UEFA

Calcio europeo nel caos, serve un “Patto della Concordia” per la Super Champions dei club, Milan e Napoli guardano alla Superlega?

“La Corte Ue non entra nel merito del progetto (Superlega, ndr), non lo autorizza né lo boccia, non era su quello che si doveva pronunciare, ma in un certo senso fa molto di più: scardina potenzialmente l’impianto su cui si è poggiato tutto il calcio mondiale fino a qui”.

Sono le parole di Arianna Ravelli del Corriere della Sera che in tre righe fa un’analisi molto lucida: il sistema dell’Ancién regime potenzialmente può andare in frantumi in un batter d’occhio, la Sentenza sparecchia tutto, la UEFA (che ha accordi con i network televisivi fino al 2029) prova a far finta di nulla, ma il conto alla rovescia è iniziato.

In 24 ore si è passati dalle parole imbarazzanti di Rumenigge e Ceferin “La superlega è morta” a una arrampicata libera sugli specchi per nascondere una sentenza storica ed epocale che cambierà – non oggi o domani ma nei prossimi 5 anni – il calcio europeo e forse mondiale.

La prossima mazzata per la UEFA? Aspettiamo la Corte di Madrid…

Oggi la UEFA e la FIGC minacciano tutti di esclusioni dai campionati nazionali (ma non lo possono fare), un atteggiamento che li ha portati a subire il tracollo giudiziario di una sentenza così pesante, ce ne saranno altre a seguire, a inziare dalla Corte Commerciale di Madrid che è stata quella che ha rinviato alla CGE chiedendo lumi sul ruolo e sul monopolio della UEFA. La vera mazzata arriverà dalla capitale spagnola con tanto di diffide e chi contraddirà la sentenza rischierà grosso. Scommettiamo? E’ già successo nei mesi successivi all’annuncio della Superlega nel 2021, con una diffida da parte dello stesso tribunale ai dirigenti di Nyon. Signori non si gioca più con le parole.

UEFA sul filo del rasoio: il primo investitore serio farà saltare il banco

Questo per farvi capire che UEFA (ed anche FIFA) ora più che mai sono condannate a vivere sul filo del rasoio: il primo fondo americano o emiro arabo che metterà 7/8 miliardi di euro sul piatto rischia di far saltare definitivamente il banco.

Ma c’è un passaggio della sentenza che è durissimo verso Ceferin e company e solleva la questione del conflitto di interessi e crea uno spiraglio per far saltare il massimo organismo europeo e relegarlo al ruolo della FIA nella Formula 1 alla prossima sentenza:

«Quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere deve, tenuto conto del rischio di conflitto di interessi che ne deriva, essere soggetto a criteri idonei a garantire che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Tuttavia, i poteri della Fifa e dell’Uefa non sono soggetti ad alcun criterio di questo tipo. La Fifa e l’Uefa stanno quindi abusando di una posizione dominante».

La strategia della UEFA? Scatenare la guerra per arrivare almeno al 2029 (scadenza diritti tv)

Questo passaggio lascia uno spiraglio enorme per altri ricorsi nel caso la UEFA continui a fare finta di nulla. Secondo voi Florentino Perez non prenderà la palla al balzo?

Ceferin continua con le minacce velate facendo leva sulle federazioni nazionali (ma per i paesi all’interno della UE non ci sono speranze caro Presidente…). A me sembra chiaro che l’obiettivo della UEFA sia quello di guadagnare tempo per incassare tutti i soldi fino al 2029 (data di scadenza dei contratti televisivi per la Champions). Il problema per lui è che in 6 anni può succedere di tutto, la sua posizione è giuridicamente debolissima.

Se Ceferin non troverà l’umiltà di trattare con i club, Real Madrid e Barcellona (stiamo parlando di due società che rappresentano due stati ed hanno altrettanti governi alle spalle, ovvero quello spagnolo e quello locale della Catalogna) spazzeranno via il calcio europeo che conosciamo e renderà le istituzioni vuote di potere. Solo questione di tempo e di rapporti personali.

