Allegri

Il club conferma “la auto-conferma di Allegri” (Tuttosport). Max si autoassolve: “ai tifosi non devo dire nulla” e saluta Vlahovic

Tuttosport dedica la sua prima pagina alla conferenza stampa di sabato di Massimiliano Allegri, nella quale nonostante zero titoli, una eliminazione dalla Champions umiliante, una figuraccia fatta in Europa League, rimane tranquillo, si autoassolve, tira fuori alibi su alibi e mette le mani avanti: “inizieremo a allenarci il 10 luglio”. In barba alle voci sui nuovi allenatori (l’ultimo nome fatto è quello di Gennaro Gattuso da Giovanni Albanese della Gazzetta e di Sportitalia)

Un ciclo finito che parte del club e allenatore non vogliono accettare

Faccio una premessa: personalmente a me Allegri non sta antipatico, tutt’altro e mi imbarazza dover scrivere quello che penso sulla conduzione tecnica, atletica e gestionale della Juventus di oggi, ma i tifosi non possono essere presi in giro su quello che sta accadendo. Non è quella con Allegri una “guerra” sportiva che va sul personale ma è una valutazione soggettiva (ovviamente) negativa della situazione che si è creata dal punto di vista tecnico e, purtroppo, anche ambientale per via di una comunicazione sbagliata sia da parte del club che dell’allenatore.

Il mio è un semplice punto di vista personale ma non è condizionato da un’antipatia o un sentimento negativo sulla persona. Semmai il contrario.

Per me Allegri è uno dei responsabili, forse il principale, ma non è l’unico. Questo non vuol dire che non meriti rispetto per quello che ha fatto alla Juve nei primi 5 anni, ma il suo ciclo è palesemente finito.

Allegri e la vecchia società (la corrente agneliana) non vogliono accettare di ammettere che il ciclo è chiuso e si chiuso nel peggiore dei modi possibili.

Un direttore sportivo / direttore tecnico doveva essere ingaggiato a gennaio proprio per tutelare l’allenatore comunque refrattario a qualsiasi cambiamento che potesse limitare il suo potere (dal 2021 un potere quasi incontrastato per volontà di Agnelli). Un grandissimo guazzabuglio.

La nuova gestione, invece di passare con la ruspa e radere al suolo tutto, sta cercando un accordo con la vecchia fazione, ma nel calcio queste situazioni sono deleterie. Bisogna pensare alla concorrenza esterna e non ai problemi interni.

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Manca la cultura del lavoro in allenamento

Si parte quindi il 10 luglio con Allegri? Scommettiamo che la Juventus sarà l’ultimo club a inziare gli allenamenti? Sono pronto a scommetterci sopra. La scorsa estate sulla nostra pagina Facebook ho scritto e ripetuto all’infinito: “alla Continassa manca la cultura del lavoro”. Tantissimi di voi sono testimoni. E guardacaso a settembre eravamo a pezzi.

Poteva sembrare una frase senza senso e invece la squadra l’ha confermato in questa maledetta stagione con una condizione atletica pessima per almeno 7 mesi su 9 di stagione agonistica, giocando a una intensità imbarazzante da squadra di una serie inferiore. Unica nel suo genere, unico top club europeo ancora a giocare a ritmi così blandi.

Quando la squadra prova a alzare l’intensità per adeguarsi al ritmo dell’avversario, dopo mezz’ora va in affanno perché non è allenata all’intensità e alla resistenza fisica.

Un vecchio ex allenatore dell’Inter mi ripeteva sempre in confidenza: “se ti alleni a 1000 in partita vai a 100. Se ti alleni a 100 in partita vai a 10”.

Max si auto-conferma e la società conferma la versione: rimarrà (Tuttosport)

Il giornale di Torino ha messo in evidenza l’auto-conferma di Max e ha chiesto lumi alla società che ha confermato la conferma di Allegri.

Stupisce però l’atteggiamento del tecnico che continua a fregarsene dei tifosi, del resto il Presidente Andrea Agnelli ha sempre parlato di clienti. Questa è la visione del vecchio club, spero non del nuovo almeno in questo.

Clienti che però potrebbero stufarsi di pagare cifre folli allo Stadium per assistere a spettacoli indecorosi. La Juve di oggi può offrire solo zero risultati e zero gioco, zero coraggio, zero attaccamento alla maglia, è l’antitesi dei valori del club. E’ quello che abbiamo visto nell’ultimo anno.

