In queste settimane sono circolate voci su un indefinito consorzio arabo interessato all’acquisto della Juventus per 1,8 miliardi di euro. Un consorzio in area JP Morgan secondo i ben informati. Per questo dettaglio ritengo la voce poco credibile. Nella nostra precedente analisi vi ho spiegato per filo e per segno, la guerra di potere per mettere le mani sul calcio europeo: da una parte gli arabi con l’UEFA e dall’altra Wall Street, con fondi molto vicini ai Democratici.
Il giorno che il Qatar e l’Arabia Saudita (con il fondo PIF) vorranno controllare la Juventus, lo faranno per un motivo semplice: scardinare il fronte SuperLega. E JP Morgan, secondo voi, dà una mano agli arabi e alla UEFA per insabbiare un proprio progetto? Ma non scherziamo! Non è credibile come scenario.
Vendita Juventus: Exor può cedere fino al 53%
E’ credibile invece pensare che un giorno Exor voglia cedere almeno il 53% delle quote (visto che con il 46,7% può controllare il club torinese grazie alle sue azioni “privilegiate” avendo una sorta di premio di “maggioranza”). Questa modifica dello statuto risalente al 2019 ha due importanti significati:
1 – la proprietà vuole rimanere al comando (a prescindere o meno dall’interesse di Elkann, solo Andrera Agnelli rappresenta il terzo azionista di Exor) ma vuole ridurre l’esposizione finanziaria;
2 – c’è l’esigenza di fare entrare investitori influenti ma relativamente disinteressati alla gestione, ma che potrebbero avere uno scopo politico e/o finanziario (vedi SuperLega).
Il ruolo di Andrea Agnelli
Che la Juventus possa avere un socio di minoranza straniero, addirittura arabo, non è una novità. Pensiamo a Gheddafi che è stato azionista sia di FIAT che del club bianconero ai tempi della Triade. Ma la governance è sempre stata in mano alla famiglia. Elkann ha smentito qualsiasi voce di vendita totale, mentre Andrea Agnelli, da dietro le quinte, ha sempre un ruolo decisionale e un’influenza non trascurabile, essendo un’azionista molto influente. E le condanne sportive (visto che stiamo assistendo a meri processi politici) lo renderanno quasi invisibile ai radar bianconeri nei prossimi anni, ma con ogni probabilità, il suo potere sarà sottovalutato dai media ma sarà sempre tangibile a livello gestionale (non a caso la Juventus del prossimo anno sarà all’insegna della continuità con le solite persone protagoniste: da Allegri in giù).
Le voci su Liberty Media: nessun riscontro ma c’è uno spiraglio
Che quel 53% (prima Exor dovrà fare delisting e comprare tutte le azioni circolanti sul mercato) possa essere conteso da un consorzio arabo o statunitense rientra nelle logiche del calcio europeo di oggi, perché oramai tutti i grossi club in vendita sono entrati in questi meccanismi e contrattazioni: prendiamo per esempio il Manchester United che ha una fila di investitori da una parte e dall’altra. Anche le voci di Libery Media non trovano riscontro (non c’è alcun minima conferma neanche a livello di interesse) ma sarebbero molto più logiche:
1 – perché, attraverso Ferrari, Exor è di fatto già partner del fondo statunitense, i contatti sono quotidiani tra le due realtà.
2 – Uno dei principali finanziatori di Liberty Media è la banca della SuperLega: JP Morgan che ha rifinanziato il debito della Formula 1 nel 2022.
3 – Influenzando la gestione Juventus, Liberty potrebbe mettere la mano su uno dei club fondatori della Super league e dopo essersi presa la Formula 1 potrebbe influenzare anche le dinamiche del calcio europeo dall’interno e condizionare anche le politiche di Ferrari indirettamente in ambito sportivo.
4 – L’investimento nella Formula 1, con una crescita costante del pubblico mainstream (anche tra le nuove generazioni) grazie a un lavoro specifico (vedi Netflix per esempio) nel marketing e nella comunicazione, è la chiara dimostrazione che gli sport europei non sono stati ancora valorizzati a dovere e Liberty Media lo sa bene e ha le capacità per azionare quelle leve di crescita.
Parlare di vendita della Juve oggi è prematuro, le ragioni
Logico però che prima la proprietà della Juventus dovrà risolvere diverse questioni prima di arrivare alla vendita parziale:
1 – chiarezza nelle inchieste pendenti nella giustizia sportiva e ordinaria (tempi tecnici permettendo)
2 – equilibrio nel conto economico (lo stato patrimoniale è stato messo in sesto dai due aumenti di capitale per 700 milioni)
3 – chiarezza sulle prospettive della Super lega
4 – Delisting in Borsa
Oggi a Exor non conviene vendere al prezzo di mercato ma comprare azioni circolanti (vedi delisting).

10 pensieri su “Juventus, le ipotesi sulla vendita: da Liberty Media al consorzio arabo”