Joshua Zirkzee, tessitore di sogni sul campo verde, incarna quel calcio dove la logica cede il passo all’estro. L’olandese colpisce la sfera irrazionale del tifoso, non puoi ragionare, non puoi fare il tifoso contabile con lui, devi solo seguire l’istinto e la sua classe, il suo modo di giocare è irrazionale, talmente privo di logica che mi ricorda il goal impossibile del 2-2 di Michelino Laudrup contro l’Argentinos Juniors a Tokio. E’ la stessa sensazione, non banale, che provo per Yildiz. Certi giocatori o li ami o non li capisci, ma se ami il calcio e l’estetica, non puoi farti conquistare.
Non si può analizzare Joshua con la fredda ragionevolezza di un contabile; lui è poesia in movimento, un istinto che si trasforma in arte sotto i riflettori dello stadio. La sua classe evoca l’irraggiungibile, la sua mente disegna giocate che noi non possiamo neanche immaginare. Dispensa magia irrazionale che fluttua nel cuore dei tifosi come una melodia antica e familiare.
Ricordatevi che il calcio è poesia, il calcio è magia, il calcio non è quella cosa orribile a cui abbiamo assistito nelle ultime tre stagioni.
Yildiz e Zirkzee: il futuro è qui
Yildiz e Zirkzee, giovani promesse sospese tra il presente vibrante e un futuro ancora da scrivere, rappresentano quel tipo di talento che si ama incondizionatamente o si lascia scivolare via incompreso. La pelle morbida del pallone sotto il tocco di Zirkzee, il suo correre felino attraverso il campo, evoca i grandi nomi, le leggende che hanno scritto la storia del calcio. La sua eleganza è un richiamo, un’eco dei tempi passati che si rinnova, promessa di una gloria che solo il tempo potrà confermare o negare.
L’Avvocato Agnelli, con il suo amore per figure iconiche dell’eleganza tipica del calcio degli anni ’80 e ’90 come Andreas Moeller, Miki Laudrup, Thomas Hassler, e Roberto Baggio, avrebbe visto in Zirkzee quel futuro di stelle e storie. In un presente monotono un tocco di spensieratezza e magia questo è Joshua.
Perché Giuntoli punta tutto su Zirkzee
Nel ronzio incessante del mercato, Giuntoli e Thiago Motta hanno alzato la voce per l’olandese volante, mentre la Juventus sogna già una rinascita olandese, con Koopmeiners a completare questo quadro promettente.
Quasi un mese fa, Thiago Motta ha chiesto l’olandese volante per plasmare la sua squadra. Sta per nascere una Juventus olandese? E’ probabile. Ci vorranno tanti soldi per finanziare questi due acquisti, ma non scordiamoci che se vogliamo affrontare da protagonisti il Mondiale per Club e la Champions (si spera) ci vorranno giocatori di qualità.
In un mondo del calcio che corre veloce, dove i sogni sono tessuti tra passione e strategia, il ricordo dei grandi olandesi come il Profeta del Gol con la sua maglia numero 14, Van Basten, Gullit, e i dribbling secchi di Marc Overmars, riecheggia come un inno. Un inno a un calcio totale, intriso di magia e talento.
Oggi, rifiutando la penna del ragioniere per quella del sognatore, immagino una Juventus audace, con Zirkzee e Yildiz che danzano dietro a Dusan Vlahovic in un attacco giovane, vibrante, equilibrato e coraggioso. Jorginho, forse un affare inatteso, torna a brillare in un ritorno di fiamma che potrebbe infondere saggezza e tecnica in un centrocampo assetato di esperienza. Risparmiare in quella zona per assicurarci il futuro per molti anni in attacco.
Nel girone di andata ero molto scettico su Jorginho che non mi stava convincendo nell’Arsenal, ma ha fatto un girone di ritorno da titolare strepitoso con i Gunners e, a parametro zero, oggi potrebbe essere un affare. A 32 anni può garantirci due stagioni di alto livello, apportando un livello di tecnico e di esperienza oggi sconosciuto nel nostro centrocampo.
Meno Verratti che costa molto di più e che ha sempre avuto problemi fisici gravi, figuriamoci dopo un anno di vacanza in Qatar. Un peccato, perché ricordo ancora quando lo potevamo prendere dal Pescara.
L’altro punto fermo della Juventus di Motta sarà Cambiaso che, già nel Bologna, giocava prevalentemente da terzino sinistro, anche se a volte veniva dirottato a destra. Come esterno di fascia alto vedo bene Matias Soulé, visto che Thiago piace schierare giocatori sinistri in quella zolla, come Orsolini che è il suo talismano dell’ultima mezz’ora.

2 pensieri su “Nasce la Juve olandese, perché Giuntoli punta forte su Zirkzee e non solo…”