Max Allegri

Agresti ribadisce: “Per me Allegri va via” e Tuttosport mette in discussione il suo lavoro: “squadra disordinata e imbarazzante”

In una Torino sportivamente depressa, proviamo a orientarci in questo vortice di voci di corridoio che si intrecciano negli uffici e nelle stanze segrete della Continassa e di Vinovo (questa citazione non è casuale). In questo caos comunicativo, emerge una figura, quella di Romeo Agresti, a mio avviso uno dei pochi giornalisti affidabili che seguono da vicino (nel senso che è sempre presente alla Continassa) le vicende della Juventus.

Un giornalista, noto per la sua vicinanza alla nostra gloriosa e amata società bianconera. Romeo è sempre prudente ma questa volta, sul tema Allegri, decide di rompere il silenzio, un silenzio quasi sacro, per rivelare un presagio che potrebbe scuotere le fondamenta stesse della Vecchia Signora.

Il giornalista vicino alla real casa bianconera si è sbilanciato (inusuale per lui) da due settimane e, anche ieri, lo ha ribadito nel canale Twitch Juventibus:

“Sensazione mia, per me sarà l’ultimo anno di Allegri alla Juve,” sgancia la bomba Agresti, nelle pieghe di una conversazione che sembra sussurrata più che parlata, come se le parole potessero avere il peso dei fatti. E in questo mondo, dove le certezze sono poche e le speculazioni tante, la prudenza di Agresti diventa la sua firma, ma questa volta decide di compiere un bel passo in avanti e rompere quella barriera.

Un uomo che parla solo quando le ombre diventano luci, solo quando il sentito dire assume i contorni della realtà, questa volta ha deciso di rompere gli indugi e siamo a fine febbraio.

Lo seguiamo da tempo e abbiamo capito (non ci vuole uno scienziato) che le sue fonti principali sono persone che lavorano all’interno della Juventus o comunque sono molto vicine ai ruoli apicali bianconeri.

Ma perché Agresti, uomo di calcio e di parole misurate, decide di aprirsi ora? Forse perché il vento del cambiamento soffia forte tra le mura di Continassa. Parla di sensazioni, ma dietro quelle sensazioni si nasconde la saggezza di chi conosce i corridoi del potere juventino meglio di chiunque altro. È forse un presagio, il segno di una fine annunciata o l’inizio di una nuova era?

Anche altri giornalisti filo società hanno cambiato idea nell’ultima settimana, Agresti non è solo ed è stato il primo ad andare contro-corrente. Ma di questi aspetti ne riparleremo.

Di sicuro, tra i giornalisti filo società non è l’unico a iniziare a prendere posizione contro l’allenatore. In questi giorni abbiamo registrato diversi volta faccia. Che il vento sia cambiato a inziare dalla Continassa?

Tuttosport cambia linea editoriale su Allegri? “Squadra disordinata”

Una delle roccaforti dell’Allegrismo, Tuttosport, con il suo direttore Guido Vaciago, da sempre fedelissimo di Andrea Agnelli e simpatizzante per Max, dopo una settimane di aspre critiche sui social (alcuni titoli hanno sollevato reazioni forti come ad esempio “il discorso del Re”), sembra aver cambiato idea sui destini del tecnico livornese. Ecco alcuni passaggi del direttore del quotidiano torinese lunedì, post la pessima prestazione contro il Frosinone:

“…c’è modo e modo di non vincere un campionato, così come c’è modo e modo di arrivare nelle prime quattro. È altamente improbabile che la Juventus fallisca la qualificazione alla prossima Champions League – che per la cronaca non è l’obiettivo minimo o quello assoluto, ma quello che fa la differenza fra la vita e la morte finanziaria del club -, ma se i prossimi tre mesi dovessero trascorrere come l’ultimo, sarebbe una condanna ingiusta per i tifosi che stanno comunque accompagnando con entusiasmo la stagione bianconera (ieri ancora un esaurito allo Stadium). Perché al netto dei pesantissimi tre punti, della prestazione di ieri si salva pochissimo ed è sconcertante constatare l’atteggiamento molle e demotivato della squadra”..

Arriva nel finale dell’editoriale la bordata verso il lavoro di Allegri e dello staff tecnico:

La Juventus di oggi è una squadra disordinata che fatica in modo imbarazzante quando l’avversario le lascia l’iniziativa, anche perché non sopperisce con quella compattezza del gruppo che spingeva i giocatori a correre un metro in più per aiutarsi. L’impressione è che, avanti di questo passo, di tutto quello che era stato costruito nel girone di andata, resti solo il confortante mucchietto di punti e il resto si sgretoli”.

Vaciago apre a un dibattito in società sulla figura di Allegri, fino a poco tempo fa uno scenario difficilmente immaginabile nella redazione di Tuttosport:

“Tre mesi per chiudere dignitosamente la stagione e riflettere su cosa deve essere la prossima, le cui fondamenta si gettano da adesso. Sono mesi, anzi anni, che i tifosi dibattono su Allegri a volte in modo ragionevole a volte isterico. Forse è arrivato il momento in cui il tema venga trattato in società, perché è strettamente connesso al piano di rilancio della squadra e del club che non passa solo dall’allenatore, ma dal risanamento economico, dal prossimo calciomercato e da una visione almeno a media scadenza”.



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