Il vice presidente della UEFA Gabriele Gravina ignora le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis e del patto di non concorrenza del Napoli e tratta l’ingaggio di Luciano Spalletti per la panchina della Nazionale. L’accordo scadrà nel 2026. Probabile, a questo punto, che la vicenda si chiuda in qualche aula di tribunale civile.
Un atteggiamento grave quello da parte di una federazione sempre più aggressiva verso i club, nonostante i numerosi fallimenti di politica sportiva e sul campo (mancata qualificazione ai Mondiali per due volte di fila).
Vogliamo parlare di come si è comportata la FIGC (e il CONI di Malagò) verso la Juventus? Non le è stato minimamente garantito il diritto di difesa durante i processi sportivi. Il club torinese ha dovuto “patteggiare” con una pistola puntata alla tempia e ha dovuto rinunciare a almeno 80 milioni di euro, subendo gravissimi danni d’immagine. Considerando la pochezza e l’impreparazione di questi dirigenti federali, con un presidente tenace e rabbioso, sarebbe saltato il banco molto in fretta.
Ora Gravina punta tutto su Spalletti e fa capire alla stampa amica (Gazzetta dello Sport) di non voler rispettare la clausola anti-concorrenziale del Napoli (firmata dallo stesso Spalletti poche settimane fa).
Curioso che la federazione che pretende il rispetto delle regole è la prima a non rispettarle.

Sono sempre la qualità e lo spessore delle persone a fare la differenza
Indipendentemente dall’ente o associazioni che rappresentano
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