Cristiano Giuntoli

L’EDITORIALE. Prende forma la Juve di Giuntoli, le due pedine e la conferma delle nostre fonti, tra dirigenti e mercato

Da Pisa a Leverkusen, in attesa di Roma, dove è in programma la finale di Coppa Italia. Ma prima diamo uno sguardo al futuro. Ci concentriamo su queste città per raccontarvi l’avvenire, la rinascita, la ricostruzione del club Juventus e della sua dirigenza.

REPUBBLICA: “RAPPORTI TESISSIMI ALLEGRI-DIRIGENTI, NON SI ESCLUDONO PROVVEDIMENTI DRASTICI”

Prima di tutto, la rassegna stampa di stamani ci impone di segnalarvi un articolo di Repubblica che conferma quanto sostenuto dalle nostre fonti dirette su questa pagina e sul nostro blog juventinocentoxcento .com da almeno 3 mesi a questa parte. Secondo il quotidiano del gruppo GEDI (di cui è amministratore delegato Maurizio Scanavino), i rapporti tra i dirigenti della Juventus e Massimiliano Allegri sarebbero “tesissimi”, c’è addirittura chi “non esclude provvedimenti drastici” nel finale di stagione, a testimoniare che esistono dei forti contrasti interni, il rapporto è logoro. Magari la Coppa Italia può riportare un po’ di sereno per affrontare le ultime due partite in modo più sereno e dirsi addio con maggiore aplomb.

La speranza è che almeno per oggi sia messo tutto da parte e si cerchi un minimo di unità e serenità, ma il rapporto si è rotto in mille pezzi da tempo. Chi, in questi ultimi mesi (soprattutto la carta stampata ma anche una buona frangia di influencer) e settimane (ma anche ieri ci sono stati dei casi tra i tifosi di notizie prive di ogni logica e fondamento) sosteneva la conferma o comunque metteva in dubbio il suo esonero, farneticava, dimostrandosi lontano dalla realtà o in malafede.

LA FORZA DEL TEAM DI LAVORO

Contrariamente alle voci random che ogni due per tre vengono messe in giro per destabilizzare l’ambiente o fare solo show, ieri abbiamo lavorato in modo intenso sulle conferme sul team di lavoro di Giuntoli. Ma è bene fare una bella premessa.

La Juventus non è di nessuno, i tempi del “One man show” sono finiti, dal 2018 abbiamo assistito solo ad eccessi di protagonismo che ha portato allo sfascio di una società che era perfetta e che faceva del proprio gruppo dirigenziale un punto collettivo di forza.

La Juventus dal 2011 al 2018 è stato un team che (pur con dei fisiologici errori) ha lavorato benissimo: il Presidente Agnelli garantiva il necessario supporto della proprietà (Exor) e infondeva juventinità anche grazie all’apporto di Antonio Conte che aveva riportato la mentalità vincente in un club perdente per 5 anni e che aveva smarrito la propria identità. Mi sembra di rivivere lo stesso film. Marotta era il Deus ex machina faceva tutto e controllava ogni operazione, inoltre era la voce della società che cercava di tutelare davanti ai microfoni e nei palazzi del Potere. Paratici era lo scout, colui che aveva un intuito incredibile e proponeva a Marotta le operazioni da fare, mentre il direttore generale filtrava tutto e raccoglieva informazioni preziose sui giocatori. Gli stessi Paratici e Marotta gestivano lo spogliatoio a supporto dell’allenatore che veniva protetto. Nedved metteva la sua esperienza di campo al servizio dei dirigenti e dei giocatori. Il team era perfetto e aveva trovato il suo equilibrio.

IL TEAM DI GIUNTOLI

E la Juventus di Giuntoli vuole ripartire proprio da un lavoro di team come è successo a Napoli con un filo diretto tra i suoi uomini (il settore tecnico) e l’allenatore.

Il primo tassello lo sappiamo è Pompilio che si occuperà soprattutto di segreteria ma non solo con una supervisione a 360 gradi dell’area sport. E’ in scadenza con il Napoli.
Ma sono principalmente due i colpi che Giuntoli è disposto a fare per sostituire Manna e Tognozzi. Inoltre si sta muovendo sul mercato in modo molto intelligente.

IL NUOVO DIRETTORE SPORTIVO

Nella testa di Giuntoli il valore aggiunto sarà quello di Stefano Stefanelli che è il direttore sportivo del Pisa e che ha ancora un anno di contratto. Pisa è a me una città cara che conosco bene e i miei contatti ieri mi hanno confermato che Stefanelli ha chiesto al Pisa calcio di poter liberarsi perché ha una richiesta dalla Juventus.
Le nostre fonti ce lo danno per sicuro alla Juventus di Giuntoli e del team di lavoro.

La conferma è arrivata anche dalle dichiarazioni del direttore generale pisano Corrado:

“Mi auguro che Stefanelli possa restare, si è dimostrato un grande professionista di qualità. Non è un segreto che siano arrivate determinate chiamate, se le merita. Credo lui sia in primis in grande difficoltà perché ci siamo trovati bene a lavorare insieme. Il suo percorso a Pisa continuerebbe se non ci fossero offerte irrinunciabili. Nei prossimi giorni ne ragioneremo. Se il suo futuro non sarà con noi gli augureremo il meglio”.