Vediamo solo gente con la puzza sotto il naso, campioni dal grande nome che passeggiano tra il campo e l’infermeria, vanno in vacanza a farsi i selfie e prendere in giro i tifosi. Ma anche i molti infortuni dipendono non solo da come ti alleni (in Premier sono avanti anni luce e si allenano molto di più sulla forza), ma anche l’atteggiamento che hanno i calciatori quando devono recuperare.

I compromessi interni nello sport non funzionano

Se Elkann e Agnelli vogliono continuare su questa falsariga solo per non pagare l’ingaggio a un tecnico emergente (circa 5 milioni lordi compreso lo staff) a ottobre vedremo i danni finanziari che subira il club alla primi mini crisi di risultati.

Nel frattempo chi conosce bene il mondo del calcio sa benissimo che la cosa peggiore è andare avanti con un compromesso come può essere quello tra Giuntoli e Allegri, con il tecnico che ha fatto di tutto per non farlo arrivare a Torino. Una pace armata tra vecchi e nuovi dirigenti. Abbiamo visto con Sarri come si sono comportati…

In puro stile Ferrari, una scuderia oramai senza identità e senza bussola, dilaniata dalle guerre interne.

“Ai tifosi non devo dire nulla”

Allegri ieri si è superato: “Ai tifosi non devo dire nulla. Nella vita è impossibile mettere tutti d’accordo: ci sono contenti e scontenti, ma fa parte del gioco. Abbiamo finito l’anno senza trofei, però con 5 giovani in prima squadra”.

Punto primo: gli scontenti inziiano a essere parecchi, quando hai contro quasi il 90% della tifoseria, non è facile lavorare. Alla prima sconfitta viene giù il mondo. I dirigenti ne sono consapevoli? Perché il rischio è che vengano risucchiati anche loro in questo vortice. Prima o poi ci finiranno tutti. La mia sensazione è che con questa mossa la Juventus non si riprenderà più fino alla vendita, una soluzione che prima era invocata da pochi e osteggiata da molti, oggi è il contrario, le fazioni si sono ribaltate.

Quella di Allegri è una dichiarazione di spaccatura totale con i tifosi. Confermarlo vuol dire per i dirigenti mettersi sullo stesso carro. Ma sono convinti di avere benzina sufficiente a bordo? Perché quando sei spaccato dall’interno e non hai il sostegno della gente, diventa difficile andare avanti. Alla prima difficoltà può saltare tutto. Il club ha fatto la guerra a tutti in questi ultimi 3 anni, ora vuole mettersi contro anche la tifoseria?

Allegri invoca il lavoro sui giovani, ma non è tutto oro quel che luccica

Allegri dopo aver puntato il dito più volte pubblicamente sui giovani (vedi l’ultima occasione a Siviglia ma i casi si sprecano con Fagioli e Miretti), ora usa come alibi la valorizzazione dei 5 talenti fatti giocare quest’anno.

C’è chi sostiene però che Miretti in realtà sia stato bruciato (non a caso si valuta se fargli cambiare aria in prestito), Illing sia marcito in panchina per mesi nonostante le sue notevoli qualità che meritavano almeno qualche spezzone di partita, mentre Fagioli sia esploso solo perché quel giorno (a Lecce) McKennie non solo giocava con una gamba sola ma aveva anche il febbrone. Lo stesso Fagioli il 31 agosto ha rischiato di salutare (come è successo a Rovella) se non si fossero trovate le condizioni giuste per cedere in prestito Zakaria e Arthur. Ci credevano molto nell’ex cremonese…

Uno staff atletico non all’altezza

Come dice Allegri sono punti di vista ma l’aspetto che dà noia a molti tifosi è l’incapacità di autocritica, di una evidente presunzione di fondo quando l‘allenatore è da 10 anni che si affida a uno staff atletico non all’altezza di una grande squadra ma si rifiuta di analizzare e accettare gli errori. Come sempre le amicizie personali sono decisive alla Juventus. Da Agnelli con Allegri, a Allegri con il suo staff.

L’anima conservatrice e catenacciara sta vincendo?

L’unico giochista voluto dalla società (anche su questa mossa c’è da discutere…), Paolo Bianco (ex braccio destro di De Zerbi) andrà via. Allegri l’ha salutato con belle parole ieri in conferenza. Ma anche questo è un segnale che la linea conservatrice sta trionfando nella Juve. Un club con le mura della sede intrise oramai di catenaccio secolare, non smetterò mai di ricordarvelo.

