La grandezza di Fagioli, le contraddizioni di Mancini. Convocazioni politiche?

Tra i migliori in campo del Derby d’Italia vinto a San Siro non può non esserci Nicolò Fagioli. Da quando è stato inserito nel centrocampo bianconero, la squadra ha trovato un certo equilibrio in campo: Locatelli è rinato, in fase di costruzione non avverte più la pressione di prima e con Rabiot formano un terzetto che è diventato un punto di forza della squadra.

Juve: finalmente un centrocampo equilibrato


Contro l’Inter eravamo abituati a essere dominati a centrocampo, devo essere onesto: quest’anno la nostra mediana mi è sembrata più compatta. Per me la squadra nerazzurra, dall’ arrivo di Inzaghi, non ha più l’equilibrio che aveva con Conte. Un po’ come il Milan senza Kessie. All’Inter manca un giocatore così.

Barella gioca 20 minuti (molto bene) e per 50 parla e protesta con l’arbitro, poi inzaghi lo sostituisce e invesce contro la panchina, film già visto. Brozovic è l’ ombra di se stesso (su di lui è stata molto utile anche la marcatura di Soulé).

I numeri di Fagioli contro l’Inter

Tornando a Fagioli, le mie sensazioni sono confermate dai numeri:

  • 94,4% dei passaggi riusciti,
  • 33 tocchi totali
  • 17 passaggi completati dei quali 9 in avanti, 7 sulla tre-quarti
  • 50% dei contrasti vinti da terra (4),
  • 1 cross,
  • 7 volte ha recuperato palla,
  • 3 falli subiti,
  • 6 falli fatti.

Le 7 palle recuperate fanno pensare. Fagioli sta diventando un giocatore completo ed è ancora molto giovane, ma è già risultato un elemento chiave per completare al meglio il centrocampo titolare della Juventus. Con lui, Locatelli è meno sgravato della fase di costruzione e più focalizzato sulla copertura di tutte le linee di passaggio avversarie e schermare la difesa. Non è un caso che con Loca in campo, su 13 partite (sulle 14 totali) sono finite con la nostra porta inviolata.

Perplessità sulle convocazioni di Mancini


Poi leggo le convocazioni di Roberto Mancini e noti che i nomi di Fagioli e Locatelli non ci sono. Ma come? Mancini è sempre a piangere che non ci sono calciatori in Italia, che non fanno giocare giovani in Serie A e poi non convochi il giovane gioiello titolare della Juve?

Leggo il nome di Cristante e non quello di Locatelli. Come mai? Forse Mancini è abituato a leggere la classifica ufficiale della FIGC (quella suggerita da Chiné con la Juventus che doveva finire dietro la Roma). Perché mettere sullo stesso piano Locatelli (titolare nella Juve) con Cristante ce ne passa.

Avvisate il Mancio che sul campo la Roma ha fatto 47 punti e Juve 56. Se nello scontro diretto i bianconeri non avessero preso tre pali, il confronto – in termini di classifica – per Mourinho sarebbe abissale.

Convocare Cristante per Locatelli e Grifo (in panchina in Europa League contro la Juve con una squadra di medio livello) al posto di Fagioli, lascia un po’ perplessi sinceramente.

Che poi Nicolò serva all’Under 21 è una giustificazione che non sta in piedi. Ricordate Cannavaro, Nesta, Del Piero o Totti che venivano sacrificati per la nazionale minore? Non scherziamo.

Bonucci e Chiesa convocati, le perplessità aumentano

Lascia ancora più stupidi constatare che gli unici juventini convocati sono due reduci da infortunio che meriterebbero riposo: Chiesa e Bonucci.

C’è qualcuno che ha adombrato anche l’ipotesi che le convocazioni siano state politiche. Non penso che Mancini scenda al livello di alcuni personaggi della FIGC ma che sia anche lui rappresentante di questa federazione non ci piove.

Stimo molto Mancini come allenatore e come uomo, ma fa pur sempre parte di una federazione che – in questo momento – è palesemente contro la Juventus per i ben noti motivi (il ricorso alla CGUE) .

E’ normale che a Coverciano e in via Allegri non abbiano preso benissimo i sondaggi dei tifosi bianconeri. Più del 90% non vorrebbe più vedere alcun juventino con la maglia della Nazionale.

La politica del pallone vuol dimostrare che possono fare a meno di noi? Vedremo…

Questa Nazionale non ci rappresenta, è evidente.