Per Stefanelli si era parlato di un ruolo da direttore sportivo della Next Gen l’anno scorso quando c’era ancora Giovanni Manna (neo d.s. ora prossimo al matrimonio con il Napoli). Ad oggi mi risulta che Stefanelli sarà il nuovo direttore sportivo della prima squadra.

LA NEXT GEN E LE DELEGHE DI CALVO E GIUNTOLI

Anche perché c’è un equivoco da chiarire: Giuntoli non ha la delega sull’Under 23 e sul vivaio che sono sfere di competenza di Francesco Calvo che controlla tutto il mondo dei giovani bianconeri e delle bianconere (Women) da Vinovo. Calvo non ha deleghe solo sul marketing come qualcuno vorrebbe far credere ed è di fatto il direttore generale della nuova Juventus.

Quindi ci sono deleghe diverse. E’ molto probabile che Claudio Chiellini esca (Sampdoria più difficile il Pisa che pensa a Bravo del Sud Tirol) e al suo posto però non è ancora stato deciso il responsabile per Next Gen. Da capire se lo sceglierà Calvo oppure Giuntoli che, probabilmente, dovrà rimanere con il focus sulla prima squadra, visto il lavoro di ricostruzione con almeno 8 partenti oltre al tecnico.

Calvo che – insieme a Braghin – hanno scelto Canzi del Pontedera maschile che ha fatto un ottimo campionato nel girone B della C. Sarà il nuovo tecnico delle women.

Ma Giuntoli ha un altro colpo in canna per rafforzare il settore tecnico e ve lo sveleremo sul nostro blog tra poche ore. Sarà questa figura – con ogni probabilità – andrà a sostituire un fuoriclasse come Tognozzi (ora d.s. del Granada).

IL SECONDO RINFORZO PER GIUNTOLI E QUEL SOTTILE FILO ROSSO CHE UNISCE DUE FAVOLE: QUELLA DI VERONA E DI LEVERKUSEN

Abbiamo visto che oltre a Stefanelli (che sostituirà Manna molto probabilmente nel ruolo di d.s.) arriverà alla Continassa un nuovo dirigente per sostituire Tognozzi, per me vero fuoriclasse dello scouting, un vero peccato che abbia lasciato la Juventus.

Per il suo ruolo si fa un nome importante, anzi un cognome importante: Mascetti, che non è il Conte Mascetti, noto personaggio di Amici Miei di Monicelli. Si tratta secondo Tuttosport di Matteo Mascetti che, in questi anni, da osservatore ha contribuito al progetto tecnico vincente del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Ha contribuito a costruire la squadra che è volata verso la vittoria della Bundesliga (traguardo storico) con il tecnico spagnolo che si giocherà anche la finale di Europa League con l’Atalanta.

Matteo Mascetti è il figlio del compianto Emiliano, scomparso due anni fa. Per Tuttosport ci sono ottime possibilità che diventi il nuovo capo scout dei bianconeri.

In casa, del resto, sono abituati alle imprese impossibili. Il padre Emilano (una sorta di Sartori degli anni 80) ha costruito con Osvaldo Bagnoli il Verona del Miracolo quello che vinse nell’anno 1984/85 uno scudetto contro ogni pronostico. Con la Juve distratta dalla Coppa Campioni (e finita sesta in campionato) vinse lo scudetto davanti al Torino e all’Inter (grande favorita).

Mascetti costruì una squadra competitiva con gli “scarti” dei grandi club: Marangon, Fanna e Galderisi dalla Juventus. Tricella, cresciuto nell’Inter, era un libero elegante che poi Boniperti portò a Torino per sostituire un’icona come il povero Gaetano Scirea.

Affidò la regia a Di Gennaro (che conquistò la maglia azzurra) ma soprattutto non sbagliò i due stranieri, ingaggiando il tedesco Briegel e il danese Preben Elkjær Larsen. In porta il mitico Garella (che vinse uno scudetto al Verona e uno al Napoli).

Se Matteo Mascetti ha l’intuito calcistico del padre siamo in una botte di ferro. Sinceramente non lo conosco ma in Germania ha lavorato bene, se Giuntoli l’ha scelto ci sarà senza dubbio un motivo.

LE MOSSE DI GIUNTOLI SUL MERCATO E LE PRIORITA’ DI THIAGO MOTTA

Ma scopriamo sul nostro blog quali sono le prime mosse che farà Giuntoli su indicazione di Thiago Motta svelate da Alfredo Pedullà sul canale Youtube di Simone Avsim.

Secondo il giornalista Dusan Vlahovic è molto stimato da Motta che lo vuole a tutti i costi confermare nella rosa. Non gli dispiacerebbe neanche di trovare a Torino Bremer. Il tecnico italo-brasiliano è innamorato calcisticamente del duo argentino Barrenechea e Soulé. Per Pedullà però potrebbe anche essere sacrificati sul mercato per fare cassa, ma i due ragazzi sudameticani piacciono. Tra le richieste del tecnico anche un portiere che sia abile nel gioco palla al piede.

Per Chiesa la situazione è più complessa: da una parte ritrovare il suo ruolo potrebbe rilanciarlo, ma Motta osserva non solo i dettagli tecnici ma guarda anche altri aspetti (caratteriali, di attaccamento alla maglia e al progetto etc). Non è da escludersi che Federico finsica sul mercato, soprattutto se vorrà un rinnovo con preteses importanti.

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