Mai come le partite a eliminazione diretta mettono a nudo i limiti degli allenatori e delle squadre e possiamo dirlo senza peli sulla lingua che Thiago Motta non è ancora pronto per affrontare una competizione come la Champions League?
Champions League deludente per mentalità e prestazioni
Siamo arrivati 20esimi nel girone e siamo stati sbattuti fuori da un avversario non irresistibile come il PSV con merito senza centrare l’obiettivo minimo degli ottavi di finale, dopo una gestione oscena della partita di ritorno, con decisioni cervellotiche. Ci sono state anche delle piccole parentesi positive ma effimere (come Lipsia e nella vittoria contro un City comunque irriconoscibile) dalle quali non abbiamo capitalizzato le esperienze positive.
Tranne un paio di partite, le prestazioni sono state tutt’altro che esaltanti.
Motta ha dimostrato di avere una MENTALITA’ non europea, troppo conservatore, eccessivamente difensiva e la Champions non perdona il “cagonismo”. Le mancate sostituzioni sull’1-1 di ieri sera sono uno dei tanti indizi.
Sconfitta di Eindhoven: Motta primo responsabile
Ho ascoltato l’opinione di molti opinionisti ed ex giocatori, soprattutto degli storici sostenitori di Motta (tra i quali mi ci metto anche io, non mi nascondo) e tutti hanno fatto la stessa analisi: le responsabilità maggiori sono dell’allenatore italo-brasiliano. Quindi, non penso di aver preso una cantonata ieri sera.
Mi piacerebbe addurre alibi, come abbiamo letto per tre anni a questa parte dai soliti noti e, invece, onestà intellettuale impone di giudicare in base a quello che vediamo in campo: oggi Motta non è pronto per l’Europa. Opinione personalissima ma dopo 7 mesi vedo che vengono commessi gli stessi identici errori e sempre più con convinzione. Alla Juventus le analisi vengono fatte? C’è spirito autocritico da parte di Motta e del suo staff?
A me paiono in confusione, nonostante 4 partite di fila vinte (alcune in modo casuale, vedi Como o contro l’Empoli).
Ci eravamo esaltati – soprattutto da tifosi – per il grande secondo tempo contro l’Inter (nel quale anche Motta aveva avuto buone intuizioni e meriti) ma è stata, molto probabilmente, una casualità.
Il motivo del perché la squadra gioca solo un tempo a partita
Questa squadra, ogni tanto, indovina un tempo, segno del grosso potenziale tecnico (soprattutto dopo l’arrivo di Muani e Veiga) ma manca di continuità perché non ha alcun equilibrio tattico con lo svuotamento del centrocampo (per me idea sempre meno condivisibile ma non sono un allenatore quindi ho dei limiti nel comprenderlo).
Come detto, mai come le partite a eliminazione diretta mettono a nudo i limiti degli allenatori e delle squadre, perché la tensione è alta e perché non si può sbagliare una mossa, i nodi e le esitazioni vengono subito al pettine. Ieri, penso che il nostro tecnico le abbia sbagliate quasi tutte (dalla formazione inziale ai 6 cambi, 3 condizionati anche dagli infortuni o problemi fisici). Per la terza volta nelle ultime 4 partite Thuram (il centrocampista più in forma e più ”europeo” che abbiamo) è stato lasciato fuori senza una spiegazione logica.
Si è preferito far giocare un giocatore febbricitante (e quella scelta e sostituzione l’abbiamo pagata a caro prezzo).
La continuità degli errori in 7 mesi
Ma è la continuità negli errori l’aspetto più disarmante di Motta, allenatore che ho sostenuto ma sul quale mi arrendo. Dopo 7 mesi vediamo sempre le solite letture sbagliate delle partite, cambi incomprensibili, accantonamenti dei giocatori più in forma nel momento migliore. La partita di ieri è solo l’ennesima conferma di quello che abbiamo visto. La squadra non migliora, non ha equilibrio e per questo gioca solo un tempo a partita, gioca a sprazzi e con discontinuità proprio perché il modulo e l’atteggiamento non garantiscono equilibrio.
