John Elkann - Gianni Agnelli

Altra tegola per Elkann: $3 miliardi di multa potenziale negli USA, ma della Juve che ne sarà? I rumors sulla vendita

Una brutta notizia per John Elkann e la famiglia Agnelli, oltre gli azionisti di Exor che detengono la maggioranza relativa di Stellantis (nata dalla fusione tra il gruppo FIAT-FCA con il gruppo Pegeout). Negli Stati Uniti, la multinazionale dell’automobile che è proprietaria di Chrysler rischia una multa fino a 3 miliardi di dollari, sanzione prevista per non aver soddisfatto i requisiti CAFE (Corporate Average Fuel Economy).

Non tira una bella aria dall’altra parte dell’Oceano, quando la Famiglia Agnelli riuscì, grazie a Marchionne, a mettere le mani su Chrysler e rilanciare la famosa casa automobilistica negli Stati Uniti. Da quella fusione è nato il brand Jeep (sponsor della Juve) e FCA poi passati sotto Stellantis.

E’ un momento di grossa evoluzione soprattutto per Exor, sia per le voci di uscita di Andrea Agnelli e del ramo umbertiano della famiglia dalla Giovanni Agnelli BV (che detiene il 52% della holding) sia per aver puntato forte sul settore della sanità e delle applicazioni tecnologiche (vedi acquisto di Philips).

Riguardo la Juventus, Exor ha imposto, dopo le dimissioni di Andrea Agnelli, la linea del rigore assoluto con un risanamento dei conti. C’ è molta freddezza da parte della proprietà e dei dirigenti verso il club bianconero.

John Elkann non si vede mai allo Stadium come se volesse prendere le distanze dal club nonostante il centenario della famiglia, da quel fatidico 1923 quando Edoardo Agnelli (padre dell’Avvocato Gianni e del Dottor Umberto, bis nonno di John e nonno di Andrea) prese in mano il club torinese trasformandolo in una azienda sportiva già al tempo.

E’ probabile che JE sia presente alla festa ufficiale dei 100 anni al Pala Alpitour per l’amichevole tra le leggende bianconere in programma il 10 ottobre. Ma la freddezza percepita è tangibile.

Nostre fonti fidate ci ripetono da mesi che il club verrà venduto nel 2024 e che, fino a gennaio, si tirerà a campare. La Famiglia non osa neanche parlare di una vendita per una questione di rispetto della storia del club visto che si celebra proprio nel 2023 il Centenario. Nel frattempo Exor ha smentito categoricamente queste voci di vendita.

Eppure i rumors sull’interessamento dei sauditi sono sempre forti, i quali vorrebbero far piazza pulita dei quadri tecnici, a iniziare dall’allenatore.

Giuntoli? Loro erano contrari alla sua nomina, avrebbero voluto un direttore sportivo straniero di loro fiducia. Ma Elkann evidentemente, se ha nominato Giuntoli alla direzione tecnica, vuol dire che ha deciso di non ascoltare le sirene arabe dei mesi precedenti.

Del resto, le continue smentite di Exor non vanno sottovalutate, visto che stiamo parlando di due aziende quotate in borsa e che non possono trarre in inganno i mercati. E’ probabile anche che la trattativa per la cessione si sia raffreddata, ma è difficile poter escludere movimenti intorno alla Juve.

Questa gestione apatica dell’ordinaria amministrazione sembra testimoniare la distanza di Exor dalla Juventus. Una società viva e attenta avrebbe richiamato pubblicamente Allegri e Giuntoli dopo le dichiarazioni che dispensano solo mediocrità negli obiettivi e nei programmi e che sono un cazzotto e uno sfregio alla storia juventina. Ma è tutto un insieme di atteggiamenti che fa presupporre che questa dirigenza sia di assoluto passaggio e distacco verso il mondo bianconero.

La dimostrazione palese di questo freddissimo distacco è stata la conferma di un allenatore che era già dato per esonerato (Allegri) prima dell’inizio del mercato e non voluto dal 90% dei tifosi: i dirigenti bianconeri avevano già contattato Italiano, Palladino, Thiago Motta e bloccato Tudor (che ora potrebbe andare alla Lazio), mentre Elkann era più propenso a virare su Conte (i cui rapporti sono molto buoni sia con lui che con il suo secondo Angelo Alessio).

Poi qualcosa è successo e Allegri è rimasto in sella, forse su pressioni di Andrea Agnelli, in una società del tutto apatica. Ma i continui colloqui tra Calvo e Conte fanno presupporre che qualcosa stia bollendo in pentola, forse con l’ingresso di un socio di minoranza che però ha già le idee chiare su quale siano i programmi e gli uomini su cui puntare in futuro.

Antonio Conte è quel profilo internazionale (ha vinto anche una Premier League…) che potrebbe convincere sia Elkann che futuri potenziali soci stranieri. E’ un’ipotesi credibile ma solo un’ipotesi al momento.

La potenziale multa dei 3 miliardi di sicuro non è stata accolta con favore neanche da Exor che detiene quote rilevanti di Stellantis ma non influenzerà la gestione e il futuro della Juve.

Il braccio di ferro tra Stellantis e la Casa Bianca

Negli Stati Uniti, l’industria automobilistica si prepara a una significativa sfida, con la proposta dell’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden di aumentare gli standard di risparmio carburante fino al 2032. Questa mossa sta suscitando preoccupazioni e potrebbe portare a pesanti sanzioni per alcuni dei principali produttori di automobili.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, l’aumento degli standard di risparmio carburante potrebbe tradursi in multe considerevoli per alcune aziende automobilistiche. La General Motors potrebbe affrontare una sanzione di 6,5 miliardi di dollari, mentre Stellantis, che comprende il marchio statunitense Chrysler, rischia una multa di 3 miliardi di dollari. Ford, invece, si troverebbe di fronte a sanzioni che potrebbero raggiungere circa 1 miliardo di dollari. Queste cifre rappresentano un impatto finanziario significativo per le case automobilistiche coinvolte.
L’American Automotive Policy Council, un’organizzazione che rappresenta GM, Stellantis e Ford Motor, ha espresso le proprie preoccupazioni inviando una lettera al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Nella lettera, si sottolinea che l’entità delle sanzioni previste per le aziende che non riescono a soddisfare i requisiti CAFE (Corporate Average Fuel Economy) proposti è considerata “allarmante”.
L’obiettivo principale di questi standard di risparmio carburante più rigorosi è ridurre le emissioni di gas serra e promuovere una maggiore efficienza energetica nel settore automobilistico. Tuttavia, le sfide e le preoccupazioni sorgono quando si tratta di attuare tali misure e conformarsi ai nuovi standard. Le case automobilistiche dovranno investire notevoli risorse per sviluppare veicoli più efficienti dal punto di vista del carburante, nonché per adottare tecnologie avanzate per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’amministrazione Biden.
Mentre l’industria automobilistica si adatta a queste nuove sfide, rimarrà da vedere come le case automobilistiche risponderanno alle richieste di conformità e come questo influirà sul mercato automobilistico statunitense. Una cosa è certa: il percorso verso un futuro più sostenibile richiederà un impegno significativo da parte di tutti i protagonisti del settore.

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