La battuta di Max Allegri sul carro armato e la pistola continua a far discutere il popolo bianconero. Cosa ha detto di preciso il mister?
«Se hai una pistola, non puoi andare a fare la guerra contro i carri armati. Devi trovare una strategia diversa».
C’è chi l’ha interpretata come la famosa frase di Conte («Non si può andare con 10 euro in un ristorante da 100 euro») chi invece gli ha dato un significato differente, giustificando in questo modo il cambio di strategia rispetto alla partita di Udine quando la Juve aveva, per la prima volta dopo anni, fatto una partita più propositiva e offensiva.
Avendo Allegri una rosa con determinate caratteristiche, vuole legittimamente adattare i propri piani di gioco (ma siamo sicuri che il modulo sia funzionale a quelle individualità?).
Peccato però che sia stato lui a volere la maggior parte di quei giocatori. E’ giusto che si lamenti visto che non abbiamo fatto altro per tre mercati che sentire che era lui il grande architetto? Ma questo è un altro aspetto che peseremo.
In ogni caso ci sono da fare delle puntualizzazioni.
Allegri voleva mettere le mani avanti?
Se Allegri voleva, come ha capito il 95% delle persone (e se il tecnico è stato mal interpretato la colpa non è di chi ha capito male ma della sua consueta superficialità nell’esprimere concetti complessi), mettere le mani avanti sulle ambizioni della sua rosa, ha fatto un terribile autogoal.
Lo spiega bene un ex giocatore, Lele Adani: nello spogliatoio della Juventus non tutti saranno stati felici di essere paragonati a delle pistole rispetto ai rivali di Milan, Inter e Napoli (dei carri armati).
Inoltre così ha consegnato degli alibi alla propria squadra, legittimata anche a perdere.
Non capisco come sia possibile che un allenatore così esperto lasci dei messaggi talmente deleteri alla propria squadra. Come gli scivoloni dell’anno scorso prima del match contro il PSG in Champions.
Carro armato o pistola?
Ma veniamo al punto: questa Juve è un carro armato o una pistola?
Bisogna essere obiettivi: non è una squadra scarsa ma non è neanche una corazzata, manca un giocatore di qualità (ma Allegri lo vuole?) a centrocampo.
Ha ottimi giocatori, come ha detto Adani ha 16 nazionali (ma potenzialmente sono 20 in certi turni di convocazioni).
Vlahovic, a detta del suo amico Sabatini, è stato comprato e voluto fortemente proprio da Max, si trattava del miglior attaccante della Serie A al tempo.
Bremer quando è stato comprato aveva appena vinto il titolo ufficiale di miglior difensore della Serie A. Chiesa è stato nel 2021 il miglior azzurro nella squadra campione d’Europa in Inghilterra. Danilo è titolare della Nazionale del Brasile, Rabiot della Francia. La coppia di portieri è la migliore della Serie A. Locatelli è stato pagato a peso d’oro ed è stata una scelta di Allegri appena tornato alla Juve. Mettere le mani avanti così pare un tentativo un po’ goffo. Non è una pistola la Juve.
Questo però non vuol dire (saremo disonesti intellettualmente a dichiararlo) che la Juventus possa vincere a mani basse lo scudetto. No! Ma lottare per il titolo si, nel caso contrario manca qualcosa a livello di organizzazione in campo (non sto parlando di bel gioco o brutto). Organizzazione, intensità, corsa, atletismo, concetti minimi nel calcio d’oggi.
Fino ad ora sono state affrontare squadre di ultima fascia, ad eccezione del Bologna che ha un valore medio basso (ed abbiamo sofferto parecchio). Quindi non esaltiamoci ma la Juve ha fatto il minimo indispensabile, l’anno scorso neanche quello tra agosto e settembre.
Competere per un solo obiettivo è un vantaggio, crediamoci!
Le rose delle nostre rivali sono più ampie perché devono affrontare le Coppe, la nostra è più risicata per via di un solo impegno che però è un vantaggio notevole, soprattutto per condizione atletica e infortuni.
Quindi l’occasione per approfittarne c’è, fare dichiarazioni così dopo 3 giornate, lascia il tempo che trova. In un’altra società sarebbe scoppiato un terremoto intorno all’allenatore.
La Juve non è una schiacciasassi ma può giocarsela. Inoltre pare inopportuno affidarsi a una comunicazione così superficiale e che mira alla mediocrità, anche perché la Juve non sarà un carro armato ma costa molto di più.
La Juve costa più di un carro armato: i super ingaggi di Allegri e Pogba
A pesare sul monte ingaggi sono soprattutto due voci: Paul Pogba, giocatore voluto fortemente da Allegri che non ha mai smesso di chiamarlo l’anno scorso quando il francese era già in vacanza da marzo dalla Premier League visto che era sempre infortunato.
L’altra voce è proprio quella di Allegri: 7 milioni più 2 di bonus. A bilancio pesa al lordo dai 15 ai 18 milioni. Capite bene che se facciamo due conti, certe dichiarazioni stonano e non poco. Con gli ingaggi di Allegri e Pogba la Juve potrebbe avere in campo due top players.
Non è facile da digerire per oltre il 90% della tifoseria un allenatore strapagato che dovrebbe risolvere problemi e portare la sua squadra a un minimo di calcio organizzato (cosa non vista in due anni) che si permette anche di denigrare il valore dei propri giocatori davanti ai microfoni, in modo pubblico.
In certi spogliatoio avrebbe fatto fatica ad entrare. L’anno scorso ha rischiato grosso con quella intervista non autorizzata al povero Sconcerti. A Monza qualcosa è successo. E deve ringraziare il Presidente Andrea Agnelli se a Haifa ha messo al muro la squadra (da quel momento la Juve ha fatto 8 vittorie di fila in campionato).
Ma anche se Allegri, esprimendosi in modo sciagurato (perché conosce benissimo che i media e i social rimangono in superficie e ogni battuta può essere mal interpretata), avesse voluto dire tutt’altro ovvero che lui è costretto a mettere in campo una squadra con determinate caratteristiche invece di altre, non è che sia atterrato ieri dalla Luna nel pianeta Juve.
Questa rosa è frutto delle sue scelte da quasi 3 anni a questa parte pur con budget limitati. Ma quando gli hanno dato l’opportunità di scegliere giocatori con ingaggi pesanti, ha sbagliato 3 scelte su 3: Di Maria, Pogba e Paredes.
Se sta allenando questa rosa né è lui il co-responsabile, perché è stato lui – insieme a Agnelli, Cherubini e Arrivabene – a rinunciare a Dybala, al regista (Rovella, Paredes, Zakaria che non è mai stata una mezz’ala, l’ha fatto solo alla Juve), è stato lui a volere Locatelli (che non è un regista puro), a mettere uno schema (il 3-5-2) di fronte alle caratteristiche ben differenti degli interpreti (vedi Chiesa per esempio).

Un pensiero su “Allegri non ha un carro armato né una semplice pistola, ma la Juve costa come un elicottero”