Andrea Agnelli con Nedved e Paratici

Juve: le sanzioni sportive costano più dell’acquisto di CR7, conto da 115 milioni

La Juventus ha subito un duro colpo economico a causa dei processi sportivi in Italia e in Europa, con un costo totale di 115 milioni di euro (molto probabilmente i contaibli della Juve hanno calcolato anche i mancati introiti della Champions). Questa cifra è stata fornita dal consiglio di amministrazione del club, che ha dovuto affrontare le sanzioni derivanti dal caso delle plusvalenze e delle “manovre stipendi” durante la pandemia, quando il club ha posticipato il pagamento di alcuni stipendi ai calciatori.

Circa il 20% di queste perdite è stato già assorbito nella stagione 2022/23, che si è conclusa con una perdita di 123,6 milioni di euro. Il restante 80% sarà assorbito nella stagione attuale, 2023/24, che i vertici del club prevedono di chiudere in rosso.

Per far fronte a questa situazione, il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre un aumento di capitale da 200 milioni all’assemblea degli azionisti del 23 novembre. Exor, la holding della famiglia Agnelli Elkann che detiene il 63,8% della Juventus, si è impegnata a sottoscrivere l’aumento pro-quota (128 milioni) e ha già anticipato 80 milioni il 27 ottobre per sostenere il club.

Tuttavia, rimane da vedere se gli altri azionisti vorranno partecipare al terzo aumento di capitale in quattro anni. In caso contrario, il consiglio potrebbe dover ricorrere al sostegno di un consorzio bancario che garantisca la sottoscrizione delle azioni non sottoscritte dagli attuali soci.

Ci sono inoltre ancora alcune questioni legali in sospeso. Tra queste ci sono le due richieste di arbitrato avanzate da Cristiano Ronaldo. L’acquisto del campione portoghese nel 2018 per 100 milioni è stato all’origine dei problemi finanziari della Juventus. Ronaldo ha chiesto al club di pagare 19,5 milioni di euro di arretrati relativi alla cosiddetta seconda manovra stipendi. La questione è aperta: la Juve sostitene che il calciatore, al momento della firma della liberatoria al momento dell’addio da Torino nell’agosto 2021, abbia di fatto rinunciato a quei crediti.

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