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Dalla Juve al Milan: il calcio dei colletti bianchi è nauseante come le “minacce” UEFA. Superlega: non puoi andare in guerra con i fucili di cartone

Ho sempre condiviso l’idea di fondo della Superlega, ovvero che dovessero essere i club, e non la UEFA, a gestire lo show e il business che generano, proprio come in NBA, con regole certe e trasparenti.

Su questo aspetto ho sempre condiviso l’idea di fondo di Andrea Agnelli e Florentino Perez che però hanno sbagliato nell’applicarla e sono stati spiazzati dalla reazione politica di alcuni Governi, come quello britannico. Il vero leak di questo progetto non è stato solo quello della comunicazione ma soprattutto dei rapporti politici che sono stati sottovalutati.

Il conflitto di interessi di UEFA e FIFA

La UEFA è in evidente conflitto di interessi: non può gestire business e giustizia e minacciare indirettamente sempre i club, ai quali spettano solo gli oneri e non gli onori. I club vengono strozzati da agenti e calciatori per l’inesistenza di una normativa efficace, mentre la UEFA e la FIFA passano all’incasso. UEFA e FIFA non garantiscono neanche regole certe, favoriscono i ricchi, come l’attuale fair play finanziario che agevola i club di Premier League e degli Stati Sovrani (vedi PSG e City) che incassano di più rispetto agli altri club europei. Più soldi girano e più la UEFA ci guadagna.

Il calcio del popolo è uno slogan a cui non crede neanche Ceferin.

I proventi Champions hanno creato disequilibri pesanti

I proventi della Champions (che inutile negarlo hanno agevolato anche la Juventus rispetto agli altri club italiani creando un disequilibrio) hanno distrutto il calcio europeo, creando degli scalini difficili da poter superare per club virtuosi come l’Ajax che viene esclusa dall’elité del football del continente quando era – per meriti – una delle squadre più forti e temute.

Attendiamo la Sentenza della Corte di Giustizia Europea nella speranza di non dover pensar male (come è successo a altre istituzioni europee nello scorso dicembre) visto che l’abuso di posizione dominante dell’UEFA è lapalissiano (e riconosciuto già dall’Avvocatura Generale della Corte nel ricorso promosso dall’Anversa contro alcune regole della UEFA sulle liste) e le minacce alla Juventus di questo ultimo mese lo testimoniano.

Superlega: “abbiamo prove delle minacce UEFA alla Juve”

La Juve non si è ritirata dal progetto, si è arresa per manifeste minacce che mettevano a repentaglio la sua stessa esistenza.

Secondo il quotidiano spagnolo AS addirittura A22 avrebbe “prove certe e inconfutabili sulle minacce alla Juventus da parte della UEFA” che la Superlega è pronta a condividere con il Tribunale di Madrid e con la corte europea. E’ la prova fumante. E condivido il tweet di un tifoso famoso come Edoardo Mecca che ha sintetizzato: alla fine la Juve è stata difesa più da Florentino Perez che dai suoi stessi dirigenti. Ma l’errore sta a monte.

Del resto la UEFA tramite la Gazzetta dello Sport e uno dei suoi membri del Comitato esecutivo è uscita più o meno allo scoperto pubblicamente. L’evidenza di certe minacce (escludere la Juve per 3 o 5 anni dalla Champions) non ci sorprende. Oramai il nostro peso politico è pari a zero ed è una diretta conseguenza di determinate scelte avvenute due anni fa. Vogliamo parlare del rigore concesso alla Roma contro lo Spezia?

Non puoi andare in guerra con i fucili di cartone

Oggi però non voglio parlare dell’equità o meno del sistema Superlega (ci sarebbe da discutere per mesi) ma voglio valutare il suicidio politico e sportivo della Juventus degli ultimi due anni dal punto di vista della realpolitik.

Quando la Juve si è schierata vicino a Real Madrid e Barcellona, pensavo (illudendomi) che questo passo da parte di Agnelli e di Elkann (che ha condiviso sempre questa scelta) fosse stato ben ponderato. Pensavo che i cugini avessero le spalle coperte e invece, l’unica arma è stata quella di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. E’ stata come una puntata alla roulette. Fare ricorso alla CGEU è come sparare un siluro al tuo nemico ma senza avere una anti-aerea adeguata. E’ logico che nel frattempo sulla testa ti arriverà di tutto. Secondo voi con Sergio Marchionne e Beppe Marotta (perché quando le cose funzionavano c’erano loro!) sarebbe mai stato commesso un errore del genere?

Siamo andati in guerra, scopriamo nell’ultimo anno, con i fucili di cartone contro un esercito con centinaia di carri armati. E’ stato un suicidio. Per questa ragione – su questo aspetto – non me la sento di poter dare addosso agli attuali dirigenti su questo tema.

Inoltre la Juve, nei due anni precedenti, ha adottato una politica sugli scambi molto borderline. Eri nelle condizioni di fare una guerra così? La guerra era giusta ma quando ti schieri devi essere sicuro di vincerla o almeno di combatterla dignitosamente, invece sei stato preso a schiaffi da tutti e non hai neanche avuto il coraggio di difenderti mettendoci ogni giorno la faccia.

Office man as a soccer or football player at the stadium. Kicking a ball for a goal while playing for the favourite team he bet on. Concept of business, finance, betting, win, action and movement.

Comunicazione deludente

La comunicazione – come evidenzia il direttore di Tuttosport Guido Vaciago – è stata disastrosa nel 2021 e lo è anche oggi. Nessuno si è sognato di spiegarci la scelta. I tifosi sono trattati sempre più come clienti inconsapevoli. Un atteggiamento inaccettabile da parte del club bianconero.

