Rui Pedro Braz

Si chiude la rivoluzione giuntoliana, Comolli con pieni poteri. Rui Pedro Braz: le curiosità sul d.s.

Si chiude la rivoluzione giuntoliana in modo definitivo: dopo che è caduta la testa dell’ex direttore tecnico, c’è stato l’addio di Francesco Calvo (che lo aveva scelto), il prossimo a lasciare sarà Maurizio Scanavino che è stato molto legato a Giuntoli, lavorando con lui a stretto contatto negli ultimi due anni.

Il ruolo di Maurizio Scanavino

L’ a.d. è stato il perno principale del Governo tecnico che ha dovuto affrontare il momento più delicato della Juventus sia dal punto di vista giudiziario, politico, economico (con bilanci da -200 milioni) e finanziario.

Con il patteggiamento al Tribunale di Roma, si chiude di fatto il suo mandato.

Scanavino è riuscito a riportare le perdite (insieme a Giuntoli) in una dimensione più gestibile e umana in ottica del pareggio del conto economico nel 2027 (equilibrio tra costi e ricavi, da non confondere con il debito finanziario che è un’altra cosa).

Bilancio, conto economico 2024-25

Il CDA oggi dovrebbe approvare un bilancio con una perdita che dovrebbe variare in un range dai 40 ai 50 milioni di euro. Rispetto alla semestrale positiva (+16 milioni), la Juve paga la prematura esclusione dagli ottavi di Champions, l’esonero di Motta (10 milioni tra il suo ingaggio e lo staff) e l’allontanamento di Giuntoli (buonauscita di circa 3 milioni).

Nasce la Juve di Comolli

Con l’uscita di Scanavino, Comolli avrà pieni poteri da nuovo amministratore delegato. E’ chiaro che quando è stato contattato dai collaboratori di John Elkann in primavera, gli era già stato prospettato questo incarico come CEO da ottobre. Nel caso contrario difficilmente sarebbe arrivato alla Juventus per prendere ordini da un altro amministratore.

Si spiega anche perché la nomina di una figura chiave come quella del d.s. avverrà solo quando Comolli avrà totale carta bianca.

Gianluca Ferrero
Il Presidente Gianluca Ferrero

Perché dovrebbe rimanere il Presidente Gianluca Ferrero

Dovrebbe invece rimanere il Presidente Ferrero, uomo di fiducia di John Elkann (è il suo commercialista) e soprattutto regista occulto ma decisivo dell’accordo con FIGC e UEFA, con il patteggiamento (evitando una grossa squalifica per la manovra stipendi con una giustizia sportiva tutt’altro che garantista). Mi dicono che la sua figura sia molto più importante a livello politico in questo momento storico.

La UEFA oggi sta “trattando” con A22 e la Superlega, seppur da una posizione di forza. Ma vede sempre la Superlega come uno “spauracchio” e chi meglio di Ferrero può garantire alla UEFA la pace sociale con la Juventus?

Quindi, è probabile che Ferrero rimanga e sia l’ultimo superstite della rivoluzione del 2021.

La rivelazione su Michel Platini

“Amarezza” di “You Ventus Tv” ha sottolineato che il 19 maggio, lui Stefano Dee (interessante anche seguirlo sul suo canale YT) e Marco, avevano anticipato la notizia del tentativo di Elkann con Michel Platini per il ruolo di Presidente ma il tentativo non era andato a segno. Peccato. Ma vi abbiamo sempre scritto del rapporto stretto tra Michel e John.

Nessuna traccia su Jean Claude Blanc, per fortuna.

Futuro direttore sportivo

Lato direttore sportivo, continua a rimanere caldissima la candidatura di Rui Pedro Braz, in uscita dal Benfica. L’ex giornalista è in ottimi rapporti con Cristiano Ronaldo (ed ha frequentato Torino proprio nel periodo di CR7). Vi regaliamo una chicca in esclusiva: è stato il suo ghostwriter e ha contribuito alla crescita dei social media del fenomeno di Madeira prima della sua nomina nel Benfica (2021).

Per questa ragione non va neanche sottovalutata la possibilità che possa andare in Arabia Saudita, considerando il legame stretto di Ronaldo con il fondo d’investimento sovrano PIF (che controlla le quattro squadre più importanti saudite).

Ma stiamo attenti anche ai movimenti del fondo Tharawat del secondo Principe in linea ereditaria Turki Bin Salman, grandissimo tifoso della Juventus.

L’ Al-Hilal sembra fare sul serio (dopo il no di Ausilio) e Braz è stato visto proprio a seguire da vicino un match del campionato saudita (per questa ragione ha ripreso quota la candidatura di Lopez).

Grazie a Cristiano si spiega la sua “vicinanza” alla Juventus anche in tempi non sospetti (quando era giornalista televisivo, prima del derby Benfica – Sporting, alla domanda su chi tifasse rispose diplomaticamente Juve).

Ma CR7 gli ha aperto un portone importante: Jorge Mendes, il più potente agente del Portogallo e d’Europa, un filo conduttore che ha legato anche le gestioni di Giuntoli e di Paratici (è stato proprio lui a “consigliare” la sua nomina al Tottenham).

Rui Pedro Braz è legato a Mendes (nel periodo precedente alla sua nomina), vanta un amicizia personale con l’allenatore Jorge Jesus ed è stato un uomo del presidente del Benfica Rui Costa.

E’ da considerarsi molto vicino proprio a Jorge Jesus (anche quando era al Flamengo e ora è Al Nassr) e Roger Schmidt (al Benfica con lui), ma non sono da sottovalutarsi anche i suoi rapporti con Marco Silva (scuderia Mendes).

Tra gli altri candidati, i media fanno i nomi di Lopez (ex Lens, Bordeaux e Lille) e Ottolini (in uscita dal Genoa).

Tognozzi al Rio Ave, perché?

Tognozzi ha firmato la scorsa settimana per il Rio Ave (indovinate chi fa il bello e il cattivo tempo da quelle parti? Il buon Jorge….) di proprietà del magnate greco Evangelos Marinakis. E qui si chiude il cerchio: si tratta del proprietario dell’Olympiakos e del Nottingham Forest. Modesto è stato il suo braccio destro per tanto tempo e il ricco uomo d’affari greco è in ottimi rapporti anche con Comolli.

La sensazione forte è che Tognozzi sia stato mandato al Rio Ave per farsi le ossa (non è una notizia, solo una sensazione). L’esperienza negativa al Granada non convinceva fino in fondo il futuro amministratore delegato juventino, sarebbe stato un salto triplo prematuro fare subito il direttore nel club di Torino. Sarà un bel banco di prova, in attesa di riportarlo alla casa madre.

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