Premessa: è chiaro oramai che dalla società non sta filtrando nessun tipo di messaggio pro o contro la conferma di Allegri. Si è creato un corto circuito mediatico: leggiamo di una conferma al 100% o al 3%. Non ci sono mezze misure.
Lo stop del flusso delle comunicazioni del club questo ha mandato in tilt la stampa ed i media, in particolare quelli abituati a copiare/incollare le veline del club.
Molti altri giornalisti vicini a Allegri si fidano della loro fonte (il tecnico) e lo danno per sicuro confermato.
Altri giornalisti invece parlano con gli agenti (e come abbiamo visto insieme in queste settimane) verificano che ci siano stati contatti con altri allenatori. Almeno tre nelle ultime settimane: Tudor, Thiago Motta e Italiano.
Manna uomo di Agnelli e Allegri
Ieri sera la notizia della nomina di Giovanni Manna, entro questa settimana, come nuovo direttore sportivo potrebbe essere un indizio a favore di Allegri. Potrebbe, perché secondo Sky, la figura di Manna sarà a interim, in attesa che Giuntoli si liberi dal Napoli. Ma la Juve è prigioniera di De Laurentiis che ci sta tenendo sotto scacco. Questo dimostra quanto sia debole la società bianconera oggi. Una volta tiravamo fuori 90 milioni per Higuain, oggi non riusciamo a convincere il d.s. a dare le dimissioni in tronco?
Di sicuro Allegri voleva Manna al suo fianco e non Giuntoli. Manna addirittura era stato scelto da Andrea Agnelli come figura interna per il ruolo di d.s. a ottobre.
Ma secondo diverse fonti (Sky e TWM) Manna deve solo in questo momento mandare avanti la barca in attesa del capitano toscano. Vedremo.
TWM e Momblano però dicono anche che il progetto Giutoli sia stato ridimensionato: dovevano arrivare 3 suoi collaboratori a Torino, oggi si parla solo di Pompilio. Giuntoli dovrà occuparsi solo di prima squadra e non di Next Gen come indicato da Allegri a Elkann.
C’è anche chi (Angelini-Moggi) sostiene che invece Manna rientri in un drastico ridimensionamento di Exor e che Giuntoli non arriverà più. Fin quando non lo vedo inizio a non dare per scontato nulla, all’interno della Juventus c’è la fazione agneliana che sembra tutt’altro che disposta a mollare il potere.
Gli indizi sul possibile divorzio
Noi proviamo a raccogliere alcuni indizi che lasciano presagire però il possibile divorzio di Allegri con la Juventus.
Ragioniamo a freddo con la nostra testa:
A giudicare dalle parole di Allegri nel post partita c’è una fortissima tensione tra il tecnico e la società. Non a caso Tuttosport stamani titola: “Juve-Allegri: Alta tensione”. Ma per il direttore Guido Vaciago “la Juve si tiene il suo allenatore”. Non ne siamo così convinti e anche TS non è convintissima della teoria che sta portando avanti, si legge chiaramente tra le righe.
Siamo appassionati da 20 anni di poker: abbiamo una minima esperienza nel leggere il linguaggio del corpo e le mimiche facciali dei nostri interlocutori. Ieri sera Allegri era un uomo a pezzi, un uomo con una coppia di due in mano ed era in preda quasi al tilt. Non era la solita poker face che gli riconosciamo e che aveva nella conferenza stampa del giorno prima.
Uno degli indizi più pesanti è che Francesco Calvo ieri sera non si è presentato pre-partita davanti ai microfoni di Dazn e di Sky per confermare, come è consuetudine, Max Allegri.
E’ probabile quindi che la partita sia ancora apertissima, ma vedere Massimiliano commosso davanti ai microfoni nella sala stampa di Udine che ringrazia tutti i dipendenti della Continassa, puzza di bruciato.
