Cristiano Giuntoli

La nuova Juve di Giuntoli: tra idee, strategie e trattative

Cristiano Giuntoli è nel pieno della programmazione e ristrutturazione della squadra e la sua iper-attività non riguarda solo l’allenatore. Prima di iniziare con le varie operazioni, voglio premettere una cosa: i mancati rinnovi di Wojciech Szczęsny e Weston McKennie non mi preoccupano, era tutto preventivato.

A mio avviso Szczęsny è un ottimo portiere ma la Juventus non può permettersi, oggi, un ingaggio da 12 milioni per un ruolo del genere. Idem McKennie: gli agenti chiedono 4 milioni netti a stagione, ma li vale? McKennie è stato continuo 6 mesi nelle ultime 4 stagioni. E’ forte, a me piace ma è da grande Juve? Vi rispondo subito: in una Juventus forte sarebbe una buona riserva, tradotto: non vale 4 milioni di euro.

La Juve di Giuntoli
La Juve di Giuntoli

La condizione per costruire una squadra forte

Se vogliamo tornare a vincere non dobbiamo strapagare giocatori che non valgono l’ingaggio che pretendono. Strapagare un giocatore solo per il rischio di perderlo a zero, compromette operazioni più importanti. Inutile pagare Tek e Weston 20 milioni lordi l’anno complessivamente e poi non avere i soldi per Zirkzee. Ho reso l’idea?

Guardando i giocatori del Bologna come giocano a centrocampo, fino a 12 mesi fa perfettamente sconosciuti, mi domando se un Miretti o un Fagioli non possono giocare tra un paio di stagioni di lavoro intenso, agli stessi livelli di McKennie (non di Gerrard) del girone d’andata. Parlo di un giocatore di quantità.

Fagioli, ha già dimostrato, di poter ritagliarsi un posto in questa squadra, a sprazzi anche Miretti che ha grosse doti atletiche e non solo. Il potenziale c’è ma bisogna lavorarci nel modo giusto, non sostituirlo ogni partita al 45’.

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Quando è iniziata la fine…

La Juve ha iniziato a perdere colpi quando ha strapagato gente come Alex Sandro, Rugani e compagnia bella. E’ necessario tornare nei ranghi, risparmiare risorse e impiegarle per i campioni. L’inserimento di 7/8 giocatori dellla Next Gen ci permetteranno di risparmiare su comprimari che, oggi sul mercato, costano comunque come l’oro. Certi giocatori, soprattutto di quantità, te li puoi costruire in casa. Qualche giorno fa ho fatto l’esempio di Barbieri (esterno di destra basso).

Come crearsi il budget per due innesti di qualità

Per me a centrocampo, con il taglio di Rabiot (vale lo stesso discorso dell’americano: può giocare in una grande Juve?) e McKennie, Giuntoli cerca di crearsi un budget per due innesti di qualità a centrocampo. Il sogno è Thuram del Nizza ma non sarà facile, anche perché la squadra francese è di proprietà dello stesso imprenditore che possiede quote pesanti del Manchester United: Mister Ratcliffe, proprietario dell’Ineos.

Rimaniamo quindi con i piedi per terra, anche se da tifosi non possiamo non sognare un giocatore in arrivo tra Thuram o Koopmeiners (anche se hanno caratteristiche diverse). Entrambi avrebbero un impatto sul bilancio importante, ma è chiaro che un innesto di qualità andrà fatto.

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Manca un equilibrista con le caratteristiche di Freuler ma da top team

Manca semmai un Freuler ma “da Juventus”,. Manca cioè un giocatore con quelle caratteristiche tattiche da equilibrista ma con uno spessore internazionale ben differente. Mi aspetto quindi un colpo low cost alla Giuntoli, un giocatore esperienza che, invece dell’Arabia, preferisca il progetto Juventino, a meno che Locatelli non inizi a fare il Locatelli ma in un contesto organizzato, con tre linee di passaggio libere per ogni possesso.

Ma quello che ha prefigurato Boksic, lo condivido da anni: l’ideale sarebbe assicurarsi per un paio di stagioni Modric, un giocatore già anziano e dall’ingaggio ingombrante, ma l’unico che potrebbe far girare la squadra, come fu Pirlo (anche se arrivò a soli 32 anni).

Jorginho potrebbe essere un ripiego utile. Nel girone d’andata non giocava nell’Arsenal e non mi convinceva quando entrava. Oggi, che dell’Arsenal è un fulcro, sinceramente merita un pensiero. Ma sono solo ipotesi.
Il centrocampo è il reparto nevralgico, nessuna trattativa emerge ed è un po’ strano, mi aspetto il colpo a sorpresa.

La Juve made in Italy

L’idea della Juventus è che nessuno sia più indispensabile e soprattutto che non valga il ricatto dello svincolo a zero a fine contratto. Basta con questa ossessione, dal momento che un giocatore viene portato a ammortamento a zero, non è un dramma perderlo a zero. Il dramma è pagargli un ingaggio che non merita.

Così se gli agenti di Szczęsny pretendono la luna, Giuntoli bussa alla porta del Monza e con 15/20 milioni prova a assicurarsi un buon portiere italiano come Di Gregorio che può solo crescere in bianconero e lasciando libero il polacco dal 2025. Non è male la prossima stagione iniziare con una coppia come Szczęsny e il monzese.

Sull’incontro tanto chiaccherato tra Giuntoli e Galliani mi riservo un altro post sulla nostra pagina Facebook.
L’altro grande obiettivo è sempre italiano ed è Calafiori, non scopriamo di certo l’acqua calda. Sarebbe perfetto in coppia con Bremer e con Rugani-Hujisen come riserve. Se Bremer non dovesse andare via, il pacchetto centrale sarebbe già sistemato.

Joshua Zirkzee contro la depressione

Manca secondo me la ciliegina sulla torta, il giocatore che può ribaltare le prospettive di una squadra e di un club depresso.

Joshua Zirkzee lo considero uno dei pochi giocatori capaci di cambiare, oggi in Serie A, le sorti di un incontro, il suo calcio è magia, le sue movenze felpate sono quelle di un futuro campione. Un giocatore elegante che, come ho già scritto, avrebbe fatto invaghire l’Avvocato Gianni Agnelli, che aveva un debole per quel tipo di giocatori: Andreas Moeller, Enzo Francescoli, Tommasino Hassler, Zinedine Zidane (naturalmente), Michel Platini (lui suo pallino), Omar Sivori, Michelino Laudrup. Alcuni arrivarono, altri no.

Ma non voglio andare fuori tema, però quella tipologia di attaccante avrebbe infiammato l’Avvocato.

Su Zirkzee si stanno muovendo tutti, in particolare Milan e Inter. La Juve rischia di rimanere indietro, nonostante il suo Maestro, Thiago Motta allenerà – con ogni probabilità – sotto la Mole il prossimo anno.
Secondo me, è uno dei pochi giocatori da non lasciarsi scappare, che può valere anche uno o due grossi sacrifici per finanziare la sua operazione, anche per evitare che Zirkzee per i prossimi 10 anni rafforzi una diretta concorrente.

Lui e Yildiz potrebbero infiammare il tifo bianconero e far tornare il sorriso a un popolo da troppi anni depresso e lacerato dalle guerre intestine.

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