Dusan Vlahovic

Juve da godere: offensiva, intensa, muscolare. Vlahovic alla “Vialli”, con lui e Chiesa si può sognare

Vittoria pesantissima per quattro ragioni: la classifica (raggiungiamo quota 10 punti sui 12 disponibili dopo 4 giornate), mandiamo la Lazio (diretta avversaria) a meno 7 lunghezze di distanza e vinciamo il primo scontro diretto in modo del tutto meritato. Ma l’aspetto più importante è che usciamo dal campo con la consapevolezza di avere un attacco atomico con Vlahovic e Chiesa decisivi e in grande forma.

E’ la Juve di Vlahovic alla Vialli

Due reti strepitose del serbo che si rivela anche un vero leader in campo. Nel secondo goal mi ha risvegliato la memoria con una prodezza molto simile di Gianluca Vialli in bianconero con uno stop (difficile) a seguire e una sgroppata verso la rete avversaria. Anche il primo goal è da bomber puro con un movimento strepitoso sul primo palo. Quest’estate ero contrario alla sua cessione e lui sta dimostrando che senza la pubalgia è il campione che ci aspettavamo. 4 reti pesanti in campionato, più un rigore sbagliato e 2 reti annullate per offside millimetrici (non suoi): 6 prodezze sotto rete da bomber puro.

Federico Chiesa sta dimostrando di essere tornato un giocatore decisivo in Serie A. Con loro due in attacco e con questa solidità, sognare è lecito e doveroso.

E’ stata una vittoria meritata che ricorda molto il primo tempo di Udine ma con un avversario di spessore.

La Juve di Allegri ha giocato in modo offensivo e intenso

Bravo Allegri a cambiare marcia e registro e mettere in campo (come alla prima giornata) una squadra offensiva che ha praticato un pressing alto che si è rivelato decisivo nella prima mezz’ora. Ha scelto una formazione molto muscolare con Miretti al posto di Fagioli (entrato nella ripresa e che ha regalato qualche sprazzo di classe ma è mancata la corsa di Fabio), McKennie (al posto di Weah) in forma a destra, Kostic a sinistra e il solito muro Rabiot. Per 60 minuti Locatelli è stato tra i migliori in campo, sembrava un altro, con lanci lunghi precisi sugli esterni e tanto pressing.

La posizione di Locatelli è stata la chiave di Juventus-Lazio

In particolare importante la posizione di Manuel che si alzava e andava pressare alto Luis Alberto (regista nel primo tempo) di fatto annullandolo. Nella ripresa Sarri ha inserito Rovella (buona partita) in regia proprio per liberare lo spagnolo e la mossa ha dato i suoi frutti ma non è stata sufficiente per il pareggio.

Per il buon Maurizio lo Stadium non porta bene da avversario: per lui vale la tabellina del 3. L’anno scorso finì 3-0, quest’anno 3-1 e un pesante -7 in classifica dalla Juve dopo solo 4 giornate. Inoltre il tecnico tosco-napoletano è consapevole che quest’anno sarà dura senza un giocatore come Milinkovic Savic, decisivo in fase offensiva sia per assist che per goal, oltre ad avere un certo peso nel fare filtro a centrocampo.

Miretti box to box

Da segnalare anche la prestazione per un’ora sontuosa di Miretti che ha giocato a tutto campo box to box. Come vi ho scritto più volte sulla nostra pagina Facebook, state attenti al criticatissimo Fabio (in modo ingeneroso) perché è tanto criticato dai tifosi (a volte è impreciso nell’ultimo passaggio e i supporter non glielo perdonano) ma la sua prepotenza e freschezza fisica sta diventando fondamentale per gli equilibri della squadra: nel primo tempo di Udine era lui a guidare il pressing offensivo, alla sua uscita la squadra è crollata d’intensità. Idem con l’Empoli. Sta diventando una pedina preziosa e oggi ha unito anche una certa qualità.

E’ entrato al suo posto Fagioli e ha fatto vedere un paio di magie, tanta qualità nei suoi piedi ma con lui in campo la squadra per quindici minuti non è riuscita a trovare il giusto equilibrio prima di assestarsi. Ad ogni modo, Fagioli e Miretti sono due giovani di primissimo livello per il presente e il futuro della Juve.

Rabiot ha fatto la solita partita di sostanza nonostante sia ancora in ritardo di condizione (nel breve era lentissimo).

Bene i due esterni molto fisici (McKennie e Kostic) e non mi sono dispiaciuti neanche Weah e Cambiaso quando sono entrati.

Gatti: altra prestazione chiave di Juve – Lazio

Come detto la Juve faceva pressing alto e giocava molto corta, merito anche di Gatti che usciva dalla linea per andare in anticipo su Immobile, annullandolo. L’abbraccio a fine partita tra Landucci (secondo di Allegri) e Federico racchiude tutta la gioia e la soddisfazione per i miglioramenti notevoli del difensore (altro che Alex Sandro!) che due stagioni fa giocava in Serie B. Lui e Rabiot sono quelli che hanno mostrato i miglioramenti più importanti sotto la gestione Allegri.

Aspetti negativi di Juventus – Lazio

Troppi cartellini gialli rimediati soprattutto per la scellerata gestione e metro dell’arbitro Maresca. La Juve dal 55’ al 65’ ha giocato troppo bassa ed ha pagato per un errore in uscita.

Con Locatelli più affaticato, dal 55’ in poi la squadra ha mostrato i suoi limiti nell’uscita palla dal basso: Bremer in particolare non sembra il regista difensivo adatto in fase di impostazione. Sull’uomo rimane uno dei migliori difensori. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo questo è il limite, soprattutto contro squadre che pressano alto.

Tifosi trattati come tifosi e non clienti

Bella l’iniziativa da parte della società di regalare magliette a tutti gli spettatori e di dipingere lo Stadium di bianco-nero. Un gesto importante: finalmente i tifosi sono trattati da tifosi e non da semplici clienti da spennare. Bene il tifo della Curva Sud, dodicesimo uomo in campo. Continuiamo così tutti uniti!

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