Ricordo che la Juventus nel 2006 era il terzo club per fatturato al Mondo, una squadra fortissima, con manager capaci che progettavano uno stadio di Proprietà (una idea visionaria nel calcio di una Repubblica delle Banane, la normalità negli altri paesi europei). Moggi, Giraudo e Bettega da più di un decennio avevano messo in piedi una società che si sosteneva da sola (zero aumenti di capitale) e pianificavano di investire nell’intrattenimento e in altri settori per essere sempre più indipendenti dal punto di vista gestionale-finanziario, con alle spalle le famiglie Agnelli e Gheddafi (che però non avevano scucito una lira dal 1994 al 2006).
La Juventus era anche il motore del calcio italiano: nella finale del Mondiale 2006, tra juventini e ex juventini c’erano Lippi (più massaggiatori, preparatori atletici), Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Thuram, Del Piero, Camoranesi, Zidane, Viera, Henry, Trezeguet. Va bene come biglietto da visita?
Perché l’Inter rimase impunita con le intercettazioni imboscate?
Eppure, come ha denunciato lo stesso Luciano Moggi, la Juventus fu fatta a pezzi con la proprietà che decise di non difendere la squadra, mentre altre società come l’Inter, protette da una parte della magistratura (perché le intercettazioni raccolte dalla polizia giudiziaria e classificate con i tre baffi rossi, ovvero classificate con la stessa identica gravità furono imboscate?) rimase impunita e Moratti si nascose dietro la prescrizione sportiva quando emersero i macigni imbarazzanti pronunciati al telefono da Facchetti (c’è una sentenza di un tribunale di Milano che lo riconosce) – grazie alla difesa di Moggi, non certo per la Procura di Napoli.
Le responsabilità del Milan
Per non parlare del Milan che pagò un pegno bassissimo rispetto ai comportamenti di Meani che telefonava a tutti e incontrava arbitri (vedi incontro segreto al ristorante con Collina e chiedeva a certi fischietti di essere indulgenti con Nesta perché in diffida). E lasciamo perdere i comportamenti del presidente di Lega Galliani che al telefono con Costacurta ammise candidamente di spostare Milan-Siena di 20 giorni per recuperare Kaka, “speculando” sulla morte del Papa.
Un quadro sconfortante per tutto il calcio italiano, ma la FIGC cosa ha fatto? Ha punito solo la Juventus.
Per questa ragione, il mio auspicio è che sia arrivato il momento di dire basta e di trovare un escamotage legale nel lungo periodo per rompere l’affiliazione con la Federcalcio italiana e con questo sistema marcissimo (lo dimostrano le intercettazioni raccolte da Moggi).
Moggi attacca Montezemolo: “tutti hanno collaborato affinché la squadra andasse in B…”
Luciano Moggi, intervistato sul canale Youtube “Una Signora per due” non le manda a dire: ritiene l’avvocato della Juventus Zaccone (indicato dall’avvocato Grande Stevens, presidente onorario) il principale responsabile (“quando gli ho detto o non hai capito niente o non hai letto niente, perché quando l’ho accusato non mi ha mai querelato? post 2006?) e soprattutto Montezemolo.
“Se Zaccone avesse preso posizione, se Montezemolo non avesse giostrato sul ricorso come ha fatto, il problema non esisteva per la Juventus e invece hanno tutti collaborato affinché la squadra andasse in B“. Accuse pesantissime.
Il contesto nel 2004-2006: la triade aveva contro la proprietà?
Con la morte di Gianni e Umberto Agnelli la Triade si ritrovò da sola. Le scaramucce mediatiche tra gli Elkann (in particolare Lapo) e Moggi erano quasi all’ordine del giorno. C’era una spaccatura evidente, come si evince anche dalle intercettazioni. In pochi si ricordano questo particolare, ma per ragioni di età, i nostri ricordi sono molto vivi e tra i giovani Elkann e Moggi non correva buon sangue.
Circolavano a Torino anche voci che la Triade, una volta constatata la mancanza di fiducia degli Elkann (Andrea Agnelli del ramo Umbertiano era in minoranza) stavano pensando di scalare la Juventus con l’aiuto di Gheddafi, azionista di minoranza.
Il ruolo e le responsabilità di Franco Baldini: “faccio il ribaltone!”
Farsopoli gettò la terza società (per fatturato) al Mondo in rovina. Che Franco Baldini sia stato il co-regista di questa farsa ci sono pochi dubbi (Penta e i consulenti della difesa di Moggi lo hanno accusato in modo chiaro come un testimone coperto della Procura di Napoli), lo rivendica lui stesso in una telefonata precedente intercettata nel 2005 a Innocenzo Mazzini (al tempo pezzo grosso della FIGC di Carraro).
“Tanto faccio il ribaltone, vivo solo per quello!” e minacciò velatamente Mazzini.
Nell’intercettazione (pubblicata domenica mattina dalla pagina Twitter/Facebook juventina Ju29ro che vi consiglio di seguire) nella quale Baldini provò a convincere Mazzini a raccontare una grandissima bugia a Moggi su Renzo Castagnini per inserirlo nella Juventus della Triade.
Per la cronaca poi Castagnini andrà nel club bianconero nel post 2006 (che coincidenze!) ottenendo dei risultati disastrosi insieme all’ex team manager Alessio Secco (figlio del ragionier Secco, uomo di fiducia storico di Boniperti, rivale eterno di Moggi).
