Nelle anticipazioni che il giornalista e politico Andrea Sarubbi ha fatto a Juventibus sull’incontro di Giuntoli, Ferrero e Calvo allo Juventus Club Parlamento, c’è una chicca interessante su quale sia il pensiero del neo direttore tecnico sulla rosa della Juventus.
Giuntoli ha affermato – davanti alla platea di senatori e deputati juventini – che, a questa squadra, mancano giocatori nel pieno della maturità fisica e dell’esperienza nella fascia da 24 ai 30 anni. Per interpretare questa frase (comunque di seconda mano riportata seppur dall’affidabile e credibile giornalista Sarubbi, juventino doc) è necessario cercare di interpretarla nel giusto contesto: la Juve ha diversi giocatori in quella fascia (pensiamo a Locatelli e Chiesa per esempio), ma forse l’ex d.s. del Napoli intende che ha bisogno di più leader, di giocatori chiave per costruire un ciclo.
Giuntoli ha poi fatto tutta una analisi completa sull’operatività sul mercato di un club oggi come la Juventus che lo andremo a studiare nel dettaglio nei prossimi contenuti.
Oggi parliamo della questione dell’età che ha lanciato lo stesso Direttore tecnico nell’interessante meeting a porte chiuse in Senato. E’ probabile che la strada sia proprio questa nel mercato di gennaio: puntare su giocatori nel pieno della carriera, visto che Pogba andrà incontro ad una sicura squalifica dopo l’esito delle contro analisi. E’ vero che Giuntoli segue da più di un anno Thuram del Nizza (giocatore speciale che abbiamo visto diverse volte nell’Under 21 francese) ma è anche probabile che tra due mesi vada più su un’occasione. Ci sarà l’aumento di capitale ma sarà destinato a coprire le future perdite per l’esercizio 2023-24.
La Juventus è una squadra giovane? I numeri dicono di no
La formazione torinese è presentata agli occhi dell’opinione pubblica come una squadra molto giovane (da certa narravita sembra quasi che giochino solo Under 21) e anche questa teoria di Giuntoli espressa allo Juventus Club Parlamento sembra andare in quella direzione, in realtà, conti alla mano non è per nulla così. E’ un falso storico.
La Juve, tra le big, è quella che fa giocare di più i giovani?
Antoniocorsa.it ha fatto una analisi molto interessante sul minutaggio degli Under 23 delle Big del campionato e con il relativo impiego dei giocatori che sono nel giro delle Nazionali. Vi invito di andarvelo a consultare. Qui vi diamo il risultato più interessante:
Atalanta 2.501 minuti
Fiorentina 1.169 minuti
Milan 961 minuti
Napoli 851 minuti
Juventus 742 minuti
Lazio 487 minuti
Inter 76 minuti
Uno dei dati più sorprendenti è il minutaggio dei giovani Under 23 impiegati da Vincenzo Italiano nella sua Fiorentina che si sta rivelando una squadra vincente (anche domenica scorsa ha convinto a Napoli per 3-1 con un calcio offensivo, aggressivo e spumeggiante).
Il Milan (capolista) e il Napoli campione d’Italia vantano un maggiore minutaggio di giovani rispetto alla Juventus.
L’Atalanta è un caso a parte: non ha così tante pressioni per la vittoria e quindi Gasperini è libero di valorizzare chi vuole.
Allegri non è responsabile della scelta fatta nel 2021
Sulla Juventus il discorso è delicato e non è un atto di accusa verso Allegri, ma non si può dire che sia una squadra così acerba.
Allegri è stato scelto nel 2021 per vincere o per valorizzare i giocatori? A prescindere da quali fossero i reali programmi concordati (non lo sapremo mai), la squadra era a fine ciclo e andava ricostruita dalle basi con zero budget. Gli investimenti chiave erano stati fatti per dei giovani come Kulusevksi, Chiesa e De Ligt.
Allegri gestore ideale di una squadra come l’Inter
L’errore secondo me è stato tutto in quella scelta: puntare su un allenatore molto pragmatico e gestore ma nel posto e nel momento sbagliato, con un progetto che non faceva al caso suo.
Siamo sicuri che sia l’allenatore ideale per valorizzare giocatori emergenti, forse non sarebbe stato più adatto a un progetto come quello dell’Inter? In quelle condizioni Allegri sa essere decisivo e determinante, ma chiedergli di costruire una squadra da zero, nel 2021, è un’utopia e i fatti sono a testimoniarlo. Mio pensiero personale: è probabile che con Max in panchina l’Inter avrebbe vinto minimo uno scudetto in questi due anni.
L’esempio di Soulé è lampante
Prendiamo l’esempio di Soulé: l’anno scorso chiuso da Di Maria e da un moduclo che non è si mai sposato con le sue caratteristiche (ma neanche quelle del compagno di Nazionale argentino) ha giocato poco e in quelle poche volte è stato utilizzato fuori ruolo nel 3-5-1-1 (o 5-3-1-1) a tutta fascia con importanti compiti difensivi (che va a scontrarsi con le sue caratteristiche) o come sotto punta con la missione di schermare e marcare il regista avversario (a San Siro contro Brozovic).
Siamo d’accordo che indossare la maglia della Juve abbia un peso e quella del Frosinone un’altra, ma libero di poter inventare e attaccare nel 4-3-3 di Di Francesco, nella città laziale è rinato e sta facendo la differenza in Serie A: anche domenica un goal, un assist, due pali, dribbling a raffica, praticamente immarcabile.
Soulé – nelle interviste – si è soffermato sul maggiore lavoro che fa a Frosinone sotto il profilo fisico e dell’intensità e sinceramente non mi sono stupito. I risultati si vedono in campo.
Proprio nella giornata di domenica vi ho espresso in un mio post sulla pagina Facebook le mie perplessità sulla gestione dei giovani, in particolare non ha senso schierare sempre Miretti fuori ruolo tra i titolari per poi toglierlo al 45’, come non ha senso fare marcire in panchina Iling. Questi due giovani rischiano di essere bruciati e di non riprendersi più mentalmente. Su Fagioli sappiamo che il discorso è più delicato e se Allegri sapeva (o ha intuito delle problematiche) non era facile (e non sarà facile) gestirlo.
C’è realmente la volontà di risanare il bilancio con i giovani?
Se la Juve vuole risanare il bilancio con i giovani ma ha un allenatore che ha le sue riserve sul loro impiego (così dicono i fatti e non le parole) e se Giuntoli esorta all’ingaggio di over 24 (vedremo se confermerà pubblicamente questa versione), perché non mandarli a valorizzare in altri lidi come ha fatto con Soulé?
Ha scelto l’allenatore giusto per l’argentino (Di Francesco che crede nel ragazzo nel suo ruolo naturale), questa operazione mi ricorda quando Marotta-Paratici prestarono Immobile al Pescara di Zeman.
Bisogna essere realisti: questo staff è arrivato alla Juve per raggiungere altri obiettivi e lavorare con giocatori esperti (esperimento peraltro fallito miseramente con la scelta di Angel Di Maria, Paredes e Pogba, scelti da loro l’anno scorso), non è nelle corde di Allegri impiegare i giovani nei loro ruoli di appartenenza. L’ultima di usare Iling come mezz’ala sinistra lascia molto perplessi.
Con questa gestione, alla fine sembra quasi che i giovani alla Juve debbano essere dei tappabuchi, ma così non si valorizzano, semmai si svalutano, meglio cederli in prestito. Si può puntare su delle riserve affidabili e poco costose, magari in prestito, come lo era il vecchio Padoin.
La media indica che la Juve ha usato SOLO UN Under 23 a partita
Secondo i dati forniti da Antonio Corsa, la Juve ha utilizzato pe 92 minuti a partita un solo Under 23. Se pensiamo di poter valorizzare i giovani così e dare sbocco al progetto Next Gen, penso che siamo destinati a vedere fallire il progetto e sarebbe un peccato. Servono nuove strade alternative, quella dei prestiti potrebbe essere una, seppur con Iling oramai vi sia il pericolo concreto di perderlo a zero nel 2025.
Se le parole di Giuntoli corrispondono al vero, ho il sentore che il direttore tecnico abbia capito che è necessario cambiare politica e linea societaria perché il progetto Next Gen e Allegri sono del tutto incompatibili. Il prestito di Soulé (e le sue performance) né sono la prova, così come le tante panchine di Weah in questo inizio di stagione o lo scarsissimo utilizzo di Iling (circa 80 minuti).
Giuntoli cambierà politica? Molto probabile… Come verrà risanato il bilancio?
E’ una presa di posizione realista quella di Giuntoli, seppur fallimentare per il club che deve rivedere, ancora una volta, i suoi programmi. Ma come verrà risanato il bilancio in questo modo? L’unica chiave sono i ricavi dalla Champions ma in Europa devi praticare un calcio intenso, veloce e molto tecnico e organizzato. Abbiamo visto la scorsa stagione il disastroso percorso (5 sconfitte su 6 partite, schiacciati e umiliati dal Benfica e a Haifa).
Ma continuare a rimanere nella terra di nessuno (giovani senza sbocco) ha poco senso ed è un danno sia per la squadra che per l’allenatore. Giuntoli, secondo me, fa un ragionamento basilare da uomo di calcio, riparte dall’ABC, cosa che non è stato fatto nel 2021 o è stato fatto del tutto a caso in un club che era caduto in confusione totale (prima fuori Marotta e poi Paratici, i due architetti della Juve vincente insieme a Conte). Non puoi dare a un allenatore come Allegri un gruppo giovane da gestire, costruire e far crescere. Lui ha bisogno di giocatori già formati e forti. Ma il patrimonio tecnico del club deve essere tutelato almeno con i prestiti (su tutti Miretti che lo stanno bruciando a ogni partita). Il rischio di perdere Iling Junior (anche lui adattissimo a un 4-3-3) è oramai concreto e sarebbe un altro danno importante.

Un pensiero su “Giuntoli pensiero: “servono giocatori dai 24 ai 30 anni”. Juve squadra giovane? Tra le big è quinta per Under 23, Iling e Miretti in prestito! Si cambia politica?”