Francesco Calvo Dazn

Allegri-Cherubini non possono gestire il mercato Juve, gli ultimi 2 anni non sono serviti?

Francesco Calvo sembra avere tutte le caratteristiche per essere un dirigente a-tecnico di primo livello nel calcio: quando parla riflette in modo perfetto lo stile Juve, è sveglio ed ha una grandissima esperienza nel mondo dello sport-business-marketing essendo stato in Philip Morris, Juventus (nei tempi d’oro con Marotta-Agnelli), Barcellona e Roma, poi rivoluto da Arrivabene a Torino come suo braccio destro prima delle dimissioni dell’ex team principal di Ferrari.

Penso che possa essere un valore aggiunto alla Juventus, purché molli il sentiero dell’organizzazione orizzontale applicata da Arrivabene dopo l’esperienza “agro-dolce” in Ferrari (voluta da Marchionne) e soprattutto inserisca delle figure tecniche di esperienza e molto competenti nel suo settore.

Calvo conferma Allegri a spada tratta

Ieri, dopo la stoccata del tecnico alla società, Calvo ha dichiarato: “Confermare Allegri, in questo momento significherebbe dire un’ovvietà, questo assolutamente è il nostro pensiero. Allegri è tornato alla Juventus per un progetto di 4 anni, non siamo neanche alla metà perchè non abbiamo ancora concluso la seconda stagione, per cui il progetto è di 4 anni. Per lui parlano gli undici trofei in sette anni alla Juventus, le due finali di Champions, per cui assolutamente non è in discussione”.

Capisco Calvo che ha voluto difendere il proprio allenatore in un momento molto delicato ed è quello che ha fatto ai microfoni di Dazn. Ci mancherebbe, sarebbe stato grave il contrario.

Il problema principale sono gli incontri che John Elkann, il proprietario, ha fatto in questo ultimo mese. E le voci nel mondo del calcio girano alla velocità della luce. Anche l’a.d. Maurizio Scanavino ha fatto diversi sondaggi (Giuntoli in primis).

I risultati non sono da Juve, il gioco non esiste, dal punto di vista tecnico (ma anche atletico e medico) se i nostri concorrenti stanno andando avanti, noi andiamo indietro di decenni.

Se vogliamo ragionare da Juve, in questo momento servirebbero personaggi del calibro di Marotta (per la parte organizzativa-politica) e Giuntoli (per la parte sportiva), non mezze figure. Poi sta a loro scegliere l’allenatore, non di certo a Calvo, Agnelli-Elkann.

Perché il progetto Allegri è nato male, c’è un difetto nella genesi


Calvo difende il progetto Allegri? E’ un progetto nato malissimo. Nei club dove le cose funzionano il presidente scegliere un direttore sportivo che a sua volta sceglie il tecnico. Alla Juve è successo il contrario. In virtù di un’amicizia personale consolidata Agnelli ha scelto Allegri e Allegri ha scelto il suo direttore sportivo (Cherubini), ovvero una figura non ingombrante. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Non possiamo essere prigionieri di un progetto quadriennale che non funziona e che ha un grosso difetto al momento della sua genesi.

Il vero problema rimane l’influenza di Agnelli che sta proteggendo i suoi uomini (Allegri-Cherubini) e i suoi progetti (Super Lega) costi quel che costi. In UEFA e FIGC lo sanno benissimo.

“Stiamo pianificando il futuro con Cherubini-Allegri”


L’aspetto che mi ha spaventato nelle dichiarazioni di Calvo di ieri è di non riconoscere che questa Juventus ha degli evidenti leaks nella parte tecnica.

Stiamo assolutamente pianificando il futuro, questo lo stiamo facendo con Federico Cherubini, il nostro direttore sportivo e con il mister, insieme a me. Siamo un blocco granitico che lavora sul futuro e questa è la nostra priorità fino alla fine della stagione, oltre a concludere questa stagione con il secondo posto e prima la finale di Europa League e poi eventualmente il successo in Europa League. Poi chi arriverà in futuro, e non è scontato che arrivi qualcuno, si dovrà integrare in un sistema di lavoro di Juventus e nel lavoro che abbiamo fatto noi fin adesso. Però ci tengo a dire che più importante dei singoli nomi e delle singole persone, c’è la Juventus col suo metodo di lavoro e la sua solidità che non dipende da una sola persona”.

Gli ultimi due mercati? Disastrosi

Dopo due mercati disastrosi gestiti da Cherubini-Allegri, questa frase non riesco sinceramente a digerirla, spero che rientri nella strategia di difesa del tecnico.

Sia Cherubini che Allegri non possono essere considerati dei veri direttori sportivi o strateghi di mercato. Sono due persone competenti, ma il mercato è una cosa estremamente complicata.

Ripeto, la coppia ha indebolito la Juventus dal punto di vista tecnico, assestando la squadra in una posizione mediocre per la nostra storia. Se vogliamo accontentarci di meri piazzamenti…

E’ da due anni che non abbiamo terzini a destra e sinistra, in difesa è stato tutto improvvisato, non esiste programmazione e cambiamo idee alla velocità del vento come formazione (100 undici iniziali diversi in 100 partite).

Non è esistita alcuna programmazione


Pensiamo a come è stata gestita l’uscita di Ronaldo che da mesi voleva andarsene ed è stato rimpiazzato in due minuti, in tutta fretta da Kean, strapagato solo perché eravamo al 30 agosto.

Stesso film con De Ligt-Bremer (48 milioni al brasiliano quando ne vale si e no 30). Altri orrori: il mancato rinnovo di Dybala dopo aver trovato un accordo e averlo messo “al centro del progetto”, la trattativa estenuante per un giocatore di livello standard (non titolare in una Juve forte e di livello europeo) come Locatelli, il pacco Pogba (dispiace parlarne in questi termini ma è da anni che non dà garanzie fisiche adeguate a quel ingaggio), la non entusiasmante operazione Paredes (quando gridavamo forte di tenere Rovella), per non parlare di Angel Di Maria, ingaggio super ma con una resa da minimo sindacale e diversi problemi fisici. Vlahovic meriterebbe un libro: il suo acquisto fuori contesto tattico ci ha messo in ginocchio sotto il profilo finanziario (più di 90 milioni). Questa operazione sintetizza, meglio di qualsiasi altro ingaggio, i limiti di questa Juve nella pianificazione.

A parte Kostic e l’operazione Gatti (pagato comunque 10 milioni) non ho riscontrato nessun sussulto nel mercato della Juve nelle ultime due stagioni.

Arrivabene ha perso il treno con Sartori

Quando l’anno scorso Maurizio Arrivabene era in trattative con Sartori (per me il direttore sportivo più preparato in Italia degli ultimi 30 anni ma anche il più sottovalutato perché non si va mai a vendere in televisione), confidai a un amico molto vicino alla real casa bianconera: “Se Arrivabene fa l’errore di non prendere un direttore sportivo, durerà poco alla Juventus”.

Inchiesta Prisma o meno, a ottobre di quest’anno dal punto di vista tecnico alla Continassa le cose già naufragavano, Arrivabene avrebbe avuto vita breve alla Juve in tutti i casi. Le sue dimissioni sono state accettate in un lasso di tempo brevissimo. Eppure è stato quello che più di tutti è riuscito a risanare i conti e non era responsabile diretto dello “plusvalentificio”, la proprietà avrebbe potuto confermarlo.

La storia della Juve: senza d.s. è un disastro


La storia della Juventus dice chiaramente che senza un vero direttore sportivo, la squadra è destinata al naufragio. E’ stato così nella seconda parte della gestione di Boniperti (quando il presidente bianconero si affidava a procuratori come consulenti esterni), è stato così nel post calciopoli con Blanc e Secco che hanno fatto diventare pazzo Ranieri. L’allenatore romano chiedeva Xabi Alonso e Silva e loro gli hanno preso Poulsen e l’anno dopo è arrivato Diego, il brasiliano che fu bocciato da Antonio Conte durante le prime trattative (naufragate per questo motivo) con la Juventus.

Siamo sicuri che il sistema Juve sia da prendere a modello?

Ma la parte del discorso di Calvo che più mi ha inquietato è stato questo passaggio:

“Chi arriverà in futuro, e non è scontato che arrivi qualcuno, si dovrà integrare in un sistema di lavoro di Juventus e nel lavoro che abbiamo fatto noi fin adesso. Però ci tengo a dire che più importante dei singoli nomi e delle singole persone, c’è la Juventus col suo metodo di lavoro e la sua solidità che non dipende da una sola persona”.

Messaggi verso i futuri candidati, come se fosse in atto una guerra di potere per difendere le proprie posizioni.

Punto primo: si dà per scontato di un sistema di lavoro e di un metodo che sembrano vincenti e sembrano funzionare, ma ci stanno – in realtà – portando al disastro sportivo e, in parte, finanziario (pensiamo agli ingaggi di Pogba, Di Maria e Paredes). Con questo monte ingaggi siamo a malapena al terzo posto (una bestemmia per la Juventus), abbiamo fatto malissimo in Champions (5 sconfitte su 6) e abbiamo preso giocatori che dal punto di vista fisico e mentale non riusciamo a gestire. Lavoro che può essere salvato in corner con la vittoria della Europa League. Ma parlare di modelli è avventato a mio modesto parere.

Candidati spaventati? Giuntoli gradirà queste dichiarazioni?

Punto secondo: le parole di Calvo sembrano adatte a spaventare e allontanare i candidati e coloro che sono in trattative con la proprietà.

Secondo voi Giuntoli una volta ascoltate queste dichiarazioni, vorrà venire in questo ambiente che già gli sta mettendo dei paletti?

Vogliamo rimanere con questo organigramma e con questo modo di lavorare?

La mia speranza è che le dichiarazioni di Calvo siano solo di circostanza per difendere Allegri in un momento delicatissimo della stagione. Ma quando sostiene che stanno già programmando la stagione (senza una vera mente per il mercato) una goccia di sudore mi è scesa dalla schiena.

Progetto Next Gen da salvare

Condivido le parole di Calvo solo se si riferisce al progetto Next Gen e giovanili, con lo stesso Cherubini, Manna e Tognozzi che hanno fatto un grandissimo lavoro e devono continuarlo a fare, ma un Sartori o un Giuntoli alla prima squadra servono perché i fatti hanno dimostrato che la Juve è senza bussola sul mercato.

Partire con l’ambizione dello scudetto (del resto con questo monte ingaggi non puoi nasconderti) e poi rimediare un quarto e un terzo (la speranza è quella) posto non è da Juve, come non è da Juve fare un biennio in Champions così umiliante.