Max Allegri

Ravezzani: “crolla il fortino Allegri, mercato disastroso. Fallimento Agnelli”. Vaciago: “serve un progetto tecnico…”

Se fai catenaccio per 110 minuti al ritorno, all’andata ti rifiuti di giocare e risulti anche fortunato, nonostante la tua squadra sia superiore (rispetto al Siviglia che a marzo stava retrocendendo in Liga) è normale che vai fuori.

Se pensi solo a difenderti è normale che la qualificazione diventi come una lotteria con occasioni da una parte e dall’altra. Poteva andarti bene come no ma il nostro portiere è stato il migliore in campo.

La solita mentalità da calcio anni ’70 di affidarsi al caso e all’episodio, ma che non vengano a dirci che siamo stati sfortunati o tirino fuori l’alibi dei guai giudiziari. Se Di Maria è in condizioni pietose sia fisicamente che mentalmente, ma viene sostituito da Chiesa che è nelle stesse identiche condizioni, vuol dire che qualcosa non va nella gestione della squadra e nel modo di allenarla.

Guarda anche il video sul fallimento tecnico e sul mercato di Allegri e come può essere sostituito, perché il suo contratto è un falso problema, ecco il budget per il nuovo allenatore.

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Ma siamo bravi tutti a prendercela con i singoli. Come ha detto Pizzigoni, se ogni partita ce la prendiamo con un giocatore diverso, allora “il problema è di sistema”. Un sistema che non esiste da due anni a questa parte.

A fine ottobre la Juve era nelle seguenti condizioni:

– fuori dalla lotta per lo scudett
– Eliminata in Champions League con 5 sconfitte su 6 partite.

L’annata è proseguita nel modo peggiore: in campionato due sconfitte contro il Napoli (compreso le 5 pappine al San Paolo) e una distanza siderale dalla vetta. Fuori dalla Coppa Italia in semifinale
Fuori dalla Europa League in semifinale. Un gioco indecente, un’organizzazione che non esiste.

Ad Allegri è stata data carta bianca sul mercato ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Per molto meno sono stati cacciati Sarri (al primo anno ha vinto lo scudetto e nel suo secondo anno con la Lazio sta facendo vedere la qualità del suo lavoro con una squadra che ha il monte ingaggi che è la metà di quello della Juventus) e Pirlo (che con tutta la sua inesperienza e grandi giocatori ha portato a casa 2 Coppe, cosa che non è riuscita a Allegri in due anni).

Il direttore di Telelombardia Ravezzani va dritto al punto su Twitter:

“Crolla Forth Apache Allegri. #Juve eliminata anche per un mercato disastroso. A parte Bremer (e in parte Gatti), i rinforzi sono stati un fiasco. Ma il vero fallimento è stata la politica di Agnelli e la filosofia che vincere sia l’unica cosa che conta: ossessione autolesionista”.

Ravezzani ha puntato il dito sul vero fallimento di Allegri: il mercato. Gli hanno dato ampie deleghe di poter fare e disfare la squadra e si è arrivati a zero risultati con una svalutazione pesante della rosa, tranne qualche giovane che la società e gli infortuni gli hanno imposto di schierare sul campo. Ravezzani attacca anche Agnelli. Il presidente dei 9 scudetti ha però fatto firmare ad Allegri un contratto senza senso di quattro anni che suona come: “qui comando io, Allegri lo impongo io”. Blindando di fatto l’allenatore senza tutelarsi e avere una exit strategy in caso di fallimento.

Si schiera a favore dell’esonero di Allegri anche il pacato Direttore di Tuttosport Guido Vaciago nel suo editoriale di stamani. Lo fa capire con il suo stile soft. Ne pubblichiamo alcuni brevi estratti ma vi consiglio di comprare il giornale filo bianconero e di leggere l’articolo dal titolo: “Juve, ora le decisioni per ricominciare”.

Cosa scrive il giornalista di TS? “Finisce qui un’era e la nuova dirigenza, insediatasi appena quattro mesi fa, ha ora il delicato compito di voltare pagina…. Serve un progetto tecnico, un’idea di squadra e di gioco per costruire con la necessaria coerenza”. Vaciago ci va giù pesante, di fatto scrive che la Juventus ad oggi non ha un progetto tecnico né un’idea di squadra. Purtroppo ha ragione.


Prosegue il direttore di Tuttosport: “Negli ultimi due anni, la Juventus ha giocato male, aggrappandosi al sacrosanto concetto di concretezza risultatista che ha troppo spesso nascosto limiti più gravi della mera estetica pallonara. Allegri è vittima di pregiudizi, ma ha anche responsabilità per come la Juventus si è espressa o, meglio, non espressa dal suo ritorno in panchina. Allegri merita un monumento intorno allo Stadium per quello che ha vinto e per quello che ha emotivamente gestito da novembre a oggi (nessuno sarebbe stato in grado), ma per progettare il futuro serve un’idea di gioco più precisa e definita”. Con toni molto equilibrati ha silurato anche lui Allegri in modo definitivo, forse anche un segnale che la società sta mollando Acciughina.


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