Abbiamo analizzato i rumors provenienti dal mondo finanziario (in particolare da analisti della Borsa di Milano) che da gennaio scrivono con insistenza nei loro report della probabile uscita del ramo umbertiano dalla Giovanni Agnelli BV e, di conseguenza, da EXOR (e dalla Juventus).
Chi sentenzia oggi su un’uscita totale, non conosce minimamente la storia degli Agnelli. Per capire questo club è necessario prima conoscere le dinamiche storiche della Famiglia negli ultimi 120 anni (l’ultimo secolo riguarda i nostri amati colori, ovvero dal 1923 quando Edoardo Agnelli divenne Presidente della Juventus FC).
In genere, le vicende di Gianni e Umberto Agnelli ci hanno insegnato che un Agnelli non molla mai la Juve, quel amore rimane per tutta la vita.
Figuriamoci per Andrea che ha vinto 17 trofei in 11 anni di Presidenza.
Lo strappo di novembre non si è rimarginato. Andrea Agnelli si è sentito tradito dai suoi stessi familiari, il patteggiamento con la FIGC e l’uscita dalla Superlega sono stati due affronti difficili da digerire dal suo punto di vista.
Andrea Agnelli: tifoseria divisa
La tifoseria è divisa: c’è chi sta dalla parte dell’ex Presidente che ha riportato le giuste attenzioni della Famiglia nei confronti della squadra torinese e chi invece gli rinfaccia gli ultimi anni disastrosi di scelte scellerate che hanno rischiato di portare la Juve al collasso finanziario e ad avere contro quasi la totalità del mondo del calcio, in primis le istituzioni. Ha provato anche a innovare ma è rimasto ingabbiato dal potere conservatore e dagli interessi di pochi singoli che governano il calcio. Dal punto di vista politico Andrea ha sottovalutato troppi aspetti.
Andrea Agnelli tornerà alla Juventus?
Ma la domanda da farsi è una e solo una: Andrea Agnelli tornerà alla Juventus? La sua probabile uscita da EXOR lo pone solo come un azionista di minoranza, con un numero di azioni rilevante ma ben distante da poter pensare a una scalata.
Con le eventuali dismissioni delle sue quote dalla Giovanni Agnelli BV, il figlio di Umberto potrebbe avere però parecchia liquidità disponibile anche per pensare di mettere le mani direttamente sul club.
Ma Exor e il cugino (di secondo grado) John venderanno? E qui si ritorna al punto di prima: bisogna conoscere la storia degli Agnelli per cercare di capire.
Cosa rappresenta la Juventus per Exor
Leggo sempre la solita frase in questi giorni: “la Juventus è la maglia nera di Exor” in termini di utili e fatturato. Va bene tutto, ma nella storia degli Agnelli e della FIAT (ora FCA – Stellantis) la Juventus ha rappresentato un biglietto da visita unico con una funzione anche sociale oltre che lobbistica.
Bisogna capire quale sia la percezione di Elkann e di EXOR.
Un’ipotesi da non escludere: la Juve sotto la Giovanni Agnelli BV
Tenetevi forte a un’altra ipotesi: se i soci di EXOR non fossero così convinti della Juventus, John potrebbe fare una mossa a sorpresa come fecero il nonno Gianni e lo zio Umberto: riportare la Juve nella famiglia, ovvero sotto la Giovanni Agnelli BV.
Ma non sono di certo che i 115 milioni di perdite siano il reale problema, anche se il risanamento deve essere portato a compimento in un arco di tre stagioni.
Il problema è che l’odio e l’accanimento, anche istituzionale, in Italia verso la Juventus potrebbe convincere gli azionisti di Exor a liberarsene.
Per me è una fake news enorme il fatto che John non sia tifoso. Non mi risulta, anzi, è esattamente il contrario.
John vuole mettere in sicurezza la Juve
Il problema è che gestisce una holding con asset da 33 miliardi di dollari, non briciole. Ma le smentite secche di Exor a ogni voce di vendita le leggo come un secco “No” nei confronti di qualche imprenditore disposto a tirare la volata al cugino che potrebbe avere delle ambizioni a mettere le mani sulla Juventus.
