Prima notizia: non c’è stata alcuna smentita alla nostra notizia esclusiva sul fondo saudita Tharawat che sarebbe interessato all’acquisizione della Juventus FC. La hoding è guidata da un tifoso juventino d’eccellenza: si tratta del Principe Turki Bin Salman, terzo in linea ereditaria, uno dei Principi più influenti della famiglia reale dell’Arabia Saudita.
Seconda notizia: ESPN, negli Stati Uniti, ha rilanciato una vecchia notizia ovvero di una cordata formata da Amazon e Apple (30% a testa) per l’acquisto della maggioranza delle azioni (60%) della Juventus (che sarebbero cedute da Exor direttamente senza alcun delisting).
Da rumors però sembra che Tharawat sia in netto vantaggio e che l’offerta statunitense sarebbe stata respinta perché troppo bassa.
Non è quindi da escludersi l’ingresso di un nuovo socio se non addirittura di un proprietario.
Bisognerà capire quante quote saranno cedute, se solo una quota di minoranza in fase iniziale oppure addirittura dell’intero 64% in mano a Exor che uscirebbe definitivamente dalla Juventus, post centenario (ovvero da gennaio 2024).
Secondo tali fonti, la Juventus starebbe gestendo l’ordinaria amministrazione dal punto di vista sportivo, cercando di mettere in sicurezza i conti della società, in attesa del cambio della guardia.
Vedremo, ma ci attendiamo novità al riguardo, almeno per la cessione di una parte delle quote della Juventus. Del resto, non è la prima volta che la famiglia Agnelli si avvale di soci di lingua araba. E’ stata così per il salvataggio di FIAT negli anni ’70-80’ con l’intervento di Gheddafi, e sempre Gheddafi (attraverso LAFICO) entrò nella Juventus negli anni ’90-2000.
A confermare che qualcosa si sta muovendo intorno la Juventus è stato anche Franco Leonetti, di RadioBianconera, una fonte molto vicino alla società (è stato il primo a sbilanciarsi sulla conferma di Allegri per la prossima stagione). Lo riteniamo una fonte molto attendibile.
Leonetti, ad una precisa domanda su un’eventuale vendita del club bianconero, ieri nella diretta su Juventibus, ha risposto:
“Negli ultimi mesi ci sono stati dei colloqui, sia dal mondo arabo che soprattutto dagli Stati Uniti mi risulta. L’ingresso di un socio minoritario non lo escludo. Molti insistono che si potrebbe andare su una vendita totale, io non ho notizie così certe. Il delisting non sarà immediato ma legato a questi fattori di strategia di alta finanza. Mi risulta che la proprietà abbia considerato questo tipo di aspetto. In questo momento storico la Juve deve però concentrarsi sul taglio degli esuberi”.
La cessione anche della maggioranza però è svincolata dall’operazione di de-listing (ovvero di uscita dalla borsa). Semmai avere una quotazione di mercato di riferimento può aiutare le parti a orientarsi meglio nella valutazione dei vari asset.
