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Juve: ipotesi accordo con la FIGC? Ecco su cosa si sta trattando

Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago è stato uno dei primi a parlare di un’ipotesi di trattativa tra Juventus e Federazione (in particolare il procuratore federale Chiné) in corso. Non a caso, il Procuratore FIGC ha chiesto una proroga nelle indagini per il filone “manovra stipendi” cercando di prendere tempo.

Bolle qualcosa in pentola o sono solo rumors? Sulla serietà e attendibilità di Vaciago sono pronto a mettere la mano sul fuoco.

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Vantaggi e svantaggi di un accordo “politico” simile

Il problema è capire i termini dell’accordo. E’ logico che la Juve ha fretta di chiudere questa vicenda il prima possibile (per programmare la prossima stagione, perdere un mese vorrebbe dire perdere un altro anno) e la FIGC di garantirsi che la Juve non vada mai al TAR con una richiesta danni che potrebbe pendere sulla testa della federazione per diversi anni.

Ricordiamo il precedente del TAR Lazio che ammoniva i giudici sportivi.

Un ricorso alla giustizia ordinaria della società più importante sarebbe un disastro per la credibilità (già compromessa) del sistema della giustizia sportiva e della regolarità dei campionati. La FIGC dimostrerebbe tutta la sua inadeguatezza nel fornire i servizi basici al calcio italiano.

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Lo scenario con un -9 in classifica

La confusione sul termine o dell’afflittività (leggete bene questo articolo che vi spiega come deve essere applicato realmente questo principio) è un altro elemento da considerarsi. Perché?

Se alla Juventus dovessero dare 9 punti di penalizzazione grazie a un “accordo” (ufficialmente non si può più patteggiare per il primo filone, quello delle plusvalenze), l’ipotesi di entrare in Champions non sarebbe così remoto., con lo scontro diretto ancora da giocarsi a Torino. Con la sconfitta di ieri del Milan a Spezia, la Juve stasera ha l’opportunità di portarsi a +8 punti sul quinto posto, seppur la Cremonese sia una squadra in grande forma.

Sono processi politici, del diritto non vi è certezza

Quindi avere la certezza della pena entro poco tempo sarebbe nell’interesse di tutti. Una trattativa complessiva sul primo e secondo processo quanto potrebbe comportare? Solo i dirigenti (Calvo e Scanavino) che stanno trattando possono conoscere le prospettive di un eventuale accordo “politico”. Visto che siamo tornati ai tempi della Rivoluzione francese e dei processi politici in pubblica piazza, perché di quello si tratta.

Del diritto non vi è certezza e, di fronte a un plotone di esecuzione che spara a seconda delle simpatie e antipatie personali, diventa difficile difendere una società per azioni quotata in borsa, ma soprattutto dai 12 ai 15 milioni di tifosi. Il problema sta a monte, in questo calderone non dovevamo finirci (tratteremo la questione in un secondo articolo). Ora possiamo solo limitare i danni.

Anche la Lega Calcio )(che non ci ha mai difeso) ha interesse affinché si chiuda la vicenda in termini accettabili, per i diritti televisivi e per l’immagine del campionato di Serie A.

I termini dell’accordo con la FIGC

Il rumor riportato da Marcello Chirico è quello che circola con maggiore insistenza: 9/10 punti di penalizzazione più 50 milioni di multa. Un danno potenziale di 100/110 milioni di multa, a meno che non riusciamo a guadagnare un bel vantaggio sul quinto posto (occhio a non fare confusione con il principio di afflittività).

In un primo momento, di pancia, ho pensato che fosse un accordo inaccettabile, ma è necessario sempre ragionare a freddo e calcolare le strade alternative e i rischi potenziali.

Siamo tutti avvocati? Sui social tifosi contrari

La maggioranza dei tifosi juventini è contraria, sui social si è scatenata una vera bagarre, di persone che vogliono il ricorso al TAR, un’ipotesi per il momento però esclusa da parte della società. Lo assicurano persone ben informate vicino al club bianconero.

E’ vero che è stato ingaggiato il mago dei ricorsi al TAR, l’Avvocato Clarizia e secondo me dovrà essere lui a dare una valutazione. Inutile leggere post sui social di gente che non sa scrivere neanche in italiano corretto (con tutto il rispetto) e che si improvvisa Avvocato di lungo corso.

Deve essere l’Avvocato Clarizia a dare una valutazione sul ricorso al TAR Lazio.

