Max Allegri

La cultura dell’episodio è pericolosa, la Juve è però diversa da quella dell’anno scorso. Solidità ritrovata ma tifoseria disillusa

Da una prima analisi superficiale verrebbe da dire che questa Juve è la stessa dell’anno scorso. In effetti entrambe le squadre giocano in modo passivo e rinunciatario, non da top club. Entrambe calciano poco in porta e giocano male.

Sfido chiunque a dire che si diverte a guardare un match dei bianconeri. Un conto è soffrire e tifare per la propria squadra del cuore, su questo aspetto non c’è dubbio. Noi tifosi siamo sempre coinvolti, ma divertirsi è un lusso che non ci riguarda da anni, per non dire decenni, però si esulta sempre alla vittoria, specie a San Siro.

C’è qualcosa che non torna. Dopo una vittoria importante contro il Milan, mi aspettavo una reazione forte della tifoseria, attendevo più euforia ed esaltazione e, invece, ho percepito sul web una tifoseria molto disillusa, quasi pericolosamente depressa, consapevole che la vittoria contro i rossoneri sia nata da una serie di episodi favorevoli. Ma siamo così sicuri? Io delle domande me le voglio fare anche se non ho la certezza delle risposte.

L’espulsione è stata provocata e indotta dall’1 contro 1 di Kean (non è che l’abbiamo preparato?). In molti hanno gettato la croce su Pioli ma bisogna essere coerenti: il calcio moderno richiede 1 vs 1 in ogni zona del campo. Se vuoi giocare bene, essere corto in campo e alto, devi accettare certi rischi.

Però Thiaw è da Milan? Thiaw oggi è da grande squadra? Non è che Kean ha attaccato l’anello debole dei rossoneri non per caso? Lasciare Thiaw (non Nesta o Maldini) in quelle condizioni secondo me è un azzardo. Pioli non sbaglia nell’atteggiamento ma forse dovrebbe essere consapevole dei limiti di alcuni suoi uomini .

Allegri forse lo è anche troppo: il fatto di non attaccare undici contro dieci la dice lunga sulla mentalità del tecnico e sulla fiducia verso la squadra. Ma alla fine, ha avuto ragione lui. E’ un risultatista e il risultato l’ha ottenuto.

Riuscirà a ripetersi nel lungo periodo? Per me se la Juve manterrà questa solidità si. E non fraintendetemi: da tifoso della Juve sono sempre contento quando vince ma non mi sento mai sicuro per il futuro, perché la cultura dell’episodio è sempre e comunque pericolosa nel calcio.

Non sono mai stato risultatista, sono convinto che i risultati arrivino sempre con l’organizzazione di gioco nel lungo periodo. Due anni fa ha vinto il Milan giocando a memoria sulle ali dell’entusiasmo, idem ha fatto l’Inter di Conte tre anni fa e il Napoli di Spalletti l’anno scorso. Sembra sulla stessa strada anche la squadra di Inzaghi che, nella mediocrità della Serie A, non ha rivali.

L’organizzazione di gioco la Juve non la ha. Però non si può dire che Allegri non abbia costruito una difesa solidissima e, fino a questo momento, i risultati gli stanno dando ragione, nonostante diverse difficoltà (la tripla assenza di Vlahovic e Chiesa in questa squadra è pesante).

Contro il Milan abbiamo tirato poche volte in porta, ma i rossoneri in parità numerica hanno creato solo una occasione (e lì è stato bravo il nostro portiere). Questa solidità, alla fine, può spostare la bilancia a nostro favore.

La cultura dell’episodio è molto pericolosa. A volte, anche nei momenti vincenti della prima Juve di Allegri, ero critico perché la Juve subiva molto e produceva poco e male, ma vinceva grazie alla forza dei singoli in attacco. Però c’erano spesso episodi che giravano bene: ricordo alcune partite miracolose a Siviglia o a Londra contro il Tottenham. Tutti esaltavano la solidità della Juve quando, in realtà, eravamo stati molto fortunati rispetto ai nostri avversari, poi là davanti ci pensava qualche fuoriclasse (Higuain, Tevez, Dybala o Ronaldo, a seconda delle stagioni) e tutto girava a nostro favore.

In questa stagione noto, nelle ultime 4 partite, che i nostri avversari difficilmente riescono a creare occasioni e la cosa mi fa ben sperare (non vuol dire esaltarsi ma almeno confidare in risultati positivi). La squadra sembra veramente granitica dietro.

Non so se gli “scudetti si vincono sempre in difesa” (come sosteneva Allegri) visto le ultime tre stagioni (già citate), ma in questa Serie A, la ritrovata solidità potrebbe valere almeno un piazzamento pesante.

Il terzo posto, a due punti dall’Inter, non è casuale. Se la Juve manterrà questa solidità, sarà dura per tutti affrontarla. Per questa ragione la Juve 2023/24 è per me diversa da quella 2022/23.

L’anno scorso la squadra (almeno nella prima parte della stagione) dava l’impressione di essere allo sbando. Anche l’organizzazione difensiva lasciava a desiderare (non parliamo della fase di possesso), pensiamo – ad esempio – al disastro di Lisbona o alla sconfitta di Haifa. La difesa (e il centrocampo) era in bambola.

Il cambio di modulo aveva permesso ad Allegri di trovare maggiore solidità, tranne le imbarcate rimediate a Napoli e Empoli per fare due esempi.

Il passaggio al 5-1-2-1-1, con Locatelli davanti ai 3 centrali, ha permesso alla Juve di fare parecchia densità soprattutto nella zona centrale del campo e, con quasi un anno alle spalle con questo modulo, c’è stata una maggiore propensione all’equilibrio difensivo. A me questo modulo non piace ma nessuno può mettere in discussione che non abbia ridato equilibrio a una squadra che sembrava smarrita (solo a Reggio Emilia abbiamo rivisto tracce di quella debolezza anche mentale).

Perché l’impressione è che i movimenti dei difensori non siano – a volte – in sincrono (vedi Bremer per farfalle domenica sull’azione di Giroud) ma la Juve si salva perché gioca, di fatto con 4 centrali, con il Loca come difensore aggiunto. Il numero dei giocatori impegnati nella fase difensiva alla fine è decisivo ma purtroppo rischia di compromettere anche la fase offensiva. Però è un rischio calcolato da Allegri che pensa: se non subiamo, magari davanti troviamo una giocata o un episodio fortunato.

Grazie alla densità, soprattutto centrale, quest’anno la Juve è diventata molto più solida. Ha subito solo 6 reti (4 in una stessa partita a Reggio Emilia) ed è la seconda miglior difesa dietro all’Inter. Sugli esterni c’è stato un miglioramento.
Questa è la grossa differenza tra la Juve 2023/24 e quella da incubo dell’inizio 2022/23.

Naturalmente, non essendo risultatista, questo upgrade non mi soddisfa al 100%, ma vedere una squadra così tosta mi fa ben sperare per quando rientreranno in forma sia Chiesa che Vlahovic. Perché se non subiamo reti e i due davanti riescono a fare quello che sanno fare (seppur con tutte le difficoltà di giocare in una squadra passiva e difensiva) la qualificazione in Champions dovrebbe essere raggiunta senza grosse sofferenze. E per noi, è un risultato minimo ma vitale per ritornare a essere protagonisti anche sul mercato, perché manca tanta qualità.

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