Fabio Ravezzani

Ravezzani critica Agnelli: “ha chiuso la sua esperienza con errori clamorosi”

Andrea Agnelli ha lasciato un’eredità pesante, in tutti i sensi. Nei primi anni della sua gestione, grazie a un team di lavoro unito formato da Marotta, Paratici e Nedved, più tutti i collaboratori, la Juventus è riuscita a completare lo Stadium (da questo punto di vista gran parte del merito è della Triade prima e di Blanc poi che ha seguito i lavori), ad avere due centri sportivi (l’ultimo è quello della Continassa), un patrimonio immobiliare non indifferente (pensiamo all’Hotel, Museo e J-Medical per fare degli esempi) per un club di calcio e il lancio dell’Under 23 in Serie C (bravo Cherubini a seguire il progetto), oltre al lancio del team femminile che ha dominato per tante stagioni e…. 9 scudetti di fila, con grandi campioni come Tevez, Pogba, Pirlo, Higuain e Cristiano Ronaldo.

Ora la FIGC si vanta del movimento in rosa, ma senza la spinta della Juventus, sarebbe stato uno dei tanti progetti fallimentari della federcalcio.

Declino iniziato con l’uscita di Marotta-Mazzia

Negli ultimi anni però, soprattutto dopo l’uscita degli amministratori delegati Marotta-Mazzia, quando le deleghe sono passate nelle mani dei manager 40 (Fabio Paratici, Marco Re, Giorgio Ricci), sotto la supervisione del presidente, è iniziato un lento ma inesorabile declino, dovuto anche a fattori esterni come il naturale “fine-ciclo” di una squadra imbattibile ma anche dell’arrivo devastante del Covid (quando la Juve era nel picco degli investimenti). A essere onesti però, fin prima della pandemia però gli equilibri di bilancio erano saltati e, alla fine, Exor e gli azionisti hanno dovuto fare due aumenti di capitale da 700 milioni di euro. Mentre i tre manager, nel giro di due anni, sono stati fatti fuori. Per non parlare dell’eccessivo turnover di allenatori in tre anni (Allegri, Sarri, Pirlo, Allegri bis).

Modello di business sbagliato?

E’ innegabile che diverse scelte di fondo si siano rivelate del tutto sbagliate, a iniziare dal modello di business delle plusvalenze (sia quelle sane che quelle gonfiate seppur rappresentino meno del 5% dei ricavi). Per esempio, Giovanni Armanini ha sempre sostenuto che questo modello può essere deleterio per una società, anche quando sono plusvalenze sane. Il direttore di OneFootball cita sempre l’esempio di Pogba. La Juve ha incassato circa 110 milioni di euro (pagando però anche una super commissione a Raiola) “ma quanti giocatori ha comprato nel suo ruolo senza essere mai riuscita a sostituirlo?”.

Ravezzani: “la gestione

Con la sua consueta obiettività e onestà intellettuale, Fabio Ravezzani, mette l’accento su queste scelte di fondo del tutto errate da parte di Agnelli (e degli uomini da lui scelti) che già aveva intrapreso una strategia aggressiva anche nella politica sportiva che ha esposto il club a dei rischi enormi.

Ravezzani, nel precedente articolo, ha aspramente criticato l’operato degli organi inquirenti di giustizia ordinaria e sportiva in merito all’inchiesta persecutoria sulla Juventus.

Dai microfoni di Juventibus, però il Direttore di Telelombardia, mette in evidenza alcuni aspetti che non faranno piacere a parecchi tifosi della Juventus. Ma è un’analisi lucida e che va saputa accettare da una persona molto obiettiva e credibile, non schierata a favore o contro la Juve.

“Voi avete giustamente difeso le grandi cose che ha fatto Agnelli per tanti anni. Però questo epilogo è il vero fallimento della Presidenza Agnelli, che mi permetto di dire, offusca in qualche modo i grandi risultati che ha ottenuto, perché tu non puoi finire così la tua esperienza con degli errori così clamorosi, non puoi finirla così ha sottolineato a Juventibus, su Twitch.