Serve un patto della Concordia per i prossimi 5 anni

Per evitare il caos prodotto dalla sentenza ma soprattutto dall’atteggiamento di Ceferin (che ha costretto Florentino e Agnelli ad andare per vie legali) l’unica soluzione valida è quella adottata per anni in Formula 1 con un “Patto della Concordia” tra club e UEFA e federazioni per blindare l’attuale sistema. Nel caso contrario entro 5/10 anni (il processo è comunque non di breve termine) il calcio farà la fine della boxe con 3 federazioni diverse.

Ai club oggi dei proventi Champions rimangono le briciole (meno del 50%) e non controllano il format.

Il format della prossima stagione è demenziale e anti-sportivo e dimostra tutta l’incapacità della UEFA nell’organizzazione.

I club dovranno incassare di più, dare indicazioni precise sui format e soprattutto entrare nelle prossime trattative per i rinnovi dei diritti televisivi.
Se qualcuno ha degli accordi politici personali paralleli dovrà farsi da parte.

Dopo la Sentenza i club hanno un potere politico diverso e valgono di più

La torta è grossa ma la Sentenza della CGE dà ai club un potere contrattuale oggi enorme e mette con le spalle al muro UEFA, FIFA e le federazioni nazionali.

Per scardinare questo sistema ci vorranno altre sentenze nazionali “esecutive” di recepimento dei principi contenuti in questa sentenza, 10 volte più potente della Sentenza Bosman nel medio-lungo periodo come ha detto l’Avvocato Dupon che ha ottenuto entrambe le sentenza contro il sistema calcistico attuale.

Le leghe nazionali a rischio come nel Rugby

Senza un patto della concordia anche le leghe nazionali sono a rischio. Cosa vieta alle leghe olandesi e belghe di creare un campionato interstatale del Benelux e mandare in soffitta l’Eredivisie?

Chissà se i club francesi un giorno si ribelleranno agli atteggiamenti anti-concorrenziali dei qatarioti che stanno distruggendo la Ligue 1 con investimenti sproporzionali sul PSG?

I proprietari americani di Marsiglia e Lione stanno guardando con attenzione alla Super Lega. Idem Red Bull con i tedeschi del Lipsia. Red Bull è entato in punta di piedi in Formula 1 ma ora domina anche dal punto di vista politico. Ancora per quanto accetterà il monopolio (vero Rummenigge?) del Bayern Monaco in Bundesliga?

Magari un giorno ci sarà una nuova lega delle Alpi con i club italiani, francesi, austriaci e svizzeri contro il monopolio del Bayern e del PSG. Gravina, Ceferin e company non hanno capito a che rischi sono esposti da ieri?

Nel rugby è stata la stessa federazione italiana a stimolare la creazione della Celitc League (per una crescita dei nostri giocatori) con l’uscita di Benetton Treviso e Zebre (progetto federale) dal campionato di Serie A.

Real Madrid e Barcellona non hanno mai ceduto di un centimetro sulla Superlega perché da anni sono coinvolti nell’organizzazione della Eurolega di basket. Sanno che è solo questione di tempo e sarà così anche nel calcio.

L’attuale regime è destinato a crollare, il processo sarà lungo ma inesorabile

I tempi cambiano e come è crollato il Muro di Berlino (per rifarci alle parole degli U2 riprese da Andrea Agnelli “farò crollare i muri”) e il regime sovietico, crollerà anche l’attuale regime (perché si tratta di un sistema dittatoriale con minacce varie, basta guardare quello che avviene in campo e nei tribunali sportivi). Un regime che si basa su principi del 20esimo secolo ma le istituzioni sportive del 20esimo secolo, soprattutto nel calcio sembrano non aver capito ai rischi a cui vanno incontro.

Ieri è stato levato il primo mattone del Muro, proprio come successe con l’Unione Sovietica, con l’impero comunista che implose nel corso del tempo.

