Antonio Conte

Perché Giuntoli vuole Thiago Motta, zero fiducia reciproca con Allegri, Conte solo a una condizione

Abbiamo visto quali siano le divisioni APPARENTI tra i dirigenti della Juventus sul tema allenatore. La chiave di lettura, per comprendere come si svilupperà la scelta, passa dal pensiero dell’attuale direttore tecnico. Cristiano Giuntoli ha firmato un contratto di 5 anni, il suo mandato è a lunga scadenza (quelli di Allegri è al massimo di una stagione) e prevede la valorizzazione dei giovani della rosa e l’acquisto di giocatori emergenti e dal costo molto contenuto pur mantenendo la competitività sportiva. Questo è il suo mandato.

Proprio per questa ragione ha necessità di lavorare con un allenatore che dia una identità, un’impronta ben definita, una organizzazione di gioco precisa che rappresenti un punto di riferimento per ragazzi che potrebbero patire il salto in alto nella Juventus ma soprattutto che abbia una mentalità aperta che veda i giovani come una risorsa e non come un peso (non è sufficiente farli esordire senza convinzione per poi relegarli per mesi in panchina al netto della propaganda dei giornalisti o usarli come alibi).

Serve un allenatore che possa avere il coraggio di lanciare giocatori non famosi attraverso un’organizzazione di gioco collaudata (cosa che alla Juve non si vede da 3 anni). Guardate Xabi al Barcellona: si affida a 17enni e non li sbatte in panchina al primo errore, come è successo a Miretti contro il Benfica (ha rivisto il campo dopo 4 mesi). Questi episodi traumatici condizionano per il resto della carriera un giocatore se hanno un tecnico con il fucile puntato. E il tecnico del Barca al primo anno ha vinto il campionato, mentre nel sec

ondo ha riscontrato grandi difficoltà ambientali che l’hanno spinto alle dimisioni per la prossima stagione. Ma è indubbio che sia riuscito a valorizzare i giovani e vincere (è comunque nei quarti di finale di Champions).

“Allegri non si fida di Giuntoli, per Giuntoli Max non è il tecnico ideale”

Come ha sottolineato Franco Ordine: “Allegri non si fida di Giuntoli…. per Giuntoli Allegri non è il tecnico ideale”. Il giornalista, amico di Max, con grande equilibrio ha usato parole sagge ma che corrispondono alla realtà. Ma la spaccatura pare evidente. Il grande freddo accompagna la Continassa da mesi.

Giuntoli, dopo essersi legato a un contratto di 5 anni con la Juventus, ha naturalmente l’appoggio della proprietà: Elkann – che lo ha voluto attraverso Calvo – lo ha chiamato di recente ma non si conosce il reale contenuto della telefonata.

E’ probabile che il numero uno di Exor voglia riportare il sereno in casa Juve dopo la dicotomia registrata post Juve-Genoa, con il dt che avrebbe consigliato a Scanavino l’esonero immediato di Max Allegri oppure in alternativa, l’annuncio del divorzio a fine stagione (come fanno i grandi club: vedi Bayern, Barcellona). Un fatto che avrebbe riportato un po’ di sereno all’interno del gruppo. Invece si è deciso – secondo alcune ricostruzioni – di portare avanti una comunicazione ambigua nei confronti dell’allenatore (fiducia nelle dichiarazioni quando la fiducia non c’è nella realtà). Classica soluzione sabauda nella quale però i giocatori potrebbero smarrirsi definitivamente.

La posizione di Allegri

Il tecnico cerca il rinnovo invano, ma anche dalle sue dichiarazioni della conferenza stampa pre Lazio, si capisce che non ha avuto alcun tipo di colloquio per chiarire quali siano le intenzioni del club: ““Futuro? Sono contento che la società abbia rinnovato la fiducia ma non avevo nessun dubbio su questo, con la società stiamo lavorando e la società starà programmando quello che è il futuro. Ma in questo momento è importante e fondamentale rimanere focalizzati sul presente. E il presente è domani, domani partirà il rush finale che sarà molto difficile perché abbiamo molti scontri diretti e abbiamo perso tanti punti sulle inseguitrici”.

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La bocciatura del 3-5-2 (vale per Allegri che per Conte)

Alla Continassa, nel settore tecnico, emergono delle convinzioni che stanno filtrando (per fortuna) anche all’esterno: la prima è che il 3-5-2 sia uno dei mali della Juventus del presente e del futuro.

L’assetto non garantisce alcuna solidità difensiva e sta portando la maggior parte dei players a giocare fuori ruolo (Danilo, Alex Sandro, Gatti di recente, Cambiaso, Locatelli, Chiesa, Iling Junior, Yildiz ultimamente schierato mezz’ala quando vede il campo), un assetto che sta ammazzando il talento. Per non parlare di quanto accaduto la scorsa stagione con Angel Di Maria che per 14 anni ha fatto l’esterno destro (come ala invertita) e per il 3-5-1-1 è stato inserito da sottopunta, ruolo non gradito all’argentino. Idem Soulé è stato sacrificato in ruoli difensivi. Esempi dello scempio gecnico che deve essere fermato per non portare alla distruzione dei giovani talenti della rosa (altro che valori di Transfertmarker, oramai i giornali si stanno perdendo in una propaganda senza senso mettendo il tecnico sopra al Club).

