Stamani Gazzetta dello Sport e Tuttosport vanno nella medesima direzione e linea sulla conferma di Allegri. Da quello che trapela dalla Continassa per la rosea “Juve decisa avanti con lui”, il quotidiano di Torino “Resta conferMax”. Il giornale del direttore Vaciago spiega che “a pesare è il contratto”. Via quindi solo in base a un accordo consensuale o l’irruzione di un altro club (ipotesi che vedo difficilissima).
Però l’autore dell’ articolo di Daniele Galasso apre timidamente a una pista alternativa: Igor Tudor. Voci sul croato sempre più insistenti. Magari.
In questo momento però sembra proprio che i dirigenti si siano trincerati sul suo nome nonostante due anni disastrosi: senza gioco, senza organizzazione, con una squadra fisicamente a pezzi ma soprattutto senza risultati. Solo la vittoria in Europa League potrebbe rivalutare la sua seconda esperienza da incubo in bianconero.
Con questi dirigenti rimane Allegri, i numeri impietosi
Le indiscrezioni su fonti vicino a Max e alla società vanno nella stessa direzione: con questi dirigenti Max rimarrà in modo inspiegabile in sella (ma vi spiegheremo in un futuro articolo quali sono gli attuali equilibri interni alla Continassa).
Premesso che nello sport bisogna saper anche accettare la sconfitta ma anche gli esoneri giustificati o le dimissioni. Perdere però come la Juve ha perso a Milano, vuol dire non avere più dignità di nulla (e mi riferisco anche ai giocatori). I dirigenti vogliono accettare una situazione simile? Da quello che filtra dalla Continassa è che “non vogliamo farci condizionare da 90 minuti”. Benissimo, ma sono due anni che sono così, non 90 minuti.
I dati sono inconfutabili sulla gestione dell’ Allegri bis:
– 99 partite
– 99 formazioni diverse
– solo 56 vittorie
– 1,5 media goal fatti
– 1 media goal subiti
– squadra con il primo monte ingaggi della Serie A
– organizzazione di gioco inesistente
– zero intensità
Un goal subìto a partita non è un dato degno di un top club (stendiamo un velo pietoso sul gioco offensivo) e nonostante la squadra sia difensivista subisce troppo.
Cosa vuol dire? Che non ci siamo neanche a livello di organizzazione difensiva, nonostante vengano sacrificati anche 8/9 giocatori in fase di non possesso (un prezzo da pagare altissimo in fase offensiva).
Nessun alibi. Prima delle dimissioni del CDA la Juve aveva comunque una media punti pessima e lontanissima dal Napoli capolista.
Vogliamo parlare del percorso europeo? 5 sconfitte su 6 partite, squadra dominata sotto il profilo dell’intensità anche dal Maccabi Haifa.
La squadra si è ricompattata solo dopo l’intervento durissimo contro i giocatori di Andrea Agnelli proprio in Israele ed è arrivato il filotto di 9 vittorie consecutive, la maggior parte non accompagnate da un gioco ma frutto di episodi (nel calcio ci stanno sia a favore che contro ma quando hai il primo monte ingaggi della Serie A sarebbe logico chiedere qualcosa di più).
Allegri ha perso la bussola e la squadra?
Ci sarebbero tutti gli ingredienti per un esonero automatico ma i dirigenti Juve tengono duro, nonostante l’allenatore stia dando segnali palesi di aver perso la bussola: la lite plateale con Paredes a Pasquetta davanti a tutti, poi gli insulti a Marotta e Baccin nel post Inter-Juventus, con le scuse di un dirigente della Juve e di alcuni giocatori. Anche il suo secondo, Landucci, ha mostrato un nervosismo eccessivo con quella sparata su Spalletti, da censura. Comportamenti imbarazzanti non da Juventus. E’ vero che siamo sotto attacco mediatico e giudiziario ma abbiamo bisogno di persone fredde e che sappiano ragionare. Sono pagate profumatamente a 9 milioni a stagione per sottoporsi a quella pressione.
Se il piano dei nostri dirigenti è quello di non cambiare nulla (zero direttore sportivo) e confermare Allegri perché l’unico che può ancora portarci fuori dalla tempesta, vi avviso che siamo messi male: il nostro capitano ha perso la bussola o almeno sta dando segni di cedimento pesante. Le dichiarazioni che “abbiamo giocato bene per 60 minuti” e “Danilo non l’ho fatto giocare perché diffidato” hanno fatto infuriare a ragione tifosi, opinionisti e Youtuber. A tutto c’è un limite.
Posizioni “incomprensibili” dei dirigenti
Ma nonostante tutto perché i dirigenti della Juve continuano a rimanere fermi su questa posizione suicida? Il rischio è di perdere milioni di tifosi, oramai stufi non solo delle vicende extra-sportive ma soprattutto dello strazio che questa squadra offre ad ogni partita. Una squadra dedita a difendersi ma che rinuncia anche a ripartire, capace di non tirare mai in porta. E’ oramai una situazione insopportabile.
Potrebbe prefigurarsi però un’ipotesi di compromesso se le cose dovessero degenerare. Allegri messo in dirigenza ma solo a fare il portavoce della società e a far da collegamento tra lui e il gruppo squadra, con tutto in mano a un direttore sportivo a lui amico (Giovanni Rossi) e un allenatore scelto dallo stesso d.s.
Il contratto oneroso non può essere una giustificazione
Il fatto che però non si parli di esonero di Allegri pare un vero suicidio da parte della dirigenza anche perché l’aspetto economico è un alibi che non sta assolutamente in piedi (solo la palese svalutazione degli investimenti di Vlahovic, Chiesa e Bremer, più di giovani come Fagioli e Iling pare una giustificazione più che plausibile per la sua cacciata). Certo con Allegri a bilancio non possiamo permetterci Klopp o Conte ma Tudor si.
C’è però una spiegazione “logica” a tutto che riguarda l’attuale assetto dirigenziale, vi spiegheremo nel prossimo articolo, seguiteci perché la chiave di lettura è molto persuasiva.
Nella foto Max Allegri (Diritti acquisiti editoriali Depositphotos .com)