Anche Blatter sembrava un Dio (gonfiato) del pallone, intoccabile, ma con l’assegnazione dei Mondiali del Qatar, qualcuno (Obama) se l’è legata al dito. Prima o poi, a forza di pestare i piedi, trovi sempre la persona sbagliata che mette in piazza i tuoi scheletri.

Serve diplomazia e non minacce

Invece di minacciare UEFA e FIGC farebbero bene a trattare con i club e limitare i danni per dare un futuro al calcio europeo e salvare anche le loro poltrone (possono rimanere pure in carica ma il loro potere diminuirà ogni giorno).

L’aspetto sorprendente (non è il comunicato scontato di Roma, Atalanta e Inter che si sono affrettate a rivendicare un ruolo accanto a UEFA e FIGC) ma la posizione attendista del Milan e di apertura del Napoli.

Scaroni è stato molto prudente nel commentare, aspetta la sentenza, come Galliani che si mostra filo “governista” (visto i legami con il suo compagno di scuderia e di partito Lotito) ma è stato il primo fautore (con Berlusconi, Umberto Agnelli, Giraudo e Bernard Tapie) di una Superlega che poi portò alla creazione della UEFA Champions League e mandò in pensione la vetusta Coppa dei Campioni.

La Juve? I dirigenti bianconeri hanno paura, è evidente. Il Presidente Ferrero, in assemblea degli azionisti, ha detto che bisognerà leggere bene la sentenza prima di prendere qualsiasi decisione.

Serie A senza Milan, Napoli e Juventus? Vuoi questo Gravina?

Gravina minaccia ma come può rimanere in piedi una Serie A senza Milan, Napoli e Juventus? E’ già dura oggi, figuriamoci senza tre club così importanti.

Anche i maggiori club turchi guardano con curiosità al progetto di A22 mentre il Governo inglese farà una legge anti-Superlega ma, in questo caso, essendo fuori dalla giurisdizione UE, possono fare quello che vogliono (idem l’ambiguo Erdogan), mentre i paesi membri no, dovranno rispettare i principi fissati dalla Corte.

Gli investitori americani sono disposti a continuare a perdere soldi nell’attuale sistema?

Ma la domanda da porsi secondo me è un’altra: gli investitori americani che dispongono di proprietà di club europei (parliamo extra Premier League) per quanto ancora vorranno far parte di un sistema che fa perdere soldi a palate o non li rende competitivi sotto il profilo sportivo?

Cardinale del Milan per quanto resisterà?

Commisso potrà fare una delle sue sparate populiste contro la Superlega ma prima o poi, quando smetterà di vendere giocatori (perché di soldi ce ne saranno sempre di meno in giro) e dovrà fare i conti con le ricapitalizzazioni (tradotto mettere mano al portafoglio) voglio vedere se non aderirà a un progetto che gli consentirà di poter rendere la Fiorentina auto-sostenibile. Vogliamo parlare dei debiti di Roma e Inter?

Tutte le squadre indebitate faranno un ragionamento di medio-lungo termine. Se la UEFA non aprirà a una gestione condivisa della Champions, entro 5 anni il banco rischia di saltare.

De Laurentiis ha aperto gli occhi: sta chiudendo i bilanci sempre in perdita (rossi contenuti di almeno 50-60 milioni a stagione che prima o poi dovrà tirare fuori o vendere le sue stelle) ma sa benissimo che per mantenere il Napoli competitivo in questo sistema imposto da UEFA e FIGC non potrà farcela nel lungo periodo.

Con gli ingaggi lievitati così per via di un mercato drogato dalla Premier League e dai soldi del Qatar, Emirati Arabi e Arabia Saudita, i club europei – per sopravvivere – saranno costretti a ragionare sul vil denaro. Altro che calcio del popolo, quello è defunto da quando la UEFA di Ceferin ha reso il fair-play finanziario una mezza pagliacciata e ha favorito gli amici del Golfo.

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