Una Nazionale e una Federazione allo sbando. Quando vedi la coppia di centrali difensivi formata da Acerbi-Toloi titolari in azzurro, capisci che il calcio italiano viene da un decennio di management di bassissimo profilo. Di personaggi che pensano solo alla poltrona e a come mantenerla. Artemio Franchi e Italo Allodi si stanno rivoltando nella tomba.
Siamo passati da Scirea-Collovati, Ferri (Vierchowood) – Baresi, Cannavaro-Nesta, Barzagli-Bonucci-Chiellini a Acerbi-Toloi. Il brasiliano è oltretutto un oriundo che non è cresciuto nei nostri vivai (ma nel Goias) ed è diventato titolare della Nazionale nella partita più importante dell’anno, idem il centravanti argentino Retegui (che merita tempo prima di essere valutato, sia chiaro). Oramai quella dell’attaccante centale è una figura inesistente da quasi 10 anni in maglia azzurra. Di chi è la colpa?
L’opposizione di Lotito e De Laurentis sulle seconde squadre con la FIGC complice
Burocrati e politici come Gravina hanno distrutto il calcio italiano: hanno mandato al macero il progetto delle seconde squadre (che è l’unico progetto centrale per valorizzare i giovani), di fatto “sabotandolo” con la loro inerzia solo per favorire Lazio e Napoli che erano contrarie (per evidenti interessi ovvero le multiproprietà della Salernitana di Lotito e del Bari di De Laurentis).
Tutte le nazioni top (tranne l’Inghilterra che gode di risorse e strutture infinite) hanno le seconde squadre, in Italia no per i soliti interessi di bottega. La FIGC non ha mosso una foglia, anzi ha fatto di tutto per schermare questo progetto e fare in modo che l’opinione pubblica compiacente non sollevasse il problema. Semmai vogliono colpire e distruggere la Juve perché ha osato troppo: ha lanciato la seconda squadra e il calcio femminile in Italia.
Diritti televisivi invenduti per l’Under 21
Senza la Juve, a che livello sarebbe il calcio in rosa oggi? E a sfilare però va Gravina e a prendersi i meriti dal suo amico Ceferin (che gli ha già promesso Euro 2032).
Peccato che per Under 21 e Nazionale femminile la FIGC non sia riuscita a raccogliere un’offerta decente per i diritti televisivi (la RAI ha giocato al ribasso del 50%). I nodi stanno venendo al pettine di questa mala gestio.
La politica nel pallone ha distrutto il progetto sulle seconde squadre per 10 anni
Gravina e tutto il consiglio FIGC vogliono tutelare i loro grandi elettori, non hanno voluto toccare nulla, per non nuocere agli interessi non solo di Napoli e Lazio ma anche di Serie B, Serie C e dilettanti, contrari.
Pensiamo alla deroga del Bari di De Laurentis. Non fa pensare? Ora che però Lotito ha venduto effettivamente la Salernitana, si torna a parlare delle seconde squadre. Strana coincidenza.
Gravina è stato ben ancorato alla poltrona e per farsi rieleggere deve non fare nulla, nel frattempo il calcio va al macero con una giustizia sportiva degna del Ghana, con tutto il rispetto. La FIGC non è in grado di gestire e dare regole a un’industria che oramai fattura miliardi. Anzi si fa influenzare, nel caso contrario non si comprenderebbe la disparità di trattamento tra un club e un altro.
Serie A: ipotesi scissione? La FIGC “Lotittizzata”
Basta con i politici, se nella Lega di Serie A fossero un minimo intelligenti farebbero una scissione dalla FIGC composta non da manager ma da un circolo di dilettanti che pensano solo alle loro poltrone e stipendi. I club inglesi lo capirono negli anni 90 e fondarono la Premier League salutando i parrucconi dalla FA. Ora capite l’importanza di cacciare i politici dal calcio?
Ma gente come Lotito ha tutto l’interesse a tenere i piedi in due scarpe perché la Federazione è “Lotittizata”. Sia chiaro: un merito suo e un demerito degli altri, il presidente della Lazio è potente e ha giocato bene le sue carte. De Laurentis invece è una scheggia impazzita (basta giudicare oggi le sue dichiarazioni contro la UEFA) ma ha capito che far fronte comune con l’unico uomo potente della Serie A (che ha una grossa influenza anche sulla giustizia sportiva, vedi caso dei tamponi…) conviene.
Però è arrivato il momento inevitabile e anche il presidente Federale l’ha capito, con gravissimo ritardo. Le responsabilità sono anche della precedente FIGC del povero Tavecchio sia chiaro. E’ proprio una generazione e una classe dirigente, di cui Gravina ha sempre fatto parte, che è responsabile dello sfascio del calcio italiano.
Non esiste nel 2023 un regolamento chiaro sulle seconde squadre in Italia
Se un club di Serie A oggi volesse investire in una seconda squadra come ha Juventus anni fa forzando la mano, non può perché non ci sono regole. Ve ne rendete conto cosa non ha fatto la Federazione in questi anni? Da due Mondiali non ci qualifichiamo… Non è un risultato casuale, lo è stato invece (questa è la forte sensazione) il mese d’oro e fortunato dell’Euro. Non hanno voluto pubblicare un regolamento compiuto e effettivo sulle seconde squadre in modo da stimolare tali investimenti semmai imponendo regole molto restrittive e onerose che solo la Juve poteva permettersi. Una manovra abile per mandare il calcio italiano al macero però.
I famosi 100 giorni di Gravina
Gravina a novembre aveva promesso che entro 100 giorni avrebbe disciplinato le seconde squadre, non ha fatto nulla. E’ ritornato sull’argomento due giorni fa, promettendo un regolamento entro 2 mesi. Oramai non può più nascondersi dietro un dito. Anche perché le liste protette di UEFA e Federazione verranno spazzate via dalla Corte di Giustizia. Quindi i vivai rischiano ancor di più di subire una mazzata definitiva. Gravina non può non intervenire di fronte a una nazionale così inadeugata dal punto di vista tecnico, mi aspetto un nuovo regolamento, seppur in colpevole ritardo.
Nazionale: il centrocampo è bollito
E poi sul declino della Nazionale ci sta mettendo del suo Mancini che ignora casualmente i giocatori della Juve (Locatelli e Fagioli per fare due nomi). Ma questo non conta. Manda in campo tre centrocampisti oramai bolliti che lo hanno dimostrato ampiamente durante le qualificazioni mondiali. Che Jorginho e Verratti abbiano la pancia piena è evidente. Il pescarese però quando sta bene ,vale la pena sempre metterlo in campo perché ha una qualità nettamente superiore alla media della squadra.
Barella oramai si crede di essere un fenomeno e gioca 20 minuti a partita. Vedi Tonali in panchina e piangi, non puoi fare diversamente. Mancini sta compiendo lo stesso errore di Bearzot post Mundial 82 e il secondo Lippi in Sudafrica. Due allenatori troppo legati al loro vecchio gruppo dal punto di vista umano. Quando bisogna fare delle rivoluzioni i legami personali sono sempre un grosso ostacolo.
Mancini sta vivendo la stessa sindrome ma il materiale umano a disposizione è comunque molto limitato.
L’inno in versione dance rappresenta bene questa FIGC filo capitolono-laziale-partenopea, dove tutto è consentito, anche infangare l’inno di Mameli.

Un pensiero su “Nazionale e FIGC allo sbando: “seconde squadre” finite in un cassetto per 10 anni e ora ci ritroviamo con Toloi-Acerbi”