Federico Gatti

La Juventus e una generazione persa in difesa, ma Federico Gatti è tosto!

Dopo aver dormito sogni tranquilli per anni con Barzagli-Chiellini-Bonucci, a fine ciclo non è stato facile ricostruire il reparto difensivo.

Per fortuna si è seminato bene, in particolar modo con le giovanili, nonostante qualche imprevisto sul mercato. Nel presente la squadra sembra comunque aver trovato un assetto che dà delle garanzie.

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La generazione perduta in difesa


Erano stati individuati Demiral-De Ligt-Romero come i sostituti ideali ma l’olandese e il turco hanno preferito altri lidi. Su Romero invece è stato commesso un errore di valutazione.

Non si tratta di un fenomeno ma l’argentino in Serie A poteva continuare ad essere molto competitivo. Con l’Atalanta ha toccato standard eccellenti con Gasperini.

Senza dubbio è stato ceduto a un valore molto inferiore alle sue potenzialità (non a caso gli Spurs l’hanno pagato 50 milioni di sterline ai bergamarschi). Ma di errori nel mercato li commettono tutti, in particolare nella valutazione dei giovani. Ma Prandelli ci aveva avvisato quando lo ha allenato al Genoa: “Mai allenato un ventenne così forte”.

L’altro difensore, cresciuto nel vivaio, Dragusin, è stato ceduto alla Sampdoria: non si è mai rivelato all’altezza di vestire i colori bianconeri. E’ un buon prospetto per la Serie A, giusto cederlo.

Il reparto reinventato

Quest’anno, con Bonucci che oramai non dà più garanzie atletiche (va per i 36 anni), Allegri si è trovato a dover rifondare il reparto centrale, vista anche la contemporanea uscita di scena dell’olandese (sostituito a peso d’oro da Bremer), mentre sugli esterni il club bianconero è scoperto oramai da stagioni (incomprensibile la strategia degli ultimi anni nel non voler rafforzarsi sia a destra che a sinistra sugli esterni bassi).

Il tecnico livornese ha così virato sul 3-5-2, con una difesa a tre che spesso si trasforma a 5, nella quale Bremer si trova più a suo agio (proprio al posto del capitano). Danilo fa il braccetto sul centro-destra e Alex Sandro sul centro-sinistra. Con Locatelli davanti al reparto, la difesa ha mostrato di aver trovato il proprio equilibrio.

Però bisogna anche ammettere che gran parte delle eccellenti performance bianconere – nella fase di non possesso – sono la conseguenza anche del numero elevato di uomini destinati a difendere. Un atteggiamento che poi si paga in fase offensiva.

La crescita di Federico Gatti

Senza pressioni, è cresciuto molto bene da dietro le quinte, Federico Gatti (classe 1998 non stiamo parlando di un giovane) che, in poche stagioni è balzato dall’ Eccellenza piemontese alla Serie A di vertice, con la Juventus. Un salto enorme che ha richiesto mesi di lavoro alla Continassa e qualche musata (vedi Monza).

Ma oggi Gatti, nella difesa a tre, può fare la differenza perché è libero di uscire dalla linea e marcare il diretto avversario lontano dalla porta, ingaggiare un uno contro uno, e far valere il suo fisico in area e le sue doti d’anticipo sulla trequarti. Sembra un Chiellini più acerbo che deve maturare nelle letture delle situazioni di gioco.

Federico Gatti va tenuto in seria considerazione per il presente ma anche per il futuro. Ma non è il solo. Oltre alle quotate stelle della Under 23, Dean Huijsen (classe 2005!) e Alessandro Pio Riccio (classe 2002), nel prossimo articolo voglio parlarvi di una delle rivelazioni della Serie A che rappresenta più di una promessa per la difesa bianconera del futuro. Seguiteci!

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