Il vero tesoro della Juve, perché nessun tribunale può distruggerci: il futuro è qui!

Fagioli, Miretti, Barrenechea, Soulé, Illing Junior, De Winter, Ranocchia, Riccio, Hujisen, Barbieri, Mulazzi, Yildiz, Boundè, Pecorino, Tommaso Mancini, Da Graca, Compagnon, Hasa, Turco, Mbangula e tanti altri più Rovella e Cambiaso. Questo è il tesoro della Juventus. Con questo elenco cosa voglio dire?

Che possono anche tirarci addosso una bomba addosso, possono fare tutti i processi sommari che vogliono che, grazie al nostro patrimonio dei giovani, cascheremo sempre in piedi.

Possono organizzare alle nostre spalle tutti i processi sommari che vogliono, con le sentenze con le motivazioni più fantasiose ma non ci affosseranno mai.

Questi giovani possono essere il cemento per ricostruire fondamenta solide come nel post 2006. Non ha prezzo avere in rosa il Barrenechea di turno che esordisce in un derby con personalità e si muove tatticamente già da giocatore pronto e maturo, copre la difesa e fa filtro a centrocampo, (per non parlare del suo secondo tempo nel quale ha dimostrato una crescita importante) o Fagioli che entra a Lecce e risolve la partita.

Non dobbiamo più spendere decine di milioni di euro (per costo del cartellino e ingaggio) per comprimari da inserire in rosa. Quei soldi li risparmiamo per trattenere le nostre stelle (Di Maria, Vlahovic, Chiesa, Locatelli, Danilo e Bremer) e tenere i conti in ordine.

Abbiamo un patrimonio in casa importante, abbiamo l’ Under 23 i cui frutti iniziano a essere maturi, una Primavera (che gioca sotto età rispetto ai rivali) ricca di talento, abbiamo uno Stadio e due centri sportivi di proprietà, J-Medical e J-Hotel. Un patrimonio immobiliare e Exor, una delle multinazionali mondiali più ricche alle spalle. Tutto questo è l’eredità di Andrea Agnelli (a qualcuno può non piacere per la sua gestione negli ultimi anni, ma gli asset ereditati sono un dato di fatto)

Se pensano di abbatterci sprecano male le loro energie i vari Ceferin, Cairo, Chiné, Tebas, Gravina, De Laurentis, Lotito, Commisso, i vari procuratori e giudici, per non parlare di qualche giornalettaio che sull’odio anti-Juventus sta costruendo una fortuna personale.

Possono continuare a diffamarci, insultarci, ma siamo troppo avanti per un calcio italiano oramai finito al Medioevo per via della pochezza di idee e di pensiero dei suoi protagonisti e non parlo solo delle istituzioni, ma di dirigenti e presidenti che non hanno mai voluto investire seriamente ma guadagnarci (personalmente) dal calcio e preferiscono sopravvivere e annaffiare ogni tanto l’ orticiello che ogni anno si restringe e diventa sempre più piccolo. Una visione senza alcuna speranza e futuro per il nostro (purtroppo si) calcio.
Ci vogliono distruggere perché loro non vogliono investire. Straparlano, indovinano una stagione si e cinque no, ogni tanto riescono a trovare qualche calciatore emergente e si illudono di poter fare football pensando all’oggi e non al domani. Tutta un’improvvisazione per tirare a campare.

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