Aggiornamento del 15/3. La pubblicazioni dettagliate delle motivazioni dell’Avvocatura Generale della CGUE.
𝐋’𝐀𝐯𝐯𝐨𝐜𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐆𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐔𝐄 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐥𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐨: “𝐔𝐄𝐅𝐀 𝐞 𝐟𝐞𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐥𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢”
Nella causa promossa dal club belga dell’ Anversa (Royan Antwerp) e di un giocatore (ancora anonimo) contro le liste UEFA, è intervenuta l’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europea (vi abbiamo reso conto con un articolo sul nostro blog, link nei commenti) con un parere che nelle motivazioni è a dir poco pesante. Lo segnala il Direttore di Tuttosport Guido Vaciago con un articolo molto analitico stamani sul quotidiano torinese.
L’avvocato polacco Maciej Szpunar ha sposato una linea totalmente differente rispetto a quella dell’avvocato greco Rantos nella causa della SuperLega. E c’è una differenza sostanziale con il legale ellenico: Szpunar è il primo avvocato generale della CGEU, ovvero il titolare responsabile dell’ufficio. Quindi attenzione…
In questo caso, l’Avvocatura della Corte Europea, con questo parere non vincolante (ma influente), riconosce l’enorme “conflitto di interessi della UEFA e della federazione belga”. Quindi, in senso lato, il discorso riguarda tutte le federazioni dei paesi UE, anche la FIGC.
Per l’Avvocatura “l’Uefa e l’Urbsfa (la federcalcio belga) esercitano funzioni sia regolamentari che economiche e, poiché queste funzioni non sono separate, è inevitabile che sorgano conflitti di interesse”.
L’aspetto più pesante è il riconoscimento di UEFA e federcalcio come enti privati e quindi potenzialmente confliggenti con gli interessi pubblici. In particolare il greco Ranthos (nel demolire la Superlega) aveva giustificato il ruolo della UEFA e delle Federazioni per il loro ruolo nella promozione e tutela dell’attività di base. Una visione totalmente smentita dal Primo Avvocato Generale della CORTE che si è focalizzato sull’articolo articolo 165 del Trattato, ovvero sull’istruzione, i giovani e lo sport. Per Szpunar, essendo l’UEFA un ente privato (e quindi portatore di interessi commerciali) non può assolvere fino in fondo questa funzione di promozione dell’attività di base che spetterebbe invece all’Unione stessa e al legislatore europeo.
Questo parere è confliggente con quello di Ranthos e potrebbe far slittare la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul tema della Superlega. Pare una arrampicata libera dal punto di vista giuridico giustificare il monopolio della UEFA quando i fatti sono evidenti e sotto la luce del sole. I conflitti di interesse sono palesi, pensiamo solo al contratto plurimilionario sottoscritto con BEINSport e il ruolo dell’attuale presidente dell’ECA (proprietario della stessa emittente).
La Causa contro la UEFA
Articolo originale pubblicato il 10 marzo – Il club belga Royan Antwerp ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro la UEFA e la federazione belga per impugnare la lista protetta delle rose degli 8 calciatori che devo essere cresciuti nel vivaio nazionale (4 dei quali nel vivaio del club) a prescindere dalla loro nazionalità.
Secondo il club belga tale lista va contro un principio cardine dei trattati dell’Unione Europea: la libera circolazione dei lavoratori.
Il parere dell’Avvocatura contro le liste UEFA
Di prassi, prima della sentenza dei giudici europei della CGUE (Corte Giustizia Unione Europea), viene pubblicato il parere dell’avvocatura generale, rappresentata, per questo caso, da Maciej Szpunar che ha fortemente criticato il sistema delle liste UEFA (recepite anche dalla Serie A).
Il sistema delle liste protette voluto dalla UEFA 15 anni fa «non è compatibile con le regole sulla libera circolazione: tra i giocatori di formazione locale non dovrebbero essere inclusi calciatori provenienti da società diverse da quella in questione. In questo modo vengono discriminati indirettamente i giocatori di altri stati membri».
Il parere dell’Avvocatura in genere “condiziona” le decisioni della Corte di Giustizia, almeno nell’80% dei casi. Quindi è probabile che la CGUE alla fine indichi all’Uefa la strada per smantellare queste liste protette che erano oramai l’unico barlume di tutela rimasto per i vivai e le nazionali. Un vero disastro.
La UEFA ha già fatto sapere che ne prenderà atto per aggiornare i criteri di iscrizione delle rose alle Coppe Europee.
L’impatto della Bosman che ha massacrato i club europei
E’ curioso che dal Belgio arriverà un’altra sentenza destinata a rivoluzionare il calcio continentale come lo è stata la Sentenza Bosman del 1995. Da quel momento il calcio è cambiato dando un enorme potere in mano ai procuratori e ai giocatori e indebolendo sensibilmente i club dal punto di vista economico-finanziario. Da qui derivano tutta una serie di disastri per i bilanci di molti club europei. Pensate all’Ajax come è stata indebolita da questa sentenza. Prima era uno dei club più competitivi in Europa, oggi è già un successo se ogni 4/5 anni si qualifica nei quarti della Champions.