Negli ultimi anni della gestione Agnelli e in questi primi mesi, i tifosi sono trattati con freddezza, superficialità, quasi menefreghismo. E parlo di situazioni esterna allo Stadium. Il nostro impianto è diventato un teatro freddo e glaciale. Come hanno ridotto la Juve dal 2018 a oggi?

Nessuno sta difendendo brand e tifosi dagli attacchi quotidiani e da parte dei dirigenti sembra quasi che vi sia un certo godimento nel fare sistematicamente il contrario di quello che è il sentimento popolare.
Da una parte è giusto avere una gestione distaccata, ma così si sta esagerando. Se i tifosi desiderano una soluzione A, viene sempre adottata la soluzione Z. In modo sistematico, con scelte confuse, incomprensibili e caotiche.

Il calcio è diventato finanziariamente insostenibile per colpa della UEFA ed è preda di finanzieri senza scrupoli


Riprendo il discorso di prima: UEFA e FIFA ci stanno proponendo un calcio insostenibile, dal punto di vista finanziario, per i club che sono alla mercè di calciatori e procuratori. Il Fair Play finanziario è un favore a Qatar, Emirati Arabi Uniti e Premier League. Ceferin sta ripagando l’assegno della Superlega e affondando quel che resta del football continentale.

In questo modo i club diventano solo società per azioni e sono facile preda di finanzieri senza scrupoli che non hanno un minimo di passione per questo sport che è il motore di tutto.

C’è chi poi è bravo almeno a condividere alcune scelte con i tifosi, ma noto una tendenza sempre più pericolosa da parte di chi gestisce le società. Si pensa solo al business perché si è costretti o perché si hanno intenzioni che vanno solo in quella direzione (lontano dal concetto sportivo).

I colletti bianchi, gli squali di Wall Street e pericolosi dittatori asiatici si sono impadroniti di questo sogno.

Così succede che Jerry Cardinale compri il Milan con i soldi in prestito (circa 600 milioni) concesso dallo stesso venditore (guarda caso una banca d’affari). Lo stesso Cardinale ha fatto fuori Maldini e Massara. Non sono scandalizzato perché il patron americano rossonero abbia fatto fuori una bandiera, ma ha licenziato due dirigenti che – con budget praticamente vicino allo zero per diverse stagioni – ha riportato il Milan prima in Champions e poi allo Scudetto, compiendo un miracolo, nonostante tutti i problemi creati dagli stessi ex proprietari.

Maldini e Massara hanno operato con competenza ma, dopo diversi mercati realizzati con pochissime risorse (e dopo aver indovinato quasi tutti i giocatori) hanno sbagliato l’ultima campagna acquisti. Può succedere quando è da anni che operi al limite, non puoi sempre indovinare tutto. Ricordo quando Moggi comprava Zidane ma anche Blanchard. Succede.
Questi squali dell’alta finanza capiscono di calcio? Non penso che Cardinale ed Elkann siano degli esperti. Il vero problema è che non c’è neanche un briciolo di passione e coinvolgimento nel loro operato. Questo non vuol dire che non ci sia comunque serietà. Elkann, non scordiamocelo, con Exor e gli altri azionisti ha fatto due ricapitalizzazioni da 700 milioni.

Milan estremo decisionismo, Juventus il contrario!

Ma se il Milan ha il problema del decisionismo estremo, la Juventus è l’esatto contrario: l’eterno indecisionismo. Su Giuntoli, su Allegri, proprio come in Ferrari con Binotto quando si sono persi due mesi decisivi per il Mondiale di Formula 1.

Su Giuntoli siamo alla commedia napoletana, anzi alla farsa torinese. E’ sotto contratto con il Napoli, giustamente De Laurentiis aspetta una chiamata che non arriva. Così Allegri rialza la cresta e si riprende il club, mette i suoi uomini (Manna-Cherubini) dove – secondo lui – devono stare e indebolisce Calvo.

Questo indecisionismo sta creando grossi danni alla Juve, perché a Elkann non piacciono le alternative proposte dal suo CFO (Tudor), vorrebbe Conte ma non può, e così “riprende” Allegri visto che non ha alternative, spinto anche dall’altro azionista influente di Exor (Agnelli). Se Giuntoli fosse stato operativo avrebbe fatto di tutto per imporre un allenatore da lui scelto (Italiano). Ma Allegri sembra aver sventato il golpe di Calvo con Giuntoli. Oramai regna il caos.

La Juve si è messa nella posizione scomoda di essere sotto scatto da ADL

Ma è possibile che la Juventus sia sotto scacco dal Napoli, si sia fatta mettere sotto e non voglia sbloccare la situazione per risparmiare 2/3 milioni per portare a Torino l’uomo che considera della rinascita? Siamo sicuri che Giuntoli verrà o la corrente agneliana sta prendendo il sopravvento e saboterà l’ennesima evoluzione fallita di questo club, tenendolo con logiche patriarcali degli anni ’80 ma con intenti da squali della Finanza, quando qui di squali non ne vedo proprio, semmai delle facili esche?

Il discorso dell’allenatore oggi non mi interessa, la società bianconera pare affogare nell’indecisionismo, nel caos e nella confusione, dilaniata da lotte intestine. Alla fine inizio a capire anche Allegri in balia di questo caos.

Serve riportare Marotta subito a Torino e dargli pieni poteri. Affiancarlo a un uomo competente come Giuntoli o sarà la fine. Ma Marotta pare non fidarsi più della Famiglia che lo ha accoltellato alle spalle.

Nel frattempo questo calcio dei finanzieri mi dà sempre più la nausea.

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