Che Renzo Castagnini rispecchi lo spessore tecnico e le competenze di Baldini ci sono pochi dubbi. D’altronde Franco, senza Capello (al quale faceva di fatto da segretario) non ha mai vinto nulla.
Ma c’era nella famiglia l’idea di sostituire Moggi con Baldini e proseguire il ciclo vincente con Capello? Erano vere le voci che la Triade stava provando a portare via agli Agnelli-Elkann la Juventus, sostenuti dall’altro socio Gheddafi?
Moggi-Giraudo-Bettega possedevano parecchie azioni del club
Baldini decise di vivere a Londra post calciopoli-farsopoli
Che ruolo ebbe Montezemolo in quel ribaltone? Baldini aveva messo in giro queste voci sul presidente della FIAT solo a suo vantaggio o c’era qualcosa di vero, c’era realmente un suo ruolo attivo?
I rapporti tra il presidente Ferrari e Fiat con la triade erano freddi. Ricordiamo che la Juventus era stato il peggior fallimento di Montezemolo: nel 1990 portò la Juve al punto più basso della storia e con investimenti finanziari pesantissimi.
Il nome di Baldini proprio in quegli anni post 2006 (quando iniziarono a venir fuori le intercettazioni sulle altre squadre ben nascoste nei cassetti degli inquirenti) verrà tirato in ballo più volte da Moggi e dai tifosi della Juventus.
Baldini deciderà di vivere a Londra e fare consulente della Roma di Pallotta dalla capitale inglese. Altro che ribaltone, però una parte del suo piano originario si realizzo (vi spieghiamo come in seguito).
Nella conversazione intercettata tra Franco Baldini e Innocenzo Mazzini (anche lui inquisito nell’inchiesta di Farsopoli) viene tirata in ballo anche una telefonata tra lo stesso direttore sportivo e Walter Veltroni, tifoso juventino da sempre.
Siamo nel 2004-2005 e c’è una brutta aria intorno alla Juventus e alla Triade.
Non solo Baldini parla a senso unico contro i suoi rivali agli inquirenti ma diffonde la voce che Luca di Montezemolo vuole far fuori Moggi-Giraudo-Bettega proprio a suo vantaggio. Una voce mai confermata dal presidente di Ferrari e, in quel momento, anche presidente di Fiat dopo la morte di Umberto Agnelli.
Il consiglio di Montezemolo di non ricorrere al TAR
Ricordiamo che è stato Luca Cordero di Montezemolo a consigliare ai dirigenti della Juventus a non ricorrere al TAR Lazio in quella stagione di passione. Una scelta che si è rivelata devastante per la Juventus di Andrea Agnelli che ha provato, negli anni successivi, a chiedere giustizia nei tribunali ordinari, ma tali richieste sono sempre state respinte per quel mancato ricorso.
C’è però un barlume di speranza a ottobre con il Consiglio di Stato che si dovrà pronunciarsi sull’ultimo ricorso Juve.
Troppe coincidenze e intercettazioni a senso unico…
Ritornando però a quella strana stagione pre 2006, oltre alla telefonata tra Baldini e Mazzini, ce ne sono altre tre, riportate da Ju29ro, che vanno in un’unica direzione.
Settembre 2004: Alessandro Moggi parla con Preziosi che gli svela il piano: “non vi fidate di Montezemolo, alla Juve vogliono far fuori tutti”.
Alessandro parla con il padre Luciano e lo mette in guardia.
Agosto 2004: Moggi e Giraudo parlano insieme e realizzano di essere stati scaricati dalla Famiglia. Una persona dell’entourage del designatore Bergano rivela che punteranno su Milan e Inter perché “tanto alla fine dell’anno Montezemolo manderà via Moggi e Giraudo”.
“A Torino arriva Baldini, Montezemolo fa piazza pulita”
Dicembre 2004: telefonata tra l’osservatore della Juve (ex allenatore del Padova) Sandreani e Franco Zavaglia (socio di Alessandro Moggi). Sandreani ha parlato con un uomo vicino a Baldini. “A Torino entra Franco Baldini, lo porta Montezemolo, e fa piazza pulita di tutti“.
C’è solo da capire se in tutta questa storia il ruolo di Montezemolo (e quindi di una parte della famiglia) sia realmente attivo oppure è solo una voce messa in giro ad arte da Baldini per millantare un potere che non ha mai avuto.
Ascoltate attentamente la quarta telefonata che vi abbiamo già raccontato: quella tra Franco Baldini e Innocenzo Mazzini. Baldini assicura al dirigente FIGC il ribaltone: “Lo farò, io vivo per quello: fare il ribaltone, buttar tutti di sotto dalla poltrona“.
E’ il giugno del 2005, nella primavera del 2006 le prime pagine di alcuni giornali iniziano a enfatizzare le intercettazioni dei dirigenti della Juventus. Il caso inizia a montare. Il resto della storia la conosciamo, alla fine Renzo Castagnini sarà nominato responsabile del settore giovanile e degli osservatori della Juventus. Non sarà mai nominato un vero e proprio direttore sportivo. Alessio Secco fino a quel momento era solo un team manager mentre Baldini si trasferirà a Londra.
Il tweet di Ju29Ro con le 4 intercettazioni:

Un pensiero su “Calciopoli: Moggi attacca Montezemolo. Baldini: “farò il ribaltone!””