Verratti e la Juve, una storia infinita: chi fece tramontare la trattativa e perché

E’ tornato in voga il nome di Marco Verratti in orbita Juventus, un tormentone che si ripete. Il giocatore non si discute dal punto di vista tecnico, ma sarebbe il classico acquisto sbagliato, in stile Paredes. L’abruzzese – in questi anni – ha dimostrato di avere continui problemi fisici e la pancia discretamente piena dopo aver vinto l’Europeo con l’Italia. Direte voi: il profilo “ideale” per la Juve che negli ultimi anni, da Ramsey in poi, non si è fatta mancare nulla. Grossi nomi, ingaggi pesantissimi, gambe fragili, testa oramai appagata.

Il PSG l’ha ricoperto d’oro (6 milioni di euro netti a stagione) ma a Parigi iniziano a storcere il naso, per via delle sue scarse performance europee. Inoltre i francesi devono tagliare il monte ingaggi per via dell’operazione folle di rinnovo di Mbappé per rientrare nel Fair Play finanziario.

Verratti: un’operazione a rischio e senza senso

Il pescarese è sul mercato, ma per la Juve, con già Pogba in queste condizioni, ingaggiare Verratti sarebbe la classica operazione solo per arricchire qualche procuratore e affondare definitivamente il club bianconero che ha già in rosa ragazzi interessanti (primi tra tutti nel ruolo Fagioli e Miretti) più in prestito Rovella, deputato a diventare il regista del futuro.

Ogni operazione ha il suo tempo, Verratti andava acquistato 11 anni fa, non oggi. Facciamo un passo indietro.

Quando Marotta aveva preso Verratti

Giugno 2012, la Juventus torna a vincere con Antonio Conte. E’ Campione d’Italia dopo la lunga pausa del disastroso post Calciopoli. Nuovi dirigenti hanno riportato una ventata di aria freschezza, con un allenatore emergente che ha fame e pratica un calcio brillante. Il punto di forza di quella Juve è il centrocampo con Pirlo, Marchisio e Vidal (vi abbiamo spiegato il retroscena l’anno prima del suo ingaggio).

Sulla mediana c’è poco spazio a disposizione, ma nel Pescara di Zeman gioca un ragazzo che pare un predestinato. Paratici lo vorrebbe bloccare subito per inserirlo nel team bianconero dopo una stagione. C’è però fortissima anche la concorrenza del Napoli.

La Juventus si è mossa in anticipo in primavera e con il Pescara i rapporti sono buoni per via del prestito del capocannoniere della Serie B Ciro Immobile. Lo stesso può dire De Laurentis che ha ceduto per una stagione Insigne al tecnico boemo. Immobile, Verratti e Insigne promettono bene, è uno spettacolo veder giocare quel Pescara che domina il campionato cadetto.

Un mercato difficile, prioritario il riscatto di Giovinco

Bisogna fare una premessa: in quegli anni, la squadra bianconera non naviga nell’oro (gli anni di Blanc sono stati deleteri per i conti, più c’è l’investimento per lo Stadium), il budget per il mercato è limitato e, molto probabilmente, verrà impiegato per il riscatto di Seba Giovinco dal Parma, con il ds Leonardi che fa orecchie da mercante e complica la trattativa per il riscatto della comproprietà.

Conte però vuole la Formica Atomica a ogni costo. La famiglia Agnelli aveva speso più di 50 milioni di euro (una somma ingente nel calcio del 2011) la stagione precedente per costruire una squadra competitiva.

Nel mercato del 2012, Marotta deve arrampicarsi sugli specchi, anche perché è da anni che i bianconeri non possono contare sui proventi UEFA della Champions. Ha appena preso Isla e Asamoah dall’Udinese (e ha dovuto riscattare Motta dai friulani per onorare un accordo verbale) per completare la rosa.

La trattativa con il Pescara: focus su Bouy

Il Direttore generale bianconero prova a imbastire con il Presidente del Pescara Sebastiani una trattativa non facile, inserendo una contropartita tecnica che piace agli abruzzesi: l’olandese Ouasim Bouy, portato dal povero Mino Raiola a Torino dopo averlo prelevato dall’Ajax. L’accordo sembra fatto proprio scambiando (più un conguaglio di circa 3 milioni) il centrocampista di origini marocchine per la comproprietà di Verratti e il prestito del flop Malaka Martinez.
In quei giorni frenetici Marotta a Sky assicura: “Per Verratti siamo ai dettagli. Stiamo cercando nei serbatoi di altri club dei giovani di talento e Verratti certamente lo è.”.

L’operazione parallela Pogba


Proprio con Raiola però la Juventus sta trattando (grazie agli uffici del vice-presidente Pavel Nedved, da sempre nella scuderia di Mino) una giovanissima promessa francese a Torino. Si tratta di un centrocampista Paul Pogba, che ha rotto con Sir Alex Ferguson e vuole andare via dalla Premier.

La Juve era di fronte a un bivio: da una parte Pogba e dall’altra Verratti.

La forza di Raiola in quegli anni era quella di studiare un percorso ad hoc per i suoi assistiti (cosa che ha fatto per Haalland mentre su Donnarumma ha sbagliato all’ultimo momento a fidarsi della Juventus con l’uscita di Paratici che gli ha complicato i piani).

Gli interessi di Raiola per l’operazione Juve-Pogba


Vi ricordo, siamo nell’ estate del 2012. Raiola ha tutti gli interessi a chiudere l’operazione Pogba in bianconero perché il club torinese è disposto a riconoscergli una grossa commissione (si parla di circa il 25%) in caso di plusvalenza (cosa che avverrà puntualmente qualche anno dopo). Di fatto il procuratore italo-olandese portando il suo assistito alla Juve diventa comproprietario di Pogba. L’operazione è studiata con i bianconeri proprio per questo.

Bouy rifiuta Pescara, il Napoli bloccato da Mazzarri

C’è però il problema Verratti, un temibile concorrente per la carriera del Polpo alla Juve. Così decide di mettersi di traverso e Bouy rifiuta Pescara. Nel frattempo l’Inter si fa sotto per Giovinco per l’altra metà in mano al Parma (la Juve è comproprietaria). Marotta deve allentare la mano su Verratti, mentre il Napoli presenta una ghiotta offerta al Pescara. La trattativa salta e quando De Laurentis è pronto a chiuderla ha un ripensamento.

Il Presidente del Napoli commenterà negli anni successivi: “Io amo i registi e avevo già preso Verratti ma l’innominabile mi disse “O lui o io”. Parliamo di un grande allenatore al quale dobbiamo tanto”. L’innominabile è Mazzarri.

La trattativa quindi subisce un nuovo colpo di scena, Napoli e Juve tentennano, così irrompe Leonardo del PSG e la stellina del calcio italiano va a giocare in Ligue 1.

Presidente Sebastiani ha commentato in modo laconico: “A mio avviso la Juve non ci ha creduto fino in fondo. Una società che ci crede fa quello che ha fatto il PSG o quello che ha fatto il Napoli, che mi ha fatto un’offerta importante. Evidentemente la Juventus, come detto, non ci ha creduto”.

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