Capitolo Vlahovic: se rimane Allegri andrà via alle sue condizioni

Il divorzio con De Ligt non ha insegnato nulla: l’olandese era a un anno e mezzo dalla scadenza e ha chiesto la cessione a tutti i costi. Alla fine i suoi agenti hanno fatto il prezzo mettendo la Juve con le spalle al muro e il Bayern è passato ed ha detto grazie. Il giovane difensore olandese ha sparato a zero pubblicamente sulle metodologie di allenamento e le attititudini tattiche di Allegri, giustificando il divorzio. Un atteggiamento inusuale, evidentemente oramai era al culmine della sopportazione.

Con Vlahovic sta accadendo lo stesso film. Dusan non rimarrà con Allegri e alla fine questo strappo rischia di portare a una sua svendita, perché anche se non è nelle stesse condizioni contrattuali di De Ligt (ha ancora tre anni di contratto) per la Juve non ha senso tenere in naftalina un giovane giocatore con quel ingaggio. Quindi? Il Bayern passerà e ringrazierà ancora indirettamente il buon lavoro di Max che sta facendo sui giovani juventini e in particolare sugli attaccanti.

Al club fa comodo…

Sia chiaro che al Club fa comodo questa situazione: usare Allegri come paravento e vende chi può vendere. Sono tutti complici dirigenti e allenatore. Stanno facendo a pezzi la Juventus, inutile usare frasi diplomatiche: fuori i giovani che hanno mercato e dentro i vecchi a tappare le falle.

Da Dybala a Vlahovic: entrambi al centro del progetto per pochi mesi

In questi due anni, per usare le parole del tecnico e dei dirigenti, abbiamo assistito a delle vere prese in giro. Allegri: “Dybala sarà al centro del progetto”, dopo 3 mesi è scattata la guerra del club all’argentino e dopo 9 mesi è stato lasciato andar via a zero. Poi Arrivabene ci spiega “Dybala out per prendere Vlahovic” e il serbo è stato messo al centro delle strategie presenti e future. Abbiamo visto dopo un anno straziante che sarà messo sul mercato alle peggiori condizioni.

Cosa vuol dire? Non esiste programmazione, le idee cambiano al primo soffio di vente. Questa è la gente che deve gestire la Juve?

Via i giovani, rinnovo ai vecchi: non stanno distruggendo la Juve? Allegri saluta Dusan

Via i giovani, il futuro, dentro i vecchi. Sono i fatti a dirlo. In due anni abbiamo assistito alle cessioni di De Ligt, Demiral, Romero, Kulusevski, Bentancour, quella prossima di Vlahovic e molto probabilmente di Chiesa (che è insofferente indovinate con chi?). Il tutto per rinnovare Alex Sandro, Danilo (con tutto il rispetto per il capitano bianconero ma la carta d’identità non mente), Tek (un altro che sia avvia ai trentanni), forse Cuadrado. Una banda di ultra trentenni

Allegri ieri ha liquidato il suo rivale Dusan Vlahovic: “Dusan è una settimana che è fermo e domani (oggi, ndr) non ci sarà come non ci saranno Bremer, Fagioli, Pogba, De Sciglio e Kaio. Vlahovic in una stagione fra pubalgia e difficoltà ha fatto 10 gol in campionato se non sbaglio. Dusan ha delle potenzialità per fare un’ottima carriera”. Questa affermazione “farà una grande carriera” la dice lunga su tutto.

Per la cronaca Vlahovic tra campionato e coppe ha fatto 14 goal e 3 assist, giocando spalle alla porta (non il suo gioco) a 80 metri dall’area avversaria. Ha sbagliato anche lui, sia chiaro, ma le responsabilità sono di altri.

Il rapporto con lo spogliatoio

La dirigenza però sta sottovalutando il rapporto di Allegri con la squadra, in particcolare con due senatori come Tek e Bonucci, oltre che con Vlahovic (che però sarà ceduto) e Federico Chiesa. Anche Danilo e Cuadrado hanno avuto il coraggio di smentirlo pubblicamente, a testimoniare che la sua leadership non è così riconosciuta.

Stanno creando una situazione esplosiva, in caso di conferma sarà rottura con l’esterno ma anche il rischio di un’implosione interna è elevato e il povero Giuntoli potrà metterci tutte le toppe che vuole ma rischia di farsi male anche lui.

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