Romario quando giocava nel PSV

Exor diventa principale azionista di Philips, investimento cash da 2,6 miliardi, sinergia Juve-PSV?

C’era una volta Philips, nota multinazionale che dava il proprio nome a uno dei brand di elettrodomestici più conosciuti al Mondo. I legami tra la famiglia Philips e gli Agnelli sono sempre stati di profondo rispetto. Ricordo i viaggi dell’Avvocato Gianni Agnelli (ancora ho in mente una prima pagina di Tuttosport con un jet Fiat che era atterrato a Eindhoven) quando aveva la “scimmia” per il biondo Ronald Koeman, regista difensivo del forte PSV nel biennio 1987/88 (la ferita della beffa subita per Ruud Gullit era ancora aperta).

Rambo contribuì alla vittoria della vecchia Coppa dei Campioni da parte del PSV (la polisportiva della multinazionale: Philips Sport Vereniging) e successivamente da protagonista la prima Coppa delle grandi orecchie del Barcellona di Johan Cruijff grazie a una sua punizione a Wembley contro la Samp di Vialli e Mancini. Rambo eliminò nel 1991 anche la Juve di Gigi Maifredi in semifinale di Coppa delle Coppe (in uno dei match più belli disputati in Europa dai bianconeri, ma finì solo 1-0 con rete di Baggio).

L’Avvocato amava guardare i grandi campioni da vicino; appena aveva mezza giornata libera, il suo jet volava per gli Stadi d’Europa. Spesso alzava il telefono e informava Giampiero Boniperti su alcuni talenti sparsi per il Globo. Ricordo ancora quando volle assistere allo Stadio alla finale di Coppa di Germania che vedeva impegnata la stella magiara dell’Eintracht Francoforte Detari (un numero 10 molto talentuoso ma fuori dal campo indisciplinato). L’Avvocato doveva ancora riempire il grande vuoto tecnico, emotivo e di leadership di Michel Platini.

A fine degli anni ’80 il PSV-Philips era un modello

Al tempo la Juventus, a fine ciclo, arrancava: il Milan di Fininvest e il PSV della Philips poteva ricapitalizzare e finanziare mercati sontuosi. Di sicuro la FIAT non stava vivendo il suo massimo splendore ma nel 1990 l’Avvocato ruppe gli indugi e, proprio su ispirazione della Philips, decise che FIAT doveva entrare nel capitale della Juventus per contrastare la concorrenza di Fininvest di Berlusconi. Così arrivarono Roberto Baggio, Hassler, Julio Cesar, Di Canio. Negli anni successivi Vialli, Moeller, il campione del Mondo Jurgen Koheler, fino al 1994 quando ci fu la contro-rivoluzione Umbertiana (e la Juve passò sotto l’IFIL).

Cosa fa Philips oggi?

Mi direte voi, ma cosa c’entra tutta questa storia? C’entra, c’entra, perché oggi la situazione si è ribaltata: negli ultimi anni Philips ha sofferto nel mercato la concorrenza asiatica e si è in gran parte convertita nel mercato degli apparecchi elettronici per la sanità.

Nel 2021 però c’è stato lo scandalo dei respiratori difettosi per le apnee notturne e questo ha comportato dei rilevanti guai per l’azienda con oltre 500 cause in corso (alcune collettive) e con una class action partita anche da Torino.

Il titolo ha perso circa il 70% del suo valore: le azioni sono passate da oltre 50 euro (nel 2021) a poco più di 12,5 euro nel novembre 2022 (il punto più basso).

Exor nel capitale di Philips

John Elkann e la famiglia Agnelli, da investitori scaltri, hanno deciso di investire in un momento in cui il valore delle azioni è molto basso. Un modo però anche per salvare l’azienda e rilanciarla. Exor è già presente nel mercato dell’ healthcare e con Philips ha nel suo portafoglio investimenti nel settore per 4 miliardi. Gli investimenti totali di Exor nel Mondo sono di oltre 33 miliardi: da Stellantis (proprietaria dei brand Opel, Pegeout, Fiat, Chrysler, Alfa Romeo etc), gruppo Espresso, The Economist, Ferrari, Juventus,

Ha rilevato il 15% di Philips per un esborso di 2,5 miliardi di euro cash, in contanti.