Una decisione non è stata ancora presa
E’ un quadro incerto ma che denota cmq una certezza: Allegri non è ancora stato confermato come vogliono farci credere i media come Corriere dello Sport, Sky, La stampa e Gazzetta. Secondo me Allegri non lo sa come non lo sanno i dirigenti. E’ una decisione che dovrà ancora prendere Elkann.
Calvo e Scanavino hanno solo preparato i piani B, C e D nel caso Allegri dovesse essere silurato dal boss.
Situazione analoga a quella di Binotto in Ferrari
Una situazione incerta che ricorda molto la mancata conferma di Binotto a fine stagione alla Ferrari. Un vero caos informativo gestito con i piedi e gli effetti si riscontrano ancora ora nel Cavallino con una stagione persa per via del fatto che non si è avuto il coraggio di far fuori Binotto nel momento giusto.
E’ probabile che a pesare su questo clima di incertezza ci sia anche la posizione in bilico di Giuntoli. Se fosse già a Torino si sarebbe già presa un decisione. E’ possibile che Elkann ancora stia aspettando il direttore sportivo per la sentenza finale sempre che lo voglia ancora. C’è anche da valutare o meno, ai fini della trattativa, il peso e l’applicabilità di quella clausola del 2+2. Vi ho detto che si presta a due interpretazioni opposte e deve essere oggetto di trattative tra le parti.
Vi dico questo perché Allegri lo vedo nervoso, inquieto. Nella conferenza stampa di sabato cercava di trasmettere tranquillità, da buon giocatore di poker ha fatto anche un paio di bluff facendo capire che era lui che determinava tutto.
In poche ore ha cambiato versione: ha fatto intendere che sarà la società e Calvo a programmare e che lui si presenterà in ritiro l’11 giugno, perché il 10 ci saranno solo test atletici. Anche su questo aspetto ci sarebbe da discutere. Vedremo.
Ma è stata una brusca marcia indietro: è molto probabile che alla Continassa glielo abbiano fatto notare questo dettaglio. “Comanda la società” cosa che ieri ha riconosciuto anche lui.
Allegri non ha la fiducia dei dirigenti: come è possibile ripartire così?
Ho sempre più dubbi sulla sua conferma. Se si riparte da Allegri è un errore, ma non per una mia opinione personale sul lavoro del tecnico, ma perché è chiaro e lampante che tra Allegri e questi dirigenti non ci sia assolutamente feeling. C’è una grave tensione nell’aria, non si può ripartire con questa scarsa fiducia verso l’allenatore. La società è spaccata tra due anime.
Il fatto di volerlo confermare perché ha un peso a bilancio è un’assurdità. Quei soldi sono stati persi dal momento in cui nel 2021 Andrea Agnelli ha messo la firma a un contratto di 4 anni (molto probabilmente 2+2).
Il costo del suo esonero è misurato sul costo del nuovo allenatore.
Ma tenere un mister e non credere in lui vuol dire creare i presupposti per un disastro sportivo, finanziario e di immagine, con costi ben maggiori dei 5 milioni lordi che dovresti dare al nuovo tecnico.
Se Allegri rimane, Juve in vendita
C’è molta confusione. Per me se Allegri dovesse essere confermato a queste condizioni (ovvero senza una tangibile fiducia dei dirigenti) è solo perché Elkann sta trattando la vendita di un pezzo o di tutta la Juventus. Non ci sarebbero altre giustificazioni a un errore del genere.
Allegri sa benissimo di non avere la fiducia dei suoi referenti, è palese anche per le cose che ha detto nelle precedenti conferenze stampa. Ieri si è lasciato andare a: “io vado in vacanza sarà la società a fare la programmazione”.
Una cosa è certa: per Giovanni Manna (direttore della Under 23 voluto da Andrea Agnelli a ottobre come nuovo d.s.) sarà un lavoraccio molto difficile riuscire a muoversi tra tutti questi ostacoli e attori sul campo, con budget molto probabilmente a zero e con i rinnovi di Chiesa e Illing (entrambi tra due stagioni) che diventano prioritari ma con risorse molto limitate. In bocca al lupo!

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