In un calcio sempre più simile a un teatro dell’assurdo, dove la logica sembra sconfitta dalla frenesia del mercato e dalle sue continue suggestioni, dove neanche l’identità di un club viene più rispettata e dove tutto è legato ai soldi e agli ingaggi, il destino di Massimiliano Allegri si tinge di giallo, quasi fosse un mistero degno del miglior giallista, con il suo futuro alla Juventus appeso a un filo, tanto che persino la suggestiva Barcellona sembra balenare all’orizzonte come una nuova, inaspettata avventura. Almeno è quello che è balenato nella testa di un emissario (molto probabilmente di Branchini) che non conosce così bene l’identità e la storia del Barcellona.
La fonte è FootMercato, vessillo del giornalismo dei mercatari transalpini, a gettare il sasso nello stagno con una indiscrezione che sa di clamoroso: il nome di Allegri, sarebbe balzato sulla scrivania dei dirigenti blaugrana, proposto ma che non ha scaldato il cuore di nessuno.
Barcellona che è forse la meta calcistica più lontana – per concetto e filosofie – al calcio “semplice” e semplicistico di Allegri (è quello che ha sempre rivenditato lui nelle conferenze stampa, non ci inventiamo nulla).
Difficilmente nella terra del figlio adottivo per eccellenza, del Profeta (quello vero) del goal e del calcio totale, Johan Cruijff, e di un altro figlio legittimo, Guardiola, potrebbe mai prendere in considerazione il calcio passivo e difensivo del tecnico di Livorno, ma secondo il sito francese, qualcuno ha avuto questa brillante idea di proporlo ai blaugrana, là dove la Masia sforna talenti e i tecnici della prima squadra fanno di tutto per valorizzarli e non li cacciano al primo errore.
E’ vero che il Barcellona è allo sbando, parlo del club, che naviga nei debiti, ma ha pur sempre una identità difesa dal Presidente Laporta, quella identità oramai perduta a Torino. Oppure, altra strategia comunicativa, Allegri è stato offerto solo per fare rumore, stesso film dell’anno scorso con l’Arabia.
I blaugrana si guardano intorno. Sì, proprio loro, in cerca di un erede dell’illustre Xavi, destinato a lasciare una panchina che è più un trono, un altare del calcio mondiale. Ma, oh, la trama si complica, poiché il nostro Massimiliano non sembra aver acceso l’entusiasmo unanime dei signori del Barça, quei critici d’arte del pallone che scrutano e giudicano. E ci fermiamo qui perché siamo magnanimi.
E mentre l’ombra di Allegri si staglia sull’ignoto, mentre il Barcellona rimane in cerca di un allenatore vincente e giochista, altre figure si affacciano alla ribalta, pronte a rivendicare il proprio posto in quella che sembra una corsa a ostacoli verso il cuore della Catalogna: Hansi Flick, l’uomo dai trionfi bavaresi; Roberto De Zerbi, con la sua filosofia di gioco; Mikel Arteta, Rafa Marquez, Imanol Alguacil. Tutti nomi che danzano in questo valzer di candidature, in un balletto che sembra non avere fine. Ma se alla fine prevalesse Xabi Alonso? Seppur un ex madrilista sarebbe il tecnico perfetto.
E la Juve? Considerando che oramai siamo in mano agli uomini dei conti, non dimentichiamo il contratto che lega Allegri a Torino fino al giugno del 2025, con un ingaggio che parla la lingua degli eroi moderni: 7 milioni di euro a stagione. Un patto tutt’altro che d’acciaio, un legame di carta e di soldi che, tuttavia, non basta a placare le voci, i sussurri che parlano di un futuro ancora tutto da scrivere.
Ma perché questa voce che è filtrata dalla Francia e che riguarda il Barcellona è così importante?
Questa indiscrezione pare confermare ancora una volta la consapevolezza del protagonista, la solitudine del tecnico, il fatto che Allegri sia consapevole del suo destino e che oramai il tempo stia per scadere per lui a Torino.
Se la voce fosse vera, la decisione sembrerebbe presa e lui pare sia già in cerca di una nuova panchina. In questo contesto si spiega anche l’intervento alla Domenica Sportiva del suo ex compagno del Pescara Ubaldo Righetti che lo ha, di fatto, candidato alla Roma. Il problema è che De Rossi sta andando molto bene e i giocatori giallorossi mai si sognerebbero di tornare nell’incubo di imboccare un altro tunnel simile al calcio monotono e difensivo e prevedibile di Mourinho.
Ma non è la prima volta che un emissario propone il nome di Allegri (sotto contratto) a un club diverso dalla Juventus: Moggi ha svelato nell’estate del 2023 che Allegri si era autoproposto per l’Arabia Saudita, contattando un suo amico (di Big Luciano) emissario ma ricevendo però un secco no dagli arabi. Lo ha svelato a 7 Gold.
In questo scenario, dove la realtà supera la fantasia e ogni giorno può riservare la più inaspettata delle sorprese, il calcio dimostra ancora una volta di essere lo specchio di un mondo in perenne movimento, un universo dove le certezze sono rare e il domani è un’incognita che alimenta i sogni e le discussioni dei tifosi, ma dove soprattutto il potere dei soldi travolge anche l’identità di un club. E così, mentre attendiamo il prossimo capitolo di questa tediante saga, non possiamo che chiederci: dove porterà il prossimo vento Allegri? Verso le dolci colline di Torino o i gabbioni di Livorno? Solo il tempo, potrà dirci tante cose ma una pare certa: se Allegri ha realmente cercato casa a Barcellona, vuol dire che presto gli verrà dato il benservito.
