Nell’ambiente Juve c’è grande sfiducia per le operazioni sui parametri zero dopo il flop degli ingaggi di Paul Pogba e Angel Di Maria (che ha tenuto la Juve sulle spine 40 giorni dalla sua residenza di Ibiza prima di accettare i 7 milioni netti d’ingaggio). Eppure le operazioni di Pirlo (a 32 anni), di Pogba I (quando era giovanissimo), per non parlare di Llorente e company avevano contribuito in maniera decisiva (soprattutto i primi due) alla costruzione della grande Juve dei nove scudetti sotto la regia di Marotta (con la collaborazione di Paratici) e con l’assenso del presidente Andrea Agnelli. Ho fatto l’esempio di tre giocatori che si integrarono perfettamente nel sistema contiano. L’ingaggio di Pirlo consentì in modo sensibile a ridurre il gap tecnico dal Milan e dall’Inter. Quella Juve era reduce da due settimi posti.
Cerano state anche delle rare eccezioni come quella di Lucio, ingaggiato senza grande convinzione e che aveva davanti la BBC. La rottura arrivò dopo pochi mesi. Anelka fu preso come tappa buch (per 4 mesi) i ma i titolari erano ben altri.
Un altro grande colpo fu quello di Coman ma chiese la cessione dopo una sostituzione in Coppa Italia: era noto il suo scarso rapporto con Allegri. Idem Dani Alves. Khedira invece fu valorizzato dallo stesso Allegri, era una pedina tattica importante del suo scacchiere. Proprio Coman e Emre Can hanno rappresentato delle buone plusvalenze.
Oggi invece tra i tifosi, ma anche tra i dirigenti, sembra esserci totale sfiducia in questo mercato. Eppure quando non hai budget, una delle poche strade percorribili è proprio quella, seppur – in realtà – i parametri zero non esistono perché ci sono sempre le commissioni degli agenti da onorare e ingaggi più alti da garantire ai giocatori.
E’ vero che Giuntoli ha il mandato di abbassare il monte ingaggi, ma vedremo che la valutazione del costo di un calciatore non è determinato solo dall’ingaggio ma anche dall’ammortamento (derivante dal costo d’acquisto).
Marotta sta tenendo in piedi l’Inter con i giocatori svincolati
Se guardiamo in Serie A, per esempio all’Inter, ci accorgiamo che Marotta sta tenendo in piedi la squadra e il conto economico (non parlo di bilancio riferito allo stato patrimoniale visto gli oltre 800 milioni di debiti) grazie proprio ai parametri zero. La proprietà dell’Inter è fantasma, ma Marotta riesce a fare mercato con gli svincolati, le plusvalenze e i contribuiti dell’UEFA per la Champions (che sono una conseguenza proprio della prima voce visto che contano soprattutto i risultati).
Pensiamo a Onana (poi rivenduto a 40 milioni), Calhanoglu, Thuram, Mikitaryan, Acerbi, Darmian, Stefan De Vrij e Cuadrado (il quale non sta brillando). Quasi mezza squadra.
L’importanza di un quadro tecnico-tattico stabile e chiaro
C’è da farsi una domanda: come mai alla Juve i parametri zero prima erano una risorsa importante, ma negli ultimi anni sono falliti tutti, mentre all’Inter – per esempio – hanno successo?
Prima di tutto ci sono idee molto chiare dal punto di vista del progetto tecnico-tattico. I giocatori vengono inseriti nei loro ruoli di appartenenza. Non capita a Milano di veder arrivare Angel Di Maria che dopo 15 anni di carriera spesi da ala destra, viene dirottato a fare la sotto punta nel 5-3-1-1, completamente fuori ruolo. Ma forse l’errore più grave sull’argentino è stato commesso nel non voler indagare sulle sue reali intenzioni, considerando che pochi mesi dopo si sarebbe disputato il Mondiale in Qatar, l’ultimo della sua carriera.
Ramsey e Rabiot sono stati sballottati da 3 gestioni tecniche differenti: Sarri, Pirlo e Allegri. Tre modi di vedere il calcio in maniera quasi opposta. I problemi tecnico-tattici della Juve riguardano tutti i giocatori, non solo i parametri zero ma con loro si accentuano.
Puntare sui giocatori sopra la media, visto che la Next Gen dovrebbe…
Logico che i bianconeri non devono puntare su giocatori medi, quelli – in teoria – dovrebbero arrivare dalla Next Gen, ma abbiamo visto le difficoltà in prima squadra per valorizzarli con uno staff che crede poco nei giovani e li usa come tappabuchi in ruoli non consoni ai giovani talenti.
Con tutti gli investimenti fatti nell’Under 23, alla Juve devono comunque puntare sui giocatori in scadenza solo sopra la media, come ad esempio quando Fabio Paratici, nella primavera del 2021, bloccò Donnarumma e Calhanoglu, entrambi a pochi mesi dallo svincolo con il Milan. Ma quando subentrarono Allegri e Cherubini non ne vollero sapere di formalizzare le operazioni fatte dal grande nemico Fabio Paratici e così Raiola si trovò spiazzato e dovette chiedere un favore a Leonardo, al tempo al PSG per Gigio, nonostante i parigini avessero già un portiere.
Sul turco invece non esitò un secondo Beppe Marotta che quest’estate ha piazzato un altro grande colpo insieme a Ausilio, sfilando sempre ai rossoneri (che erano arrivati prima sul giocatore) un attaccante come Thuram che in Serie A può fare bene.
L’attività di filtro e di ricerca di Marotta
Altra domanda: ma perché l’Inter li indovina tutti sani mentre alla Juve sono infortunati o hanno dei problemi come Pogba o Ramsey?
Marotta è noto negli ambienti giornalistici milanesi e torinesi per essere uno meticoloso: quando Ausilio (o in passato Paratici) arriva con un nome nuovo, il buon Beppe fa almeno 10 telefonate a 10 persone chiave (conosce oramai tutti nel mondo del calcio europeo) per sapere vita, morte e miracoli della persona, del giocatore e della famiglia. Inoltre è già chiaro in che ruolo il calciatore verrà impiegato, senza indugi o esperimenti.
Alla Juve non funziona più così, negli ultimi 2 anni il mercato l’ha fatto l’allenatore con l’aiuto (con un ruolo più esecutivo) di Cherubini. La speranza è che con Giuntoli il club abbia di nuovo tutti i radar accesi.
Quando era alla Juve Marotta si assicurò a parametro zero Pirlo, Pogba e Fernando Iliorente (già bloccato un anno prima della scadenza!). Possono bastare questi 3 nomi per far svoltare una squadra in Italia.
Se non abbiamo budget una delle strade può essere questa, ma solo per i giocatori top (ripeto per i medi abbiamo la Next Gen, l’intenzione deve essere quella di valorizzare i nostri giovani).
Perché un parametro zero è più conveniente anche con l’ingaggio più alto della media
Senza dubbio è una strada che ha delle insidie proprio per le richieste molto alte dei giocatori, però c’è un aspetto tecnico da chiarire per chi non è esperto di bilanci: il costo di un giocatore non si valuta solo sull’ingaggio ma anche sulla quota di ammortamento. Per esempio compro il giocatore X per 40 milioni (costo del cartellino) con un ingaggio lordo di 10 milioni per 4 anni. La sua quota di ammortamento annuale sarà di 10 milioni. Il suo costo annuale sarà di 10 + 10 milioni per un totale di 20 milioni.
I reali costi di Rabiot? Il suo ingaggio è un’operazione onerosa?
Per farmi capire vi faccio un altro esempio banale che ci riguarda da vicino. Nei primi anni di Rabiot, quando non brillava, tutti puntavano il dito su Paratici che gli aveva garantito un ingaggio di 7.5 milioni più aveva pagato una commissione alla mamma agente di 10 milioni.
Nei primi 3 anni del suo contratto, quando le cose con il francese non funzionavano, i tifosi della Juve erano i primi a puntare il dito contro Paratici per l’ingaggio elevato di Adrian. In realtà il suo costo annuale era di 7.5 (per il decreto crescita) + 2.5 totale 10 milioni. Certo la sua resa forse non giustificava neanche 10 milioni, ma vogliamo fare lo stesso conteggio per Locatelli?
E’ stato pagato 37.5 milioni dal Sassuolo per 5 anni più 3 di ingaggio netto (che diventano quasi 6 lordi). Alla fine Locatelli ti costa 13.5 milioni ben 3.5 milioni più di Rabiot. Per questa ragione, i parametri zero sono più “convenienti” soprattutto per le squadre che hanno problemi di liquidità, a meno che il giocatore e i suoi agenti non vogliano commissioni extra molto onerosa. Ma ripeto: anche con operazioni normali oramai i procuratori e gli intermediari banchettano: per Vlahovic sono stati spesi più di 10 milioni di oneri da versare agli agenti.
Juve: i parametri zero sotto la Presidenza Agnelli
I parametri zero della Juve “Marottiana – Agneliana – Continana” (e con la collaborazione anche di Paratici)
Andrea Pirlo 2011
Paul Pogba – 2012 (intuizione di Nedved)
Lucio – 2012
Fernando Llorente 2013
Nicolas Anelka 2013 (ingaggio solo per 4 mesi)
Kingsley Coman 2014 (intuizione di Paratici)
Sami Khedira 2015
Neto 2015
Cerri 2015
Dani Alves 2016
Emre Can 2018
I parametri zero post Marotta (Paratici come d.g. – poi Allegri-Cherubini)
Ramsey 2019 (Paratici)
Rabiot 2019 (Paratici)
Pogba II 2022 (Allegri-Cherubini)
Di Maria (Allegri-Cherubini)
Yildiz (Tognozzi)

2 pensieri su “Perché la prima Juve marottiana si è fatta grande con i parametri zero mentre oggi c’è grande sfiducia tra i bianconeri?”