Perché la Juventus di Motta è in crisi

Luciano Moggi ha definito Motta nel post partita contro il Milan “un sopravvalutato” e ha accusato: “lui si bea di questa sopravalutazione che lo ha portato quasi a mettere i giocatori nella condizione di pensare che lui è superiore a loro e di conseguenza… il leader di questa squadra è l’allenatore” . L’ha toccata piano Big Luciano.

Un concetto simile (con toni più pacati e rispettosi) l’ho espresso nell’editoriale di ieri nel mio blog. Il fatto di avere una leadership solida può andar bene fin quando arrivano i risultati, ma nei momenti critici, quando i leader dovrebbero essere in campo, è un fatto che può far naufragare una squadra come la Juventus che non è il Bologna e non può sempre accontentarsi del pareggino. I leader devono essere anche in campo, perché alla fine sono i calciatori a vincere le partite.

LA “GUERRA” AI SENATORI

Considerando la “guerra” fatta da giugno ai giocatori più esperti di una squadra comunque arrivata terza e vincitrice di una Coppa Italia, non è così difficile pensare che ci sia più di un fondo di verità nelle parole di Moggi, alla fine hanno smantellato la squadra, l’hanno privata dei propri leader (seppur con dei limiti a mio avviso) per sostituirli con un allenatore giovane e basta? Oggi rischiamo di non arrivare nelle prime quattro posizioni.

A gennaio bisognerebbe andare a caccia proprio di quelle figure carismatiche, dei leader che mancano, ma per statuto e convinzione, la Juventus di Giuntoli e Motta non deve avere leader in campo.

COSA FECE MOGGI NEL 1994

Moggi quando arrivò alla Juventus lo scudetto mancava da 8 anni: confermò la squadra precedente e innestò solo alcuni calciatori di personalità, ovvero il capitano del Napoli (Ferrara), il Capitano della Francia e del Marsiglia (Deschamps) e il leader carismatico del Portogallo (Paolo Sousa, prima leader al Benfica e poi allo Sporting). Più il capitano del Torino (Luca Fusi che però durò pochi mesi per problemi fisici). In panchina c’era un allenatore emergente, Lippi, ma con gli attributi che gli fumavano e con alle spalle una società competente e presente con dirigenti che difendevano il club in ogni sede.

IL MANCATO INGAGGIO DI SERGIO RAMOS

20 anni dopo, a ottobre, con l’infortunio di Bremer, l’ho scritto più volte: doveva essere preso un guerriero come Sergio Ramos. Avrà 38 anni ma l’anno scorso ha trascinato il Siviglia dalla melma in una delle stagioni più difficili del club andaluso. Era il personaggio ideale per innestare un po’ di carisma ed esperienza a questa squadra di bimbi.

Oggi ci ritroviamo in questa condizione.

MOTTA CHE TIPO DI LEADER E’?

“Un solo uomo al comando” direbbe qualcuno, un solo uomo al comando in una società che pare priva di ogni punto di riferimento.

Io però non vedo leader forti. Motta è un leader forte o silenzioso? Da calciatore era senza dubbio un punto di riferimento in campo, un leader silenzioso. In alcune occasioni lo vedo – in modo apparente – troppo molle, come la sua squadra.

Come dice Tacchinardi: “squadra bellina”. Alessio sentenzia: “l primo difetto di questa Juve è proprio la mancanza dell’ossessione di voler vincere le partite. Sono già troppe volte che questa squadra è bellina, gioca bene, poi si distrae, poi prende gol, una volta scivola uno, una volta sbaglia un altro…”.

MOTTA E’ UNA BRAVA PERSONA

C’è chi punta il dito contro Motta dicendo che è poco empatico, algido e una squadra giovane avrebbe bisogno di un leader carismatico. Io non sarei però così duro sulla persona Motta, a me pare una brava persona (e forse sta anche qui il problema).

E’ UN BRAVO TATTICO MA E’ ANCHE UN GRANDE ALLENATORE?

Secondo me la domanda da farsi è un’altra: Thiago Motta è solo un bravo tattico o è anche un grande allenatore? Perché passare da essere un mero tattico a un grande allenatore c’è di mezzo la gestione ottimale delle risorse umane, della squadra di 25 uomini.

L’ESEMPIO DI ANDREAZZOLI

Quando facevo il giornalista sportivo, un direttore sportivo di grande competenza e carisma mi disse una volta in confidenza (per questa ragione non riporto il nome): “il più grande tattico che c’è in Italia è Andreazzoli, ma Aurelio è troppo una brava persona, è troppo buono per gestire uno spogliatoio”.

Non a caso Aurelio faceva il tattico di Spalletti alla Roma, il suo secondo, poi si è messo a fare l’allenatore ma in Serie A ha fatto benissimo a Empoli, con una squadra malleabile, dove non c’erano prime donne. Ho fatto la stessa domanda a altri direttori sportivi e tutti mi hanno confermato la loro stima verso l’Andreazzoli tattico. Il migliore, ma per gestire uno spogliatoio ci vuole molto carattere, essere delle brave persone non è un aspetto positivo.

Ecco, il mio dubbio è proprio questo: Thiago Motta è una brava persona, lo conferma anche nello spogliatoio? Se si, è la fine. Se troppo buono o molle nel gestire i calciatori, il rischio è quello di non riuscire ad ottenere i risultati preposti.

FIDUCIA NEL PROGETTO MA SOLO SE LA SOCIETA’…

Io avevo grande fiducia in questo progetto e la continuo ad avere, ma solo se la società si dimostrerà all’altezza nel proteggere il proprio allenatore e nel capire che mancano leader in campo.

Il progetto funzionerà inoltre se Motta dimostrerà di essere bravo ad analizzare i propri errori e a gestire al meglio i calciatori. Essere solo bravi tatticamente non è sufficiente.

UNA SQUADRA GIOVANE CON UN ALLENATORE GIOVANE…

In ogni categoria mi hanno sempre insegnato: se hai una squadra esperta puoi permetterti un allenatore emergente, se hai una squadra giovane e la fai gestire da un tecnico giovane è la fine. Spero che questa regola non valga, quest’estate però penso di aver sopravvalutato l’enorme bagaglio di esperienza che Thiago ha fatto da giocatore in top club: Barcellona, Inter e PSG. Forse, non ha ancora l’esperienza necessaria per essere una guida carismatica di questi giovani? Forse dovrebbe essere aiutato da leader in campo ma né lui né Giuntoli vogliono tutto ciò? Sono solo dubbi che solo il tempo potrò chiarire nella mia testa.

3 pensieri su “Perché la Juventus di Motta è in crisi

  1. Buonasera,

    mi scuso se posso sembrare insistente, ma è proprio frustrante, per me, non riuscire più a leggere i vostri commenti alle partite su Facebook; tra tutte le pagine simili che ho trovato sui social finora la vostra mi sembra quella più seria e competente. Purtroppo non riesco più ad accedere alla vostra pagina (ero iscritto fino a un mese fa), dato che quando provo ad entrare mi dice che i contenuti sono bloccati. Non so come mai. Voi sapreste aiutarmi?

    "Mi piace"

  2. Buongiorno,

    vorrei chiedere una cortesia: è possibile verificare che per errore non sia stato bannato dalla vostra pagina Facebook, dato che non riesco più a trovarla o ad accedervi? Il mio nome è Gerardo D’Ambrosio. Credo di essere stato bannato per errore. Dico per errore perché dubito di aver fatto qualcosa di “irregolare” o “irrispettoso”, visto che mi sono sempre limitato a leggere i vostri contenuti, molto interessanti, e le poche volte che sono intervenuto è stato per commentare un aspetto tecnico. Quindi vi chiedo se poteste per cortesia fare questa verifica. Il mio nome dovrebbe comparire nell’elenco dei membri, in caso contrario questo è il link della mia pagina Facebook: https://www.facebook.com/gerardo.dambrosio.378

    Ci tengo perché la vostra è una delle poche pagine decenti sulla Juve che si trovano sui social.

    Grazie.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a JuventinoCentoxCento Cancella risposta