Vi dico però tre aspetti da tenere a mente:

1 – Per una giurisprudenza consolidata il TAR può decidere solo sull’eventuale risarcimento danni. I punti di penalizzazione non ce li restituiranno a meno che non ci sia un gravissimo errore nei procedimenti. Essendo passati dal Collegio di Garanzia del CONI, nonostante vi siano parecchie incongruenze nelle motivazioni, è difficile provare il grave errore che possa invalidare il processo (anche se quello che sostiene l’Avvocato Spallone sulla riunione errata dei ricorsi, è molto convincente).

2 – Il ricorso solo per essere ammesso richiede dei requisiti molto stringenti. Poi bisognerà capire se ci sono margini per vincere, ma già poterne discutere sarebbe un successo. Per esempio bisogna dimostrare che non è stato svolto un equo processo sotto il profilo formale (sappiamo benissimo che dal punto di vista sostanziale non è stato svolto ed è una grande porcata) e sono stati commessi errori gravi.

E’ vero che il TAR Lazio ha comunque tirato diverse frecciate al sistema della giustizia sportiva, ma si trattava di una sezione monocratica, quindi è un precedente importante ma da prendere con le molle.

3 – C’è il rischio della violazione della clausola compromissoria con una squalifica dalla UEFA molto lunga dalle competizioni europee (come minacciarono anche nel 2006 ben 5 anni…).

Mia opinione personale: deve essere l’Avvocato Clarizia a pesare bene costi-benefici di un ricorso al TAR (soprattutto se può stare in piedi dal punto di vista del diritto).

La probabile strategia juventina al TAR

E’ molto probabile che gli ex dirigenti (che non hanno più nulla da perdere) ricorrano al TAR violando la clausola compromissoria.

Il primo a farlo sarà Maurizio Arrivabene che è stato condannato in modo discutibile sorpattutto per fatti commessi da altri quando lui era manager della Ferrari. C’è realmente una responsabilità oggettiva per un periodo antecedente? Qui non parliamo più di diritto ma di inquisizione.

Si è detto anche di Andrea Agnelli ma non ci sono riscontri, con una nuova pena per il filone stipendi rischierebbe la radiazione. Penso che la posizione di Agnelli sia oggetto anch’essa di trattativa.

Un altro vicino a questo passo è Fabio Paratici, anche lui non ha molte alternative.

Vedremo cosa decideranno gli avvocati per il Club.

Le conseguenze di una guerra globale


Ripeto, siamo di fronte a un plotone di esecuzione che ha scelto regole e agisce in base alle simpatie e antipatie personali e politiche. I fucili sono tutti puntati contro di noi e non abbiamo mezzi per difenderci. L’opinione pubblica vuole il nostro sangue, anche a costo di distruggere la credibilità del calcio italiano. Dovevamo difenderci prima ora è difficile.

Siamo con le spalle contro il muro. Dobbiamo capire se vogliamo far crollare il muro, in questo modo può crollare anche questo sistema ricattatorio tra qualche anno, ma rimanere con certezza sotto le macerie (far saltare tutto in aria) e dare una mazzata definitiva a questa giustizia sportiva (ma pagando conseguenze gravissime) oppure trovare un accordo che possa garantirci di rialzare la testa fin dalla prossima stagione.

In caso di accordo, ci vuole comunque un piano di ItalExit nel medio periodo


Se l’Avvocato Clarizia non dovesse consigliare il ricorso, io sarei per un accordo di 8/9 punti più la sanzione economica ma con l’impegno da parte della proprietà di uscire da questo sistema del calcio italiano entro 5/6 anni, studiando un piano ben preciso di exit strategy, aspettando naturalmente le 4 sentenze che dovranno essere pronunciate dalla Corte di Giustizia Europea sullo status quo del calcio continentale.

C’è chi è molto critico sui social nei confronti della società e proprietà che non vuol far ricorso al TAR. Per me oggi siamo con le spalle al muro, solo una strategia legale precisa e attenta potrebbe consigliare questa strada ma con delle certezze difficili da trovare.

Gli errori sono stati commessi a monte e ve ne parlerò in un prossimo articolo (ora è facile parlarne anche se sulla comunicazione siamo sempre stati molto critici). Soprattutto errori gravissimi nella comunicazione (aver ignorato il parere imparziale del GIP di Torino che doveva essere sbandierato ai 4 venti… mi fa salire solo rabbia) e nel non avere difeso la Juventus di fronte l’opinione pubblica, mettendoci la faccia.

Il danno oramai è stato fatto, bisogna limitarne le conseguenze se vogliamo andare avanti dal punto di vista della competitività sportiva.

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