Allegri - Agnelli

Come è nata la Juventus di Allegri 2.0


Forte dei Marmi, 3 aprile 2021. La Juventus sta giocando il derby di Torino, è un momento delicato per Andrea Pirlo. Ha perso la settimana precedente in casa contro il Benevento (tralasciamo il rigore solare non concesso a Chiesa e altri episodi molto dubbi, siamo già in clima post-SuperLeague).

La poltrona riservata al presidente ospite nello Stadio Grande Torino, è vuota. Anche perché i rapporti con Urbano Cairo (editore anche della Gazzetta dello Sport) sono molto tesi.

Cairo voleva far entrare il fondo CVC (e garantire uno stipendio super al presidente della Liga Tebas che sarebbe stato il manager del progetto) nella Serie A. Agnelli ha fatto però saltare la trattativa, non ha voluto svendere il futuro della massima serie italiana, appoggiato anche da De Laurentis (che poi si vanterà di essere stato lui a far cambiare idea a Andrea). Cairo così se l’è legata al dito.

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Il sabato del “villaggio”


E’ un sabato pomeriggio primaverile. Ho sempre amato i sabati a Forte dei Marmi, c’è una tranquillità e un’atmosfera magica anche per noi comuni mortali sulle rive della Versilia, l’ideale per passeggiare sul lungomare o tra le vetrine proibite e dorate dei negozi del centro. E’ il clima ideale per fermarsi e pensare fuori dagli schemi, magari rifondare un progetto. Ed è così non solo per noi poveracci ma anche per i più ricchi.

Il contesto è quello della villa di Andrea Agnelli, non lontana da quella di Moratti a Roma Imperiale (il quartiere residenziale di Forte). Il presidente ha lasciato la sua poltrona allo stadio per vedere il match con un amico che abita a 40 minuti di auto: Max Allegri.

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Il rilancio dell’ex e Allegri torna alla Juve


Il derby va male, finisce 2-2 e i due amici pianificano la restaurazione, l’Allegri 2.0 viene ipotizzato proprio in quelle ore ma poi si concretizzerà in una notte estiva pochi mesi dopo, a seguito di un improvviso rilancio dell’ex Beppe Marotta (che aveva appena perso Antonio Conte sulla panchina interista) e, si vocifera, anche di un interessamento di Florentino Perez per il Real Madrid.

Franco Ordine, ma anche altri amici giornalisti di Max, giurano che Allegri sia stato a un passo dalle merengues. Su questo aspetto ho dei dubbi, l’allenatore toscano mal si concilia con la tradizione del pubblico del Bernabeu, ma è senza dubbio un ottimo gestore dei campioni e a Madrid ce ne sono parecchi.

L’interesse dell’Inter è certo e convince Agnelli non perdere tempo e garantire 4 anni di contratto a Allegri e far fuori Andrea Pirlo.

Le condizioni concordate per l’Allegri bis


Le condizioni sono note a tutti:

  • Fuori Paratici, suo gran nemico alla Juve, due anni prima aveva voluto il suo esonero, Allegri gli restituisce il favore
  • Contratto lungo per tutelarlo da cambi d’umore improvviso dei dirigenti (che avevano cambiato tre allenatori in tre anni)
  • Carta bianca sul mercato da gestire con l’amico Federico Cherubini al suo fianco come braccio operativo
  • Fuori Cristiano Ronaldo che risultava ingestibile e rendeva problematica la gestione dello spogliatoio (molto probabilmente due anni prima aveva contribuito al suo esonero)
  • Non va onorato accordo tra Paratici e Raiola per il parametro zero Gigio Donnarumma (meglio il polacco suo fedelissimo). L’idea era di risparmiare e di ingaggiare un centrocampista, senza avere in porta due prime donne.
  • La linea è chiara: dopo una prima stagione nella quale la Juve dovrà gestire l’enorme quantità di quote di ammortamento derivanti dalle operazioni di plusvalenze a specchio (by Paratici), la Juve potrà – secondo Arrivabene – tornare a fare mercato e gli accordi tra Agnelli e Max sono chiari: si continuerà a puntare sull’usato sicuro, con giocatori pronti e nomi importanti (vedi Pogba e Di Maria quest’anno).

Siamo nell’estate 2021 e si disegna una Juve diversa da come era stata pensata: saltano le altre operazioni di mercato legate a Paratici in quel periodo. Oltre a Donnarumma, la Juve aveva bloccato Hakan Çalhanoğlu (che andrà all’Inter) e un giovane emergente georgiano (Khvicha Kvaratskhelia).

Una volta insediati Allegri e Cherubini, sotto la supervisione del nuovo amministratore delegato Arrivabene (che si trova imposto sia allenatore che direttore sportivo), iniziano le trattative con il Sassuolo per Manuel Locatelli.

Il resto della storia la conosciamo con lo strappo con CR7 che trova in modo incredibile la Juve spiazzata e impreparata dopo che lo aveva accompagnato all’uscio qualche mese prima, l’arrivo imrpovvisato di Kean a peso d’oro e l’inizio della stagione in salita.

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