Alberto Costa probabilmente andrà allo Sporting Club per 20 milioni (la trattativa dovrebbe andare in porto): un’operazione che non ha alcuna logica né tecnica né di bilancio, solo di cassa (liquidità e soprattutto risponde a logiche e alleanze di mercato).
In realtà, il beneficio sul conto economico è di un “pugno di dollari”, scusate euro, visto che è stato pagato 12 milioni di euro più le commissioni. Pare che questa operazione sia nata solo per una mera speculazione di mercato ma soprattutto sta seguendo una logica e una strategia di un noto intermediario potentissimo del calcio portoghese (non ci vuole molta fantasia per comprenderlo). Ma già con Giuntoli le cose si erano incrinate con il mancato acquisto di Antonio Silva.
Fino a gennaio, eravamo main partner di quel agente-intermediario, poi le cose sono cambiate una volta che è andato via Giuntoli, sono cambiate le alleanze, oggi Comolli (che sta strutturando la società ma è arrivato troppo tardi) si sta avvalendo di altri due noti intermediari (faremo i nomi nei prossimi post e vi spiegheremo perché lavorano per il manager francese).
Ma soprattutto la Juve deve cedere Costa per non fare sgarri ai potenti del mercato portoghese, mantenere il programma originario per questo ragazzo, e arrivare così a Francisco Conceicao. L’operazione di uscita, probabilmente, era già stata programmata a gennaio per volontà dell’intermediario e perché la Juventus aveva intuito l’ “affare”.
Questo è il mondo del calcio oggi (in mano a mercanti, non in senso dispregiativo ma realistico) ed è per questo che quando vi ripeto che le operazioni vanno programmate con mesi di anticipo, lo dico non a caso, ma perché conosco (male ma le conosco) le dinamiche oggi che sono diverse dagli anni 80.
Perché è il mercato di Giuntoli e non di Comolli
Per spostare un giocatore ci vogliono mesi, perché sono aziende che fatturano come una media impresa italiana di discrete dimensioni, perché in ballo ci sono strategie di procuratori, famiglie, sponsor, interessi di intermediari, agenzie, allenatori, direttori sportivi e sono operazioni che influenzano i bilanci e i rapporti tra i club e gli istituti bancari. E’ tutto molto molto complicato, ma soprattutto nel calcio oramai comandano gli agenti.
Per questo motivo e ragione, Comolli (attraverso due agenti-intermediari) sta portando avanti tutte le trattative di Giuntoli, non può fare diversamente visto che è stato nominato solo nei primi giorni di giugno. Comolli potrà impostare da oggi il mercato di gennaio.
Ci vuole tanto tempo per pianificare operazioni simili di successo. Poi ovviamente ci sono delle operazioni lampo che sono delle eccezioni, occasioni che capitano sul momento (per esempio per rottura improvvisa di rapporti o trattative) ma sono sempre più rare.
Era già così negli anni 2000 con Moggi (che si è avvalso, lo racconta lui stesso, di Raiola come intermediario per portare alla Juventus Nedved, Ibrahimovic e soprattutto Cannavaro e Emerson che non erano sotto la sua agenzia).
Il consulente esterno di Boniperti
Nella seconda parte della gestione di Boniperti (dal 1991 al 1994) abbiamo assistito a dinamiche simili. Il Presidente si avvaleva di agenti esterni e in particolare il suo consulente “segreto” non lavorava per la Juventus ed era Franco Landri (ds del Verona), un emissario che trattava per conto del club bianconero e curava le operazioni più delicate negli anni ’90.
Il problema dell’esterno destro
Il problema è che Costa era ed è un giovane promettente e noi siamo scoperti in quel ruolo, visto che anche Weah andrà al Marsiglia. Non bene, la lezione Hujisen non è servita a nulla. Ma nel calcio d’oggi comandano sempre meno i club e sempre più gli agenti ed è anche per questa ragione che va costruita una società organizzata, forte e potente.