Ravezzani ha parecchi dubbi sulle inchieste penali e sportive, ma dal suo punto di vista Agnelli se l’è un pò cercata. In un tweet il direttore di TeleLombardia ha condiviso una metafora: “Agnelli ha ballato tip tap in un terreno minato”.

Ravezzani però si focalizza anche sulla mala gestio della società: “Lo abbiamo scoperto dalle intercettazioni (gentilmente concesse, chissà perché, ai giornalisti) con i tuoi dirigenti che dicono “Eh vabbè, il nostro direttore sportivo si alza la mattina, spende 20 milioni”. “Abbiamo fatto un disastro, paghiamo tre milioni anche i cani”.

“Ecco tutto questo dimostra che davvero quel tipo di dirigenza e quella avventura era arrivata a uno stato assolutamente fallimentare”.

“Certe operazioni di mercato hanno reso la Juve più antipatica…”

C’è chi gli fa notare su Twitch nella trasmissione condotta da Massimo Zampini che la Juve è stata travolta dal Covid nel momento dell’espansione massima degli investimenti. C’è invece chi gli chiede se sulle inchieste abbiano influito i 9 scudetti di fila e se la Juve è antipatica perché vincente.

Come sempre il direttore di Telelombardia risponde con schiettezza, condividendo il suo pensiero senza voler compiacere a nessuno (visto che siamo in un contesto di tifosi della Juve):  “Nell’effetto antipatizzante devo dire che però ci ho messo molto del suo anche Agnelli. Ti faccio due esempi:  quando tu prendi Higuain al Napoli e Pjanic alla Roma?”.

Zampini però controbatte: “gli abbiamo dato 90 milioni e si è rifatto la squadra”.

Ravezzani chiude: “oltre al fatto che secondo me era un’operazione sbagliata, ti faccio un esempio. Berlusconi era un politico ed era molto furbo per certe cose e disse: ‘io potevo prendere Totti, ma mi dispiaceva togliere Totti ai romanisti’. Ecco, secondo me quella Juventus avrebbe potuto magari evitarle certe operazioni. Poi certo sull’atteggiamento dei napoletani non cambiava molto, però ci sono stati alcuni segni un po’ di arroganza – da questo punto di vista – che non hanno aiutato a rendere simpatica la Juventus”.

E’ anche vero che il primo Milan di Berlusconi aveva 3 squadre, il suo obiettivo era quello di togliere giocatori alla concorrenza. Dal 1986 al 1994 ha spazzato via la concorrenza comprando qualsiasi tipo di giocatore sul mercato. Non proprio un comportamento sportivo. Questo è un dato oggettivo, però quando è entrato in politica, il fondatore di Forza Italia, è stato più attento a determinati equilibri e ha fatto due passi indietro.

Un’analisi molto dura di Ravezzani che, dal suo punto di vista, ti sbatte la sua visione nuda e cruda. Però, per dimostrare che stiamo parlando di un giornalista fuori da ogni schema (contro o a favore della Juve) vorrei citare uno dei suoi ultimi tweet nel quale si scaglia contro la Procura della FIGC:

“Funziona così: un giornalista chiama la Procura sportiva: <Più o meno, che sanzioni chiederete per la #Juve?> Dall’altra parte anziché rispondere: <È cosa delicata di cui non possiamo parlare>, danno subito indicazioni di massima. Così escono le anticipazioni. Benvenuti in Figc”.

3 pensieri su “Ravezzani critica Agnelli: “ha chiuso la sua esperienza con errori clamorosi”

  1. Non dice che l’errore fondamentale è stato l’acquisto di Ronaldo. Un investimento di 360 milioni per quattro anni insostenibile per il bilancio Juve. Da lì poi la “necessaria” politica delle plusvalenze.

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    1. Ciao Fernando, su Ronaldo molto probabilmente ha pesato molto anche il Covid19. Senza il Covid forse gli effetti economici non sarebbero stati così negativi, almeno a giudicare da un’analisi di Bellinazzo del Sole 24 ore che ha riportato tutte le voci di spesa e i ricavi.

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