L’eccezione è stato il match con l’Inter nel secondo tempo. Nel primo Lautaro e Dunfries hanno sbagliato 2/3 occasioni clamorose e ci hanno graziato.
Come al solito, dopo un passo in avanti, ne facciamo due indietro, è una costante di tutta la stagione, segno evidente che non c’è presa sullo spogliatoio.
Le versioni discordanti tra il capitano (Locatelli) e l’allenatore (Motta) nel post match la dice lunga sul caos che si è creato all’interno della Juventus.
La gestione del secondo tempo
Ieri sera, nel post match, abbiamo analizzato penso quasi tutti gli aspetti ma è grave ancora pensare alla gestione del secondo tempo.
Le sostituzioni non sono arrivate al momento giusto, eppure eravamo in evidente difficoltà. Stavano per entrare Thuram e un paio di giocatori ma con il goal (casuale) dell’1-1 Motta ha incredibilmente rinviato i cambi e siamo caduti subito (2-1). Segno evidente che manca mentalità vincente ed europea.
I cambi tardivi penso siano stati uno dei peggiori errori della maledetta serata di Eindhoven ma, per prenderne 3 a Eindhoven, vuol dire non indovinarne una.
I nostri esterni difensivi andavano in qualche modo aiutati (è dove il PSV ha vinto la partita) con i raddoppi, cosa mai avvenuta. Weah e Cambiaso (e poi Savona) hanno sempre subito l’1 contro 1 contro le loro ali offensive più veloci.
Perché Nico in campo tutta la partita?
La presenza di Nico Gonzalez per 97 minuti più per altri 30 minuti dei tempi supplementari è stata imbarazzante: come è possibile che sia rimasto in campo per tutto il match quando è stato un fantasma fin dal primo tempo?
Ma ritornando al match, questo atteggiamento passivo dal primo minuto del secondo tempo ha indirizzato il match. Piano piano, da soli Locatelli e Koopmeiners hanno perso metri e intensità e ci siamo trovati in area di rigore a difendere con Weah, Gatti, Kelly, Cambiaso (Savona).
Difesa non protetta dal centrocampo
Mai vista una difesa così debole mai protetta dal centrocampo sia nella zona centrale che soprattutto sugli esterni.
Continuiamo inoltre a insistere su un assetto (4-2-3-1) che – lo ripetiamo all’infinito – svuota e indebolisce il centrocampo espone una difesa impresentabile non da Juventus che sta soffrendo tanti infortuni (l’ultimo quello di Veiga).
Sono convinto stamani, dopo aver rivisto una parte del secondo tempo (si sono masochista) che avremmo preso 3 goal anche con Bremer in campo, perché questa squadra non ha assolutamente equilibrio.
L’indebolimento della mediana
Siamo andati a Bergamo a fare una signora partita con 5+1 centrocampisti, non abbiamo capito nulla di quello che è successo contro i nerazzurri, invece di proseguire sulla strada con il rafforzamento della mediana, abbiamo fatto il contrario.
Un centrocampo forte ti permette anche di attaccare con più efficacia e permette soprattutto ai giocatori di talento di poter fare la differenza con le spalle coperte.
Continuiamo a svuotare il centrocampo e rendere la squadra senza equilibri difensivi e offensivi. E’ da 7 mesi che vediamo le solite cose e i soliti errori, a questo punto è giusto farsi più di due domande sull’operato di Motta e su chi l’ha scelto e lo consiglia ogni giorno.
Alla Juventus esiste analisi autocritica? C’è la reale volontà di migliorarsi e di adattarsi anche alle situazione e alle partite? Perché un allenatore da Juventus (vincente) deve avere la capacità di fare tutto questo.