A seguito della Bosman (nella quale i Giudici Europei non hanno riconosciuto al calcio un elemento di specificità per il quale non doveva essere applicato il principio della libera circolazione dei lavoratori) c’è stata la morte dei vivai, delle nazionali di molti paesi (in primis l’Italia) e una svalutazione del patrimonio delle società che hanno sempre la pistola puntata alla tempia dagli agenti che chiedono, dopo 2 partite giocate discretamente dai propri assistiti, un rinnovo del contratto. I club sono disposti a trattare per evitare che i calciatori si svincolino a parametro zero.
Alla fine c’è uno squilibrio tale che le squadre sono in forte difficoltà e non riescono (tranne la Premier League che però è ora fuori dalla UE) a far quadrare i conti per accontentare i propri dipendenti.
Parere Avvocatura sulla SuperLega incoerente
L’aspetto più assurdo è che se per la Bosman, come abbiamo detto, i giudici si sono rifiutati di garantire i club e riconoscere la specificità del calcio (essendo uno sport) rispetto a altri settori, per quanto concerne la Super Lega e la costituzione di un Campionato dell’Unione Europea alternativa alle competizioni UEFA, la Corte di Giustizia Europea dovrebbe riconoscere (se confermerà il parere dell’avvocatura) invece questo tratto distintivo di specificità per il calcio. Non è coerente.
Se infatti la CGUE confermerà il parere dell’avvocato generale Rantos, sarà riconosciuto il ruolo monopolista della UEFA ma salverà questo sistema dittatoriale proprio perché riconoscerà al calcio il carattere di specificità e quindi sarà legittimo il ruolo della UEFA stesso come ente regolatore. Incoerenza che va a danneggiare i club
Perché i giudici europei stanno distruggendo il calcio e i club
Un assurdo che vi possiamo riassumere così in sintesi: da una parte la CGUE massacra i club, lasciando tutto il potere in mano ai calciatori. I club cercano dopo 18 anni di reagire (visto che l’UEFA se ne è infischiata) e di organizzare delle proprie competizioni per poter incassare più diritti televisivi (non devono seguire criteri politici come la UEFA) per tutelarsi proprio dagli effetti devastanti della Sentenza Bosman, ma i Giudici Europei gli negano questa opportunità, usando le argomentazioni opposte SE verrà sposato il parere di Rantos. Una grossa presa in giro.
I Giudici europei non vogliono un campionato della UE?
E sia chiaro: i Giudici Europei negano l’opportunità all’Unione Europea stessa di promuovere una propria identità con l’organizzazione di un campionato dell’Unione che potrebbe dare un senso nuovo e di unità delle nazioni europee. Lo sport è lo strumento propagandistico migliore per promuovere un concetto (in questo caso positivo: l’unione dei popoli europei). Ma sappiamo bene in Europa cosa sta accadendo, soprattutto nel Parlamento europeo, quindi non ci stupiamo più di nulla.
Sembra che alle istituzioni europee stia più a cuore l’interesse di altri paesi extra UE (vedi Qatar) che promuovere l’unità e l’identità europea. Una stupidaggine mai vista e poi non ci stupiamo se è esistita Brexit e altre nazioni meditano di uscire.
In ogni caso, i Giudici Europei, se confermeranno i pareri dell’Avvocatura Generale, è chiaro che distruggeranno definitivamente il calcio europeo e i principali club del Vecchio Continente. Li hanno massacrati con la “Bosman” e poi gli negano qualsiasi opportunità, riconoscendo come legittimo il monopolio e la dittatura della UEFA.
Perché la SuperLega si farà lo stesso a prescindere dalla CGUE
C’è però un grosso spiraglio per i club della SuperLega e non solo. Il fatto che debba essere riconosciuto il principio di libera circolazione dei lavoratori, permetterà ai calciatori della SuperLega di poter giocare nelle nazionali. Così ha scritto lo stesso Avvocato generale Rantos nel suo parere. E questo spiraglio può essere sfruttato al meglio. I club rischiano la radazione dalla FIGC e dalla Federazione spagnola? Siete sicuri?
La FIGC e la Serie A davvero radierebbero Juventus, Milan e Inter per fare un favore personale a Ceferin e continuare a garantirgli il suo stipendio da 2,7 milioni l’anno (proprio perché la UEFA è una onlus e rappresenta il calcio del popolo)? La Liga escluderebbe Barcellona e Real Madrid? Siamo sicuri? A mio avviso, a prescindere dalle decisioni cervellotiche (e fuori da ogni realtà) dei Giudici europei, la SuperLega si farà. Ci vorrà tempo ma si farà.

13 pensieri su “L’ Avvocatura della Corte UE boccia la UEFA: “c’è un conflitto di interessi””