Il rinnovo di Danilo, quelli molto probabili di Angel Di Maria e Alex Sandro e il corteggiamento pressante su Rabiot per il prolungamento. Più l’ingaggio di un direttore sportivo (Massara) vicino al tecnico toscano.
Una Juve ultra trentennale ci attende alle porte?
Sembra scontato che alla Continassa stiano già pianificando la Juventus 2023/24 sulla base della continuità.
Una Juventus allegriana
Ne sono certi i giornalisti e i media juventini vicini al club. Sono in prima fila e senza dubbio loro ne sanno più di tutti. Se vogliamo dirla tutta è molto probabile che sia lo stesso Allegri a disegnare la prossima squadra come è stato negli ultimi due anni.
Il giorno dopo le dimissioni in blocco del consiglio di amministrazione, John Elkann è stato chiaro: “la responsabilità dell’area sportiva spetta a Allegri”. Solo ed esclusivamente a lui. Poi gli è stato affiancato Francesco Calvo per la parte amministrativa.
Da questa crisi, il tecnico bianconero ne è uscito rafforzato, nonostante sia – formalmente – andato via Andrea Agnelli il suo primo sponsor, ma ricordiamoci che ha dovuto lasciare anche il suo oppositore interno numero uno: Pavel Nedved.
In una situazione difficile da fronteggiare, la Juventus è comunque al secondo posto virtuale sul campo, senza contare la squalifica. Sappiamo che quando si parla di Juve o Ferrari fa orrore pensare alla seconda posizione, “i secondi sono i primi degli sconfitti diceva” il Drake. Ma quest’anno siamo di fronte a una stagione molto particolare.
L’ ultimo baluardo bianconero
Io sono stato tra i primi a voler l’esonero di Allegri dopo Monza (chi segue la nostra pagina Facebook lo sa bene), ma oggi non si può riconoscere ad Allegri di averci messo la faccia e che stia lottando per il bene della Juventus.
Il tecnico bianconero è l’unico che sta difendendo la Juventus davanti ai giornalisti e sul campo. Rivedo un antico spirito guerriero nei suoi occhi. Da agosto a novembre invece notavo un Max spento, appagato e con la pancia piena. Non mi piaceva neanche nelle conferenze stampa.
Sembrava vivere (male) le divisioni interne della società pre-dimissioni. Oggi è un Max vivo, coraggioso e rabbioso.
Ma non voglio essere un adulatore o un critico di Allegri, non è il tempo di schierarsi e di alimentare lotte intestine. Il nemico è alle porte, siamo accerchiati e dobbiamo rimanere uniti.
Le condizioni del patto di Forte dei Marmi
Il tema è però differente. I giornalisti e le persone che danno per scontata la conferma di Allegri, non tengono conto della volontà del tecnico.
Ieri vi ho ricordato quali sono state le condizioni per il suo ritorno alla Juventus e il patto segreto con Andrea Agnelli nell’incontro a Forte dei Marmi.
Allegri è tornato alla Juventus per vincere ed essere molto competitivo in Italia ed anche in Europa. Il primo anno (la sua sesta stagione in bianconero) è stata molto negativa.
L’inizio di questa stagione è stato disastroso (in Champions poi abbiamo subito un’umiliazione dopo l’altra), ma da novembre in poi la squadra ha macinato punti nonostante gli infortuni. E questi attacchi esterni hanno rafforzato l’ambiente e anche il gruppo dei calciatori. Su questo il Conte Max è stato bravo.
Ma non perdiamo di vista due aspetti:
Le esigenze di Max
Per capire l’Allegri pensiero e prevedere le sue mosse partiamo da due presupposti:
– Allegri è tornato alla Juve per vincere dopo 5 scudetti trionfali della prima fase.
– Inoltre il tecnico – nel 2021 – ha ottenuto precise garanzie nel disporre una squadra competitiva e dai grandi nomi (non a caso sono arrivati Di Maria e Pogba). Per lui una squadra competitiva è quando ha giocatori esperti in ogni ruolo.
L’allenatore livornese è consapevole che il suo punto di forza è la gestione dei calciatori, in particolare dei campioni. I punti li ottiene anche e soprattutto con la sua abilità nella gestione del gruppo. L’elemento che fa la differenza non è certo il gioco e l’organizzazione in campo. Allegri sa benissimo che gli servono giocatori pronti.
L’importanza di avere i Rovella vicino ai Di Maria
Nonostante ciò, quest’anno, per emergenze varie, è riuscito a lanciare diversi giovani e questa è la testimonianza che si può essere competitivi con un mix tra giocatori esperti e ragazzi ventenni. Spero che l’allenatore della Juventus capisca tale importanza di avere anche i Rovella vicino ai Di Maria.
Michel Platini, quando l’Avvocato Agnelli lo stuzzicava e gli chiedeva di non fumare, lui rispondeva: “Avvocato stia tranquillo, c’è Massimo Bonini che corre per me”.
Non possiamo chiedere a Di Maria di correre per 90 minuti, ma ai Rovella, Fagioli e Miretti si.
La società deve assolutamente trovare un punto di equilibrio nei conti (il passivo semestrale nel 2022 si è ridotto a circa 30 milioni rispetto ai 110 milioni del 2021) e l’inserimento dei giovani della Next Gen è essenziale per arrivare a questo obiettivo.
Troppe incognite sul futuro per una conferma non così scontata
Ma fino a fine aprile, quando la Corte d’Appello Federale si esprimerà sulla penalizzazione dei -15 punti, Francesco Calvo non potrà dare alcune garanzie tecniche a Allegri sul futuro. Per questa ragione, la Juve ragiona sul piano A (Allegri + Massara) ma anche sul piano B: l’ingaggio di un direttore sportivo abile nello scouting (vedi le voci su Berta e Longoria).
Dai primi giorni di maggio (nonostante altre due inchieste aperte dalla Procura Federale della FIGC) si potrà capire quale sarà la prossima stagione della Juventus.
Io sinceramente del Coni e di Malagò non mi fido. Mettiamo che uno degli scenari più probabili sia la conferma del -15 punti e l’esclusione della Juventus dalla Champions League.
La questione Alex Sandro
Se dovesse accadere tutto ciò, il mercato della Juventus sarebbe orientato a un contenimento dei costi. A questo punto avrebbe senso il rinnovo di Alex Sandro per fare un esempio?
Sul brasiliano sappiamo che è scattata una clausola per il rinnovo automatico e l’ingaggio è impegnativo (dai 12 ai 14 milioni lordi a stagione). La Juve ha – a sua volta – una penale a suo favore: se paga circa 2 milioni può non far valere il rinnovo automatico.
Senza Champions (che vale dai 60 agli 80 milioni minimo di ricavi a stagione) secondo voi la Juventus può permettersi Alex Sandro (32 anni) a 14 milioni?
Dobbiamo rimanere con i piedi per terra.
Cosa farà Allegri senza una squadra esperta?
Secondo voi, Max Allegri, se dovesse iniziare a perdere pedine per lui importanti rimarrà alla Juventus? Rimarrà a allenare una squadra che, a suo avviso, senza quel grado di esperienza è destinata a non vincere?
Molto dipenderà anche dalle offerte che riceverà in questi mesi. Stiamo molto attenti a quello che accadrà a Parigi, dove Galtier ha oramai le settimane contate. E a Parigi decide tutto il consulente Campos, grande amico di Max.
E’ un errore dare per scontata la conferma del Conte Max. Semmai è giusto ragionare sul fatto che Allegri risulti intoccabile proprio in forza del suo contratto blindatissimo (con ancora due stagioni garantite). In questo momento il club torinese ha priorità ben più urgenti che complicarsi la vita con un cambio della guida tecnica, un cambio che sarebbe molto oneroso.
Le priorità del Presidente Ferrero e dell’amministratore delegato Scannavino le conosciamo: difendersi nelle aule di tribunale, dagli attacchi subdoli di Uefa e FIGC e dei media. E’ necessario inoltre arrivare a un equilibrio di bilancio definitivo e con la cura del dimissionario Arrivabene siamo vicini a questo target, ma senza Champions avremmo l’urgenza di tagliare altri 50/60 milioni. E con il ritorno dei prestiti di Arthur e Zakaria non c’è da dormire tranquilli.
Ma dobbiamo capovolgere la prospettiva: in realtà è Allegri che deve decidere, in base ai futuri programmi della Juventus, cosa fare. Per questa ragione non mi sento di dare per scontata la sua conferma e già vi avevo anticipato questo tema un mese fa.

6 pensieri su “Allegri verso la conferma? Calmaaa! Ecco come stanno le cose in realtà”