In questo momento Elkann, forte di una promessa al nonno, vuole mettere in sicurezza la Juve e poi si vedrà. L’ipotesi della vendita al cugino ora non sta in piedi (Andrea aveva dato prova di aver perso oramai contatto con la realtà politica e istituzionale del calcio, oltre che rappresentare un problema nella gestione finanziaria del club), ma quando la squadra sarà blindata, in teoria, il cugino sarebbe la soluzione giusta. L’amore di Andrea verso i colori bianconeri è una garanzia per qualsiasi tifoso, ma prima anche l’ex presidente deve analizzare e capire gli errori commessi, o questo eccesso di sentimento rischia di essere contro-produttivo.
John ha promesso al nonno che la Juventus sarebbe stata sotto l’egida della famiglia anche dopo la sua morte. Con la futura vendita a Andrea, alla fine il club potrebbe essere gestito da quel ragazzino che guardò la partita a Roma (1996) contro l’Ajax vicino allo zio Gianni. Una garanzia da questo punto di vista. Ma prima la Juventus deve essere ricostruita dalle fondamenta (finanziarie) e Andrea fare un paio di passi indietro, con tutto il rispetto per lui che nei suoi primi 6 anni di gestione è stato un grandissimo Presidente. Nel frattempo potrebbe entrare un socio di minoranza.
L’ipotesi del socio di minoranza
Ma come vi ho detto e spiegato su questo blog, gli arabi sauditi sono molto interessati a entrare in società. E John potrebbe proseguire con loro come soci di minoranza.
Certo, certe voci che girano a Torino, parlano con insistenza di una cordata guidata da Andrea Agnelli con la regia di Antonio Giraudo. A me sembra tutto prematuro.
Prima di tutto perché Andrea sta aspettando la sentenza della Corte Europea sulla UEFA. Ritornare nel calcio con la UEFA contro pare difficile, perfino per uno spirito coraggioso da kamikaze come quello dell’ex Presidente.
C’è poi anche la causa della cugina Margherita (madre degli Elkann) che potrebbe rimettere tutto in ballo, in particolare la governance di EXOR e della Juventus. I contatti tra la figlia dell’Avvocato e Giraudo sembrano frequenti secondo il giornalista Moncalvo. Le prime udienze però sembrano aver spianato la strada a una vittoria di John.
Ci sono poi processi sportivi e penali ancora in corso. Insomma, sembra tutto molto prematuro.
Ma a prescindere dalle evoluzioni giuridiche, chi è realmente Andrea Agnelli? Una figura divisiva nell’ambiente bianconero ma che in anni bui ha riportato la luce e le ambizioni che competono alla Juventus e noi tifosi non possiamo non essergli grati. Come detto, sono farina del suo sacco tante mosse geniali con un team di lavoro di qualità ma anche errori che potevano costarci molto cari (ad iniziare dall’aver sfaldato quello stesso team di lavoro e quella società perfetta guidata dai due amministratori delegati Marotta e Mazzia).
E se la Juventus diventasse auto-sostenibile?
E’ probabile che John confidi anche lui in una sentenza favorevole per dare il via libera a una nuova Superlega che potrebbe essere la stessa Champions (in questo caso la UEFA si troverebbe con le spalle al muro e dovrebbe cedere gran parte dei diritti ai club) che potrebbe rendere la Juventus competitiva e autosufficiente. C’è poi il fattore Giuntoli che entro tre-quattro anni potrebbe portare delle plusvalenze vitali.
Ma se non dovessero realizzarsi queste condizioni è probabile che Exor valuti altri scenari.
Del resto la Juventus sta facendo operazioni che sembrano preludere a qualcosa di grosso (ma entro quanti anni?), una vendita di quote pare l’ipotesi più probabile. In questi mesi Scanavino e Ferrero hanno sì risanato (era doveroso questo passo) ma sono andati anche oltre. In genere, quando si prende una società in mano, anche in caso di pulizia, si pensa anche a dei limitati investimenti per il futuro. Quest’estate gli uomini mercato Juve hanno chiesto un budget per rafforzare il centrocampo con un giovane di talento (Diarra) ma il no è stato secco da parte di Exor.
State certi che qualcosa di importante accadrà entro 12-16 mesi. E non è da escludere che Andrea Agnelli prima o poi proverà a ribussare alla porta della Continassa. Molto probabilmente ci vorrà un po’ di tempo ma succederà.
