La Gazzetta dello Sport stamani paventa un grosso rischio per la Juventus: ovvero che il procedimento per le presunte violazioni del Fair Play Finanziario e del Settlment Agreement non si concluda entro i 10 giorni previsti. Si tratta di un termine entro il quale la decisione deve maturare o il rischio è quello di slittare al 2024. Non vi sarebbero più i termini per presentare ricorso al TAS.

In quel caso per la Juventus sarebbe una beffa atroce perché vorrebbe dire mettere a rischio una eventuale qualificazione alla Champions League anche per il prossimo anno. Per la gioia neanche tanto nascosta da parte di Ceferin (per la cronaca un membro della commissione giudicante è slovena).

Naturalmente viene da pensar male (e a volte ci si azzecca…) ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e attendiamo cosa può succedere entro la fine della prossima settimana.

Il problema è che il peccato originale della “Superlega” continua ad essere un mantra per la UEFA.

E’ notizia di pochi giorni fa che i due ricorsi del tribunale spagnolo di Madrid sulla Superlega e il rinvio di un giudice belga per l’ Anversa siano stati di fatto “accorpati” presso la Corte di Giustizia Europea (CGUE). I due procedimenti potrebbero vedere il suo esito conclusivo nel prossimo autunno e non l’11 luglio come previsto in precedenza. Notizia positiva o negativa? Considerando il parere dell’avvocatura Generale della causa dell’Anversa (che ritiene la UEFA che si sia macchiata di abuso di posizione dominante) , sembra essere molto positiva per i club europei e pessimi per la UEFA stessa. Forse la decisione sulla Juventus arriverà nel 2024, ma il calcio europeo sarà lo stesso il prossimo anno? Prepariamoci a un mini terremoto istituzionale!