Secondo il sito olandese NOS risulta essere la holding della famiglia Agnelli-Elkann l’azionista di maggioranza relativa. In base ad un accordo Exor non potrà salire più del 20%.

Philips è stato un brand e una fabbrica molto rappresentativa per l’Olanda come FIAT per l’Italia. Ed Exor ha oggi la sede legale a Amsterdam e ha spostato la sua quotazione da Milano alla Borsa olandese.

Si tratta di un investimento di lungo termine, Exor non interverrà nella gestione, nominerà solo un membro del consiglio di sorveglianza (che nel diritto societario olandese equivale a una sorta di Cda).

Exor ha forti legami con l’Olanda per sede e quotazione ma anche per alcuni membri della famiglia. Andrea Agnelli risulta essere residente con la famiglia nei Paesi Bassi ma si è dimesso da ogni incarico nella società, rimane però uno dei proprietari di riferimento).

Exor vicina al PSV?

Il fatto di far parte di Philips rende Exor e la Juventus anche vicine al PSV? In realtà il rapporto non è così di facile lettura tra Philips e la polisportiva, nonostante il brand speso nella denominazione societaria.

Pensarlo sarebbe un errore che il legame tra PSV e Philips sia ancora così profondo.

E’ vero che fino agli anni ’80 il collegamento tra Philips e PSV (che prende il nome proprio dalla multinazionale dell’elettronica) era molto forte e stretto, ma negli anni ’90, con gli enormi introiti derivanti dalle cessioni di Romario (nella foto), Ronaldo il Fenomeno, Stam e Robben, il PSV (anche grazie ai ricavi televisivi) era diventato sempre più indipendente dalla casa madre dal punto di vista finanziario. La gestione ha teso a slegarsi dalle dinamiche di una multinazionale così ingombrante ma che finanziariamente garantiva, come sponsor, un apporto preziosissimo.

In quegli anni la proprietà era della Fondazione PSV e negli anni successivi i 4 membri del Consiglio di Sorveglianza (una sorta di Cda) non avevano nulla a che fare con Philips che è rimasto sempre main sponsor fedele.

Gli introiti sbilanciati della Champions League hanno però tolto la possibilità al PSV di sostenere un percorso virtuoso e questo aspetto ha portato oltre che alla rovina l’Eredivisie (che ha perso ogni anno di competitività) anche all’intervento nel 2011 di Philips che ha ricapitalizzato (da sponsor e da entità vicina affettivamente alla squadra della città) per 80 milioni per evitare il dissesto finanziario del club olandese.

Il rapporto PSV – Philips oggi

PSV e Philips rimangono collegati da un rapporto sempre forte di sponsorship ma formalmente non risulta che la multinazionale faccia parte della proprietà (che rimane in capo alla Fondazione) e anche i manager che gestiscono il club sono considerati profili lontani dall’azienda.

Quindi non è così scontato che Juventus e PSV, un giorno stringano una partnership, anche se sarebbe nella logica delle cose, soprattutto in ottica bianconera.

Quando Agnelli cercava un club in Olanda

Fino al 2015/16, Andrea Agnelli cercava un club da comprare in Olanda (o in alternativa in Portogallo) per valorizzare i giovani bianconeri in un campionato adattissimo a questo tipo di percorso. Sarebbe una buona occasione da parte dell’azionista di riferimento (ma non di maggioranza) dello sponsor sostenere il club collegato con prestiti ad hoc di giovani campioni (Iling Junior e Hujisen potrebbero giocare titolari in Champions per esempio). Sarebbe l’occasione per creare una sorta di gruppo multiproprietario come City Group (owner del Manchester City) e Red Bull.

E’ attraverso le sinergie sui giovani che si possono contrastare le egemonie dei petrodollari arabi. Red Bull ne è un esempio e Giuntoli, Manna, Tognozzi e Cherubini potrebbero essere profili dirigenziali molto adatti per gestire un gruppo del genere.

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