Per Romeo Agresti, le dichiarazioni di Branchini sono il punto di non ritorno. Se Allegri aveva poche – secondo il giornalista di Goal com – speranze di rinnovare, se le è giocate malamente con l’intervento del suo procuratore a Radio Deejay.
Ecco cosa ha detto Agresti: ”Conferma di Allegri? Non vedo come ciò possa accadere. Le dichiarazioni di Branchini sono gravi anche in chiave proprietà. Per me quelle parole sono il punto di non ritorno”.
A Juventibus ha spiegato che quella intervista del procuratore del tecnico toscano ha superato la linea rossa. Il tono e le parole usate verso l’attuale società e la frecciata pesante verso Giuntoli, per Agresti hanno messo la parola FINE nel rapporto tra Allegri e la Juve.
Agresti fa un’analisi dettagliata unendo tutti i puntini e traccia l’identikit del futuro allenatore della Juventus.
”Per me un tecnico emergente, rampante, fresco. Non mi aspetto Conte ad esempio. La Juve é in una fase che se cambia, e per me cambia, deve prendere un allenatore “didattico” con un altro tipo di calcio. Un uomo di campo”.
Vogliamo rileggere le parole di Branchini?
“Se Allegri resterà alla Juventus nella prossima stagione? Io penso di sì. Qualcuno che possa mandarlo via? Questo è sempre possibile, vedremo quali saranno le idee della Juve, ma con questa proprietà può succedere di tutto”.
Su Radio Deejay, Nella trasmissione degli allegriani doc Fabio Caressa e Ivan Zazzaroni, Giovanni Branchini, oltre ad aver lanciato una frecciatina alla proprietà Juventus (sul rinnovo di Allegri), ne ha per tutti: ha attaccato gratuitamentre sia Cristiano Giuntoli che Aurelio De Laurentiis e tutta la società Napoli. Ecco cosa ha detto l’agente del tecnico livornese oltre che di Fabio Miretti e Mattia De Sciglio:
“𝑫𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒂 𝒃𝒆𝒏𝒆 𝒄’𝒆̀ 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒖𝒏’𝒐𝒕𝒕𝒊𝒎𝒂 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂̀, 𝒊𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒆 𝒎𝒂𝒊. 𝑭𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒍’𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒄𝒄𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝑵𝒂𝒑𝒐𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐”.
Chiaro il riferimento a Giuntoli ma anche al Presidente del Napoli De Laurentiis, personaggio a dir poco folcloristico.
La stilettata verso Giuntoli è grave e crea una frattura all’interno della Juventus. E’ riniziata la campagna contro il direttore toscano da parte della corrente allegriana, proprio come l’anno scorso contro Calvo e lo stesso Giuntoli. Un comportamento, a nostro avviso, non da aziendalisti, piuttosto grave.
Le parole di Branchini sono pesanti ma sono il punto di non ritorno per Agresti, finalmente potrebbero dire la parola FINE, THE END in un rapporto logoro, oramai a fine ciclo.
Allegri è tornato alla Juve con un contratto faraonico per tornare a vincere, ma ha trattato la Juventus stessa come una provinciale, conferendole una mentalità in campo e fuori tipica dell’Ascoli e dell’Avellino negli anni ’80 con tutto il rispetto. Non ha mai accettato il ruolo di Giuntoli perché per due anni ha fatto il tecnico-manager con pessimi risultati e con campagne acquiste sbagliate, con giocatori con la pancia piena e costosissimi. Poche le operazioni buone. L’arrivo del direttore tecnico del Napoli l’ha indebolito.
E Giuntoli? Il giorno della partita ha dichiarato che con Allegri l’appuntamento sarà a tempo debito, ovvero a Champions conquistata (speriamo visto che la Roma è a -10 e le sta vincendo tutte, mentre la Juve nelle ultime 6 partite ha una media da retrocessione). Vedremo cosa succederà, se ci sarà un intervento della Proprietà (Elkann-Agnelli) oppure se a decidere in autonomia sarà lo stesso Giuntoli.
Una cosa è chiara: non ci sarà budget per un altro contratto folle come quello firmato da Andrea Agnelli (7+2 per 4 anni) che ci ha condannato in queste stagioni a essere vincolati a un progetto perdente: ha pescato l’allenatore peggiore per valorizzare i giovani e i giocatori emergenti.
Ribadisco quanto ho captato due settimane fa: a Allegri verrà proposto uno stipendio dimezzato (3,5 milioni di euro invece di 7) per due anni per ACCOMPAGNARLO ALLA PORTA o indurlo a una exit strategy.
E’ probabile che questa strategia – anche da quanto fatto capire tra le righe da Giovanni Albanese nel canale Youtube di Luca Toselli – sia quella per una exit strategy, ovvero per spingerlo a trovare una soluzione per la liquidazione, ovvero che la Juventus dal prossimo anno paghi Allegri per stare a casa 3,5 milioni di euro e non 7 per stare a casa, idem l’anno successivo. Accetterà il livornese? Non accetterà.
Ma non era amico della proprietà? Ha a cuore la Juventus?
Per noi non accetterà mai, ma le parole di Branchini penso siano state un clamoroso autogoal, bisogna capire perché un procuratore così esperto abbia fatto un errore del genere. Forse anche per lui è passato il tempo e risulta superato come il suo assistito?

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