La Juve ha esterni offensivi di grande talento castrati dal 3-5-2


Nella testa del settore tecnico juventino il 3-5-2 (o 3-5-1-1) porterà a distruggere talenti che, in questo momento, la Juventus ha a disposizione: Soulé, Yildiz, Chiesa, Iling Junior. Non a caso, una delle poche mosse che Giuntoli si è permesso di fare la scorsa stagione è stata quella di bloccare l’assurda operazione Berardi per Soulé e ha mandato in prestito l’argentino al Frosinone dal suo amico Angelozzi, proprio per testare il reale valore del talento sudamericano.

Purtroppo, vi è la consapevolezza che sia impossibile, oggi, farsi un’idea del valore dei giocatori della Juventus, impiegati fuori ruolo e allenati male.

Mai come in questo periodo storico la Juve ha a disposizione esterni di talento offensivi che nel 3-5-2 si stanno perdendo. Ma come è possibile intestardirsi così e privilegiare le proprie idee (sbagliate) rispetto alla rosa a propria disposizione? Un fatto inaccettabile non solo per i tifosi della Juventus, ve lo assicuro.

Oltretutto la Juve avrebbe anche gli esterni bassi adatti a fare una difesa a 4: Cambiaso e Danilo. Giuntoli si starebbe muovendo per trovare anche delle alternative e rinforzare gli esterni (potrebbe far comodo anche Barbieri che sta facendo bene a Pisa) per la prossima lunga stagione per la difesa non più a 3.

La bocciatura del 3-5-2, per il futuro, non vale solo per Max Allegri ma anche per Antonio Conte. E’ questo uno dei dettagli, non da poco, che sta spaccando la dirigenza bianconera. Perché sappiamo che Calvo-Elkann hanno una predilezione per Conte, pur consapevoli della scarsa affidabilità caratteriale, nel medio termine, di Antonio. Ritenuto, in tutti i club europei, un grandissimo allenatore per il lavoro sul campo e quello psicologico, ma ritenuto una mina vagante di facile gestione.

Giuntoli più scettico sul progetto Conte

Giuntoli sarebbe scettico non solo per i limiti (che sono anche la sua forza) caratteriale del tecnico leccese. Il rischio è quello di avere un allenatore poco incline a privilegiare le caratteristiche della rosa a certe idee di calcio.
Conte potrebbe mettere tutti d’accordo se rinunciasse al 3-5-2. E’ vero che il suo modulo è completamente differente da quello di Allegri (è come il giorno con la notte) ma rimarrebbe sempre il problema degli esterni offensivi che non verrebbero valorizzati. Chiesa chiederebbe la cessione in caso di 3-5-2, idem Iling Junior.

Questo non vuol dire che il bel Antonio non abbia speranze di ritornare e chi vi dice che ha lo zero percento, spara notizie a caso. I segnali e le tracce di colloqui costanti con la dirigenza bianconera sono tangibili, a tal punto che De Laurentiis ha messo in stand-by la scelta del prossimo allenatore del Napoli.

Conte aspetta la Juve, il Napoli aspetta Conte con buone chances di portare in porto il progetto, visto che oramai Aurelio De Laurentiis e famiglia vanno avanti con gli stipendi elargiti dal Napoli che ha l’obbligo di rientrare in Champions il prima possibile. Conte è una sicurezza di rientrare nei primi 4 posti.

Sia Conte che Allegri hanno un rapporto diretto e costante con il presidente del Napoli.

Le idee chiare di Giuntoli

Chiesa e Iling sono comunque in scadenza nel 2025. Soulé? Rischierebbe di essere bruciato con quel assetto.
Quindi, se Conte non dovesse ritornare alle origini difficilmente la Juve deciderà un nuovo percorso con lui. L’unica strada è quella del compromesso con la difesa a 4, pensiamo al suo peculiare 4-2-4 (ideale per gli esterni della Juve) che lo portò ad emergere nel campionato italiano con Bari e Siena e nella prima parte di stagione in bianconero (fino al match di Napoli).

Per Giuntoli il 3-5-2 di Allegri o di Conte, difficilmente potrebbe essere compatibile con il nuovo progetto perché non rispetta le caratteristiche della rosa juventina di oggi.

Il direttore tecnico – è il segreto di Pulcinella – vorrebbe puntare su Thiago Motta, un allenatore dall’apertura mentale necessaria per costruire una squadra giovane e emergente. L’italo-brasiliano è capace di cambiare modulo a seconda delle esigenze, anche partita dopo partita.

E’ ritenuto già pronto per la Juventus perché ha frequentato spogliatoi importanti ma è elastico tatticamente. Non mette le sue idee davanti alla squadra ma adatta i suoi moduli al materiale umano che ha a disposizione.

Con Conte, il rischio è proprio il contrario, e ve lo dice un contiano della prima ora.

2 pensieri su “Perché Giuntoli vuole Thiago Motta, zero fiducia reciproca con Allegri, Conte solo a una condizione

  1. non capisco questo odio sul 352. Pep gioca a 3( ma con Doku come 5 ala e un trequartista di piu) Tedesco nel Belgio anche e Inzaghi gioca cosi( e la sua Inter é davvero bella!).

    piu che il modulo conta la interpretazione; pressare avanti, impostare di dietro e difendere a 4, ecc.

    piu che Conte o Motta, uno che lavora a 3 o a 4 e é flessibile é Palladino. É un “Gasperiano senza il dogma”.

    motta é un talibano come De Zerbi

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