Guido Angelozzi, esperto direttore sportivo del Frosinone, ha dato segnali di apertura alla Juve in vista del mercato di gennaio. In un’intervista a Tuttosport ha fatto apire a chiare lettere che se Giuntoli rivorrà indietro sia Soulé che Barrenechea, il club laziale è pronto a discuterne. Tanti i complimenti per il tandem argentino: “Soulé ha tutto per arrivare ai livelli di Berardi, gli manca solo cattiveria sotto porta”.
L’intervista integrale su Tuttosport di stamani è molto interessante e tratta parecchi temi e vi invito a leggerla.
Angelozzi apre la porta: “Ridare Soulé a gennaio? Se la Juve ha bisogno…Non escludo che si possano fare altri affari con i bianconeri nella finestra invernale. E se dovessero chiederci qualcosa, valuteremo. Matias e Barrenechea fondamentali per noi, ma visti i rapporti tra i club non sarebbe un problema parlarne”.
Magari con l’inserimento di una o due pedine: “Nicolussi e Huijsen ci interessano. Kaio Jorge ha il potenziale di un campione”. Angelozzi si dice sicuro che sboccerà anche nel Lazio.
La Juve, con le probabili squalifiche di Fagioli (per la violazione del regolamento federale delle scommesse, articolo 24 Codice di giustizia sportiva) e Pogba (per doping) ritornerà sul mercato. Lo ha confermato anche Giuntoli allo Juventus Club Parlamento a precisa domanda: “se ci sarà un’occasione la coglieremo”.
Si è parlato di un’ opzione onerosa (Berardi) o addirittura del ritorno (a me sembra fantascienza) di Bernardeschi come soluzione tampone. A quel punto, la logica, spingerebbe al rientro di Matias Soulé.
Su questa operazione personalmente sono contrario: Soulé sta esprimendo tutto il suo potenziale nel Frosinone di Eusebio Di Francesco e del suo 4-3-3, nel suo ruolo naturale di esterno alto offensivo, in modo tale da sfruttare il suo sinistro fatato.
Riportarlo nel contesto juventino, nel deprimente (per il suo talento) 5-3-2 o 5-3-1-1 (altro che 3-5-2) mi sembra una forzatura tecnica, è come snaturarlo. Una stagione è stata più che sufficiente.
Il problema è che per alcuni talentuosi giocatori (Iling, Soulé, Kean, Chiesa) ha una rosa per il 4-3-3 puro, ma continuiamo con un modulo che costringe a giocare fuori ruolo diversi giocatori, in primis Chiesa. Ma su Federico ci sono dei margini differenti rispetto a Soulé. Chiesa ha caratteristiche simili al padre Enrico che da ala si trasformò in una seconda punta implacabile che segnò una valanga di reti. Suo figlio potrebbe ripercorrere lo stesso percorso, Allegri questa scommessa potrebbe vincerla. Non è una bestemmia considerare Federico una seconda punta, seppur il suo ruolo ideale sia quello di attaccante esterno, su questo non ci piove.
Su Soulé non ci sono margini invece né da seconda punta né da esterno a tutta fascia. Idem per Iling Junior da mezz’ala interna di centrocampo, un esperimento fallito. Il 5-3-1-1 sta castrando molto le caratteristiche dei